2007/01/18

Antibufala: nel 2012 moriremo tutti, garantiscono i Maya

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "fabio.pol****" e "fontegaja".
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2008/07/31.


Secondo studi da noi effettuati ed informazioni pervenuteci da svariate fonti, il 21 dicembre del 2012 la rotazione della nostra Terra sul proprio asse subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici. Questa fermata darà probabilmente luogo a eventi climatici e sismici anomali di grandi proporzioni e l’umanità subirà molte perdite.

Esordisce così Progetto2012.it, uno dei tanti siti dedicati al catastrofismo incentrato sulla presunta "fine del calendario Maya", non solo in Italia ma anche nel resto del mondo (come Survive2012.com, Exitmundi.nl e altri).

Detta molto schiettamente, si tratta di scempiaggini monumentali sulle quali vorrei evitare di soffermarmi più di tanto. Certo, uno dei calendari Maya, quello per il computo dei lunghissimi periodi (Long Count o Computo Lungo), termina a dicembre del 2012; ma poi ricomincia. Dedurre da questo che il mondo finirà è stupido come dire che il mondo finirà il 31 dicembre 2007 perché in quella data finisce il calendario sexy della Santarelli.

Intorno a questa e altre teorie di catastrofe fiorisce, guarda caso, un mercato di libri e gadget di sopravvivenza. Ancora una volta, le bufale sono un business molto remunerativo.

Non mancheranno gli zucconi che resteranno convinti che soltanto loro conoscono questa terribile verità e di averne persino le prove fisiche, e che la comunità scientifica si adopera per mantenere rigorosamente il segreto. Si accomodino. Con loro faccio una scommessa: se siete davvero convinti di avere ragione, mandatemi tutti i vostri averi entro il 20 dicembre 2012, perché tanto siete certi che non vi serviranno più.

Se ho ragione io, andrò a spassarmela alla vostra ritrovata salute e darò metà del ricavato in beneficenza. Se avete ragione voi, avrete la soddisfazione di vedermi cospargere il capo di cenere un attimo prima del botto finale. Ci state?


In dettaglio


Mi ero illuso che bastassero le poche righe qui sopra per chiudere la faccenda, ma a giudicare dalle segnalazioni che ricevo, la storia della fine del mondo nel 2012 ha fatto una certa presa. Per cui vi propongo un supplemento d'indagine, basato in buona parte su una ricerca fatta su richiesta del CICAP.

Non tutti i siti e libri dedicati al 2012 concordano su cosa debba succedere di preciso il 21 o 23 dicembre 2012 secondo gli annunci del calendario Maya: una fermata di 72 ore della rotazione della Terra, un’inversione dei poli magnetici terrestri, un conflitto nucleare, un’epidemia d’influenza, l’impatto di un asteroide, l’esplosione di una supernova oppure un più sobrio “cambiamento spirituale”. Già questa varietà estrema di scenari dovrebbe far riflettere su quanto siano precise le previsioni di questi autori. Non possono avere ragione tutti quanti.

Tutte queste tesi, comunque, partono dall’idea che il tredicesimo baktun, un periodo lungo 394 anni del sofisticato calendario Maya denominato dagli archeologi Long Count, o Computo Lungo, termina il 21 o 23 dicembre 2012 e che nei miti Maya questo cambiamento indica la fine della creazione.

Gli archeologi (quelli seri, quelli che hanno studiato archeologia invece di guardarsi la saga di Indiana Jones e sfogliare i libri di Peter Kolosimo) spiegano che il calendario Maya è ciclico: quindi non farà altro che ripartire, esattamente come il nostro calendario non fa finire il mondo il 31 dicembre ma riprende (per pura convenzione) il primo gennaio.

Inoltre, sempre secondo gli archeologi, nei reperti Maya non vi è alcuna indicazione che i popoli mesoamericani pensassero che il 2012 avrebbe portato la fine del mondo. Anzi, gli avvicendamenti di questi cicli erano occasione di grandi celebrazioni in questi popoli. Aspettavano 394 anni, ma quando arrivava il momento, se la spassavano alla grande.


Solstizio d'inverno


Queste tesi catastrofiste si appoggiano anche al fatto astronomico che il 21 dicembre è il solstizio d’inverno, ossia il giorno in cui l’asse terrestre è maggiormente inclinato rispetto al Sole: l'asse terrestre non cambia direzione ed è sempre parallelo a se stesso, ma cambia la sua inclinazione rispetto alla direzione dalla quale arrivano i raggi solari (la situazione è chiarita dall'immagine qui sotto, tratta da Wikipedia, che mostra il solstizio d'inverno a destra). Ma questo è un evento che si ripete due volte ogni anno. Quello del 2012 non ha nulla di particolare che lo distingua dagli altri.



Allineamento o equinozio galattico


Un altro elemento astronomico spesso citato dai sostenitori di queste teorie è il cosiddetto “allineamento galattico” o “equinozio galattico”, ossia l’allineamento del Sole, nel giorno del solstizio di dicembre, con il piano equatoriale della Via Lattea, la galassia di cui fa parte il sistema solare.

Questo fenomeno è reale, ma viene collocato erroneamente nel 2012 da molti autori che annunciano la fine del mondo per quella data. Infatti i calcoli astronomici (fatti dagli astronomi seri, non da chi ha fretta di vendere libri e paccottiglia) indicano che in realtà il centro del Sole si è allineato con l’equatore galattico già nel 1998, e oltretutto lo ha fatto nell’ambito di un lentissimo allineamento più generale del suo disco, che dura circa 36 anni.

Si tratta in ogni caso di allineamenti del tutto arbitrari: il piano equatoriale galattico è un costrutto immaginario (come un confine di stato o una linea di latitudine o longitudine), non una demarcazione reale. Inoltre questo allineamento del Sole con l’equatore galattico esiste soltanto dal punto di vista soggettivo della Terra: il Sole in realtà transita fisicamente per il piano di quest’equatore ogni 32 milioni di anni circa. Si tratta quindi di un moto estremamente lento, per il quale non ha assolutamente senso parlare di bruschi allineamenti che si verifichino in date precise.


La tempesta solare prevista dalla NASA


Alcuni siti menagramo sul 2012, come Nibiru2012.it, citano una ricerca della Nasa che preannuncia una "catastrofica tempesta solare" prevista "nel corso dell'anno 2012" che "metterebbe a repentaglio quasi tutti i sistemi viventi sulla Terra". Così almeno dicono quelli di Nibiru2012.it.

Ma come? Non si era detto che gli scienziati di tutto il mondo erano omertosi custodi del Grande Segreto, e adesso i catastrofisti basano i loro annunci di morte su dichiarazioni di questi stessi scienziati?

La realtà è ben diversa. Alcune ricerche, divulgate per esempio in questo articolo del 2006 pubblicato su Nasa.gov, parlavano di un tentativo di prevedere il prossimo picco periodico di attività solare. Secono questa stima, realizzata da Mausumi Dikpati del National Center for Atmospheric Research (NCAR), il prossimo ciclo di macchie solari potrebbe essere dal 30 al 50% più intenso del precedente. Se la stima è esatta, potrebbe prodursi un picco di attività solare paragonabile a quello già avvenuto nel 1958.

Si tratta insomma di una previsione ipotetica di un fenomeno che è già avvenuto nel passato recente senza causare catastrofi e stragi. Oggi, con la nostra maggiore dipendenza dalle telecomunicazioni senza fili, potranno esserci problemi con l'uso di radio, cellulari, GPS e simili, e potranno esserci delle splendide aurore boreali anche a basse latitudini, ma non saranno certo "a repentaglio quasi tutti i sistemi viventi sulla Terra". Gli ippopotami continueranno a sguazzare nei fiumi africani fregandosene altamente delle tempeste solari e di tutte le paranoie di chi sembra contento di poter annunciare che la fine del mondo è vicina.

Non solo: previsioni più recenti della NASA collocano il picco di attività solare a maggio 2013, non nel 2012. Ma i catastrofisti non si aggiornano.


Il business dei menagramo


Queste storielle sulla fine del mondo imminente sono insomma prive di fondamento scientifico, ma hanno un grosso pregio (per chi le propina): sono ricche di spunti per la commercializzazione di opere letterarie e kit di sopravvivenza, come già avvenuto in passato per altri disastri profetizzati e puntualmente non avvenuti.

Basti pensare al passaggio della Terra attraverso la coda della cometa di Halley, che terrorizzò tanta gente nel 1910 perché si era sparsa la voce che la coda contenesse cianuro, oppure al più recente millennium bug (un pericolo reale, scongiurato grazie al duro lavoro di tanti informatici, ma per il quale molta gente ha fatto previsioni catastrofiche di paralisi planetaria).

Guarda caso, il buon Roberto Giacobbo, quello di Voyager, cavalca l'onda dei creduloni pubblicando il libro "2012: la fine del mondo?". Con tanto di punto interrogativo finale per pararsi il posteriore caso mai non succedesse nulla.

Rispetto ad altre ipotesi di catastrofe, quelle del 2012 hanno il pregio di definire le date in cui dovrebbero avvenire con estrema precisione e di collocarsi cronologicamente nel futuro molto prossimo; basta quindi attendere il 23 dicembre 2012 per verificarne definitivamente l’attendibilità. Si accettano scommesse.

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