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2007/09/26

Panico per l’antipirateria di Windows Vista

Vista piratato si disattiverà da solo, dice una rivista. Panico generale, ma è una bufala che la dice lunga


La rivista informatica australiana PC World è incappata in una bufala che rivela molte verità sulla situazione della pirateria software e della diffusa dipendenza da software revocabile.

PC World ha pubblicato, insieme a Computerworld, questo articolo, che riferisce di un e-mail che sarebbe stato inviato da un rappresentante Microsoft a un grande distributore OEM di Windows Vista per avvisare che le copie pirata di Vista sarebbero diventate subito inservibili: lo schermo del PC sarebbe diventato nero.

Ecco la traduzione dell'e-mail:

Buon pomeriggio, a partire da questa settimana, la Microsoft ha attivato una funzione di Vista denominata "Reduced Functionality" ["Funzionalità ridotta", N.d.T]. Si tratta di una funzione specifica di Vista che disattiva efficacemente le copie non originali di Windows. Pertanto, chiunque abbia una copia pirata di Vista subirà:

Una schermata nera dopo 1 ora di navigazione
Assenza di menu Start o barra delle applicazioni
Assenza di desktop

Siete pregati di comunicare quest'iniziativa antipirateria di Microsoft ai vostri rivenditori. Si noti che questa funzione è stata attivata solo da poco in Vista in tutto il mondo e che quindi qualsiasi problema con le versioni non originali inizierà a presentarsi da questo momento in poi.


Microsoft ha smentito rapidamente, per esempio alla rivista Wired, dicendo che non erano stati distribuiti aggiornamenti al sistema antipirateria di Vista. In effetti la Reduced Functionality esiste, ma non si comporta nel modo descritto dalle riviste australiane: si attiva quando le chiavi di autorizzazione di Vista non vengono accettate. Se Vista va in modalità Reduced Functionality, dice Wired, il menu Start e le icone del desktop scompaiono e lo sfondo del desktop diventa nero. Ma ci sono comunque trenta giorni di preavviso.

Qui trovate un'animazione che mostra il desktop nero e che alcuni hanno interpretato come una conferma dell'appello.

Si tratta insomma di un falso allarme, la cui plausibilità e accettazione anche da parte di chi dell'informatica fa il proprio pane quotidiano rivelano una situazione di fondo molto interessante.

Nonostante la tolleranza della pirateria software sia notoriamente uno dei mezzi preferiti dalle società di software per conquistare nuovi mercati (Cina, per esempio), a nessuno desta dubbi o sorpresa l'idea che una società di software possa decidere di disattivare da remoto le versioni pirata del proprio software. Sarebbe un suicidio commerciale, ma sembra quasi che non si voglia ammettere questo segreto di Pulcinella.

Un altro aspetto interessante è che nessuno sembra obiettare all'idea di una disattivazione arbitraria delle copie che un sistema automatico ritiene illegali, ma che non è detto che lo siano, date le segnalazioni di "falsi positivi" che accompagnano spesso i sistemi antipirateria.

Che cosa succede se per un disguido tecnico le copie del software usato da un'azienda vengono classificate come pirata? E che si fa se il software non è in grado di collegarsi via Internet al sistema di autenticazione? Chi paga il disagio e il lavoro perduto? Indovinate un po'. Per questo, qualsiasi software che "chiami casa" continuamente per essere autorizzato costituisce un rischio in più per la produttività.

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