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2006/01/29

Pentagono e 11 settembre, un po’ di foto dell’aereo che non c’è

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "raffa", "mmagioncalda" e "info@bwg****.it".
L'articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale per rispecchiare alcune novità.

Visto che non si placa l'ira funesta dei complottisti, che adesso si scagliano specificamente contro le mie indaginette sull'11 settembre, ho pensato di darmi un po' da fare su uno dei temi più cari alla categoria: la presunta mancanza di rottami d'aereo al Pentagono.

Ho attinto dal mio archivio una compilation di foto che mostrano quello che i complottisti dicono che non c'è: rottami di un aereo al Pentagono, compatibili specificamente con un Boeing 757 della American Airlines.

Ci sono foto di pezzi di fusoliera, pneumatici, cerchioni e carrelli, e molte delle immagini sono state scattate prima ancora che la facciata del Pentagono crollasse, non più di 30 minuti dopo l'impatto.

Nota: in una versione precedente di questo articolo avevo scritto che i minuti erano 40. Su segnalazione di un lettore, chiarisco che secondo le cronologie pubblicamente disponibili, l'impatto è avvenuto alle 9:37:46 (come indicato per esempio dal rapporto ufficiale, pagina 27, e da Wikipedia) o alle 9:43 (CNN). Molte fonti che ho consultato concordano sull'ora del crollo, ossia le 10:10, mentre il rapporto ufficiale, a pagina 315, indica le 9:57. Pertanto la facciata è rimasta in piedi per un tempo compreso fra 14 e 33 minuti.

Una raccolta del genere può essere utile quando vi imbattete nel solito disinformato che dice che non esistono foto dei rottami dell'aereo al Pentagono, ergo è un complotto.

La cosa più ironica della compilation è che salta fuori che il complottista Thierry Meyssan ha messo sulla copertina di uno dei suoi libri un'immagine che include, sullo sfondo, proprio due pezzi dell'aereo che secondo lui non esiste. La vedete, in piccolo, all'inizio di questo articolo: dietro la schiena della persona c'è un cerchione d'aereo, e davanti c'è un pezzo di fusoliera.

La mia indagine sulle strapagate e strampalate teorie di Meyssan è qui. Le immagini dei rottami del Boeing fantasma sono tante, e presumo che saranno tanti anche i visitatori, per cui la pagina rischia di essere pesante e lenta. Abbiate pazienza, i miei mezzi tecnici sono quelli che sono. Mica mi paga la CIA.


Aggiornamento (2006/02/02). Ho messo una copia delle foto dei Pentarottami su Flickr.com. Qui sotto ne pubblico un paio come assaggio.




Già che sono in tema, aggiungo un paio di commenti su www.11settembre.subito.cc, visto che me l'avete chiesto. Il primo è tecnico: è assurdo usare le GIF al posto del testo. A parte lo schiaffo ai non vedenti e all'accessibilità dei siti Web, Google non indicizzerà mai l'indagine. Bella mossa.

Il secondo commento riguarda i contenuti. Non mi sono spazzolato tutto il sito (la resistenza umana ha un limite), ma ho notato che l'indagine sul transponder che mi tira in ballo personalmente inciampa su banalità sconcertanti e poi perde il senso della "questione transponder".

Cominciamo con le banalità. Sarebbe bastato leggere con un briciolo di diligenza il mio articolo per evitare di scrivere che il dito nella foto è il mio quando non lo è. Io ho scritto "Mi ha poi mostrato un poster della cabina di un aereo di linea (un Fokker), nel quale ha indicato col dito la posizione della manopola". Mi pare abbastanza chiaro.

Altra banalità: da nessuna parte ho scritto che il mio parente pilota è mio zio. Gli autori del sito si sono inventati di sana pianta questo dettaglio genealogico (e hanno pure sbagliato).

Ancora banalità: dicono che mi sono confuso fra un Fokker e un Boeing, ma come ho scritto sopra, ho scritto chiaramente che sapevo di mostrare un Fokker (ma che il concetto mostrato era estendibile anche ai Boeing).

Se questi signori sono così superficiali da prendere tre cantonate di fila in un singolo articolo anche su queste banalità, come fanno i loro seguaci a fidarsi di loro?

A proposito di cantonate: sapevate che secondo Luogocomune.net, gli aerei di linea sono Diesel e vanno a gasolio? C'è scritto anche qui. E qui (ringrazio Roberto Bol*** per la segnalazione). O seguaci di Luogocomune, come mai non vi siete accorti di questa castroneria ripetuta? Troppo presi a fare le pulci agli altri?




Aggiornamento (2006/02/02). Luogocomune ha corretto l'errore nel punto citato qui sopra. Il "gasolio", tuttavia, continua ad essere citato altrove nel sito.


Tolte di mezzo queste sciocchezze squalificanti, passiamo alle cose serie. La questione del transponder (questione sollevata peraltro dai complottisti, non certo da me) non è se si può staccare fisicamente dalla corrente, ma se lo si può disattivare, durante il volo, in modo da non comunicare i dati identificativi del velivolo e la sua quota di volo, rendendo più difficile seguire il volo dirottato. La risposta datami da un pilota esperto e in servizio attivo è sì, si può, e l'aereo rimane tracciabile dai radar di terra, ma non è facile da identificare.

Una disattivazione del genere senz'altro un vantaggio per un dirottatore. I complottisti dicono invece che è impossibile e che la sua impossibilità dimostra il complotto.

Ma la cronologia ufficiale (documento Improvising a Homeland Defense, giugno 2004) afferma che i transponder sono stati disattivati o alterati su almeno tre degli aerei, rendendone più difficile il tracciamento e l'identificazione, e precisamente:
  • volo AA11: alle 8:21, 20 minuti dopo il decollo e 25 minuti prima di colpire la Torre Nord;
  • volo UA175: alle 8:47, 33 minuti dopo il decollo e 16 minuti prima dell'impatto contro la Torre Sud
  • volo AA77: alle 8:56, 36 minuti dopo il decollo, 41 minuti prima di colpire il Pentagono.

Ammettiamo, per amor d'ipotesi, che la cronologia ufficiale menta. A nessuno viene il dubbio che sarebbe da imbecilli mentire su un dettaglio che qualunque pilota (stando ai complottisti) sa che è falso?

Forse i complottisti pensano che dietro il complotto ci sia l'Ispettore Clouseau.

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