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2008/04/15

Antibufala: militari cinesi falsi monaci violenti

Agenti cinesi fotografati prima di travestirsi da monaci tibetani?



Sta circolando almeno dai primi di aprile una fotografia (mostrata qui sotto) accompagnata da un testo che ne descrive il contenuto in maniera inquietante.



Il testo dell'appello



Vi invito a guardare la foto sottostante! !!
(via satellite, from:Britain' s GCHQ, the government communications agency) scattata prima degli scontri e la rivolta di Lhasa.

Subject: Ecco i monaci che hanno causato le violenze a Lhasa!!!

Per favore, fate girare il più possibile questa foto, per far in modo che arrivi anche a giornalisti di TV pubbliche e private, giornali ecc affinchè possano pubblicarla.

Pechino orchestrava la rivolta nel Tibet'
Canada Free Press [Venerdi, 21 Marzo, 2008 10:20] spie britanniche confermano la denuncia del Dalai Lama sulle violenze inscenate

di Gordon Thomas

Londra, 20 Marzo - Britain's GCHQ, l'agenzia governativa delle comunicazioni che controlla elettronicamente mezzo mondo dallo spazio, ha confermato la rivendicazione del Dalai Lama che agenti dell'Esercito Popolare di Liberazione, l'EPL, travestiti da monaci, hanno innescato le rivolte che hanno lasciato dietro di sé centinaia di morti e feriti tibetani.

Gli analisti della GCHQ ritengono che la decisione fosse deliberatamente calcolata dalla leadership di Pechino per fornire una scusa per schiacciare il malcontento che ribolliva nella regione, che sta già attirando la sgradita attenzione del mondo proprio durante la corsa alle Olimpiadi di questa estate.

Per settimane c'è stato un crescente astio a Lhasa, la capitale del Tibet, contro azioni minori compiute dalle autorità cinesi.

I monaci hanno guidato sempre più azioni di disobbedienza civile, chiedendo il diritto di compiere il tradizionale rito d'incensi bruciati. Alle loro richieste si unisce il grido per il ritorno del Dalai Lama, il 14esimo a tenere la massima carica spirituale.

Impegnato ad insegnare i punti fermi della sua autorità morale--pace e compassione- -il Dalai Lama aveva 14 anni quando l'Esercito Popolare di Liberazione invase il Tibet nel 1950 e fu costretto a fuggire in India da dove ha condotto senza sosta una campagna contro la durezza del dominio Cinese.

Ma i critici hanno obiettato sulla sua attrazione per le star dei film. Il magnete dei giornali Rupert Murdoch l'ha definito: 'un monaco molto politico con scarpe Gucci'

Scoprendo che i suoi sostenitori dentro il Tibet e la Cina sarebbero divenuti ancora più attivi nei mesi precedenti le Olimpiadi di quest'estate, I funzionari della British Intelligence a Pechino hanno compreso che il regime avrebbe cercato una scusa per muoversi e schiacciare l'attuale malcontento.

Questo timore è stato pubblicamente espresso dal Dalai Lama. I satelliti del GCHQ, geo-posizionati nello spazio, erano incaricati di monitorare da vicino la situazione.

Il complesso a forma di ciambella, vicino all'ippodromo di Celtenham, è situato nel piacevole Cotswords ad ovest dell'Inghilterra. Con 700 dipendenti, include i più grandi esperti elettronici e analisti del mondo. Tra di loro si parla più di 150 lingue. A loro disposizione ci sono 10.000 computers, molti dei quali sono stati appositamente costruiti per il loro lavoro.

L'immagine che hanno scaricato dai satelliti ha fornito la conferma che i Cinesi hanno usato agenti provocatori per iniziare le rivolte, cosa che ha dato all'EPL la scusa per muovere su Lhasa e uccidere e ferire durante l'ultima settimana.

Ciò che il regime di Pechino non si aspettava era che le rivolte si sarebbero diffuse, non solo attraverso il Tibet, ma anche nelle province del Sichuan, Quighai e Gansu, trasformando una larga parte della Cina occidentale in una zona di battaglia.

Il Dalai Lama lo ha chiamato 'genocidio culturale' e si è offerto di dare le dimissioni come capo delle proteste contro il governo cinese al fine di portare la pace. L'attuale agitazione è cominciata il 10 Marzo, segnando l'anniversario della rivolta del 1959 contro il regime cinese.

Comunque, I suoi seguaci non stanno ascoltando il suo 'messaggio di compassone'.

Molti di loro sono giovani, disoccupati ed espropriati di ogni diritto e rifiutano la sua filosofia della non-violenza, credendo che la sola speranza per un cambiamento sia l'azione radicale che stanno portando avanti.

Per Pechino, l'urgente bisogno di trovare una soluzione alla rivolta sta diventando un crescente imbarazzo.

Tra 2 settimane, le celebrazioni nazionali per i Giochi Olimpici inizieranno con la tradizionale accensione della torcia. E' previsto che i teodofori passiono per il Tibet. Ma la torcia potrebbe ritrovarsi ad essere portata dai corridori in mezzo a palazzi e templi in fiamme.

Un segno di questa urgenza è che il primo ministro Cinese ha ora affermato che è pronto ad aprire un dialogo col Dalai Lama. Poco prima di questo annuncio, il primo ministro britannico Gordon Brown ha dichiarato che avrebbe incontrato il Dalai lama durante la sua visita a Londra il prossimo mese. Questa è la prima volta che entrambi I leaders hanno proposto di incontrare il Dalai Lama.

Pechino 2008: Un mondo, Un sogno - Tibet libero

Lhadon Tethong


Non entro nel merito delle accuse fatte dal Dalai Lama e riportate da alcune testate (Repubblica, che cita Asianews), in merito all'asserita presenza di agenti cinesi travestiti da monaci per fomentare sommosse: ma posso dire che la foto e parte del testo dell'appello che l'accompagna sono bufale.

Innanzi tutto la foto non proviene da alcun satellite: l'angolazione e la prospettiva sono totalmente sbagliate e incompatibili con una ripresa dall'alto da una quota orbitale.

In secondo luogo, pare molto, molto strano che il GCHQ (il ramo britannico di Echelon), non certo noto per la sua passione per la condivisione delle informazioni, sia così generoso da dare in esclusiva a un illustre sconosciuto come Gordon Thomas e alla Canada Free Press una foto così straordinaria, senza darla a nessun'altra testata.

C'è poi da chiedersi come mai degli agenti che vogliono spacciarsi per monaci si dovrebbero cambiare d'abito segretissimamente sulla pubblica via, sotto gli occhi dei passanti.

Inoltre non c'è nessun articolo come quello attribuito a Gordon Thomas presso la Canada Free Press. Quello che sembra essere l'originale dell'articolo è invece presso Epoch Times, e non è accompagnato dalla fotografia in questione.

La spiegazione che viene presentata da Thinkpossible è che l'articolo fu in effetti pubblicato brevemente presso Canada Free Press ma poi ritirato su richiesta dell'autore per una questione di diritti. L'articolo proveniva da G2 Bulletin, che è un servizio a pagamento. Thinkpossible afferma inoltre che Thomas ha legami con il Ku Klux Klan, David Duke e Willis Carto (due mie vecchie conoscenze per via delle mie indagini sulle teorie antisemite riguardanti l'11/9).

La medesima fonte segnala che gli è stato riferito che la foto proviene dalla quarta di copertina di un documento intitolato "2003 TCHRD Annual report" del Tibetan Centre for Human Rights and Democracy, ma che il PDF del documento non contiene la foto. Il TCHRD, contattato da Thinkpossible, ha risposto che la foto era presente nella versione cartacea del documento e non mostra le recenti sommosse a Lhasa (ovviamente, visto che era già presente in un documento di cinque anni fa); si tratterebbe delle comparse di un film.

Il sito della campagna internazionale pro-Tibet, SaveTibet.org, ha dichiarato di non ritenere credibile la foto e che più probabilmente l'immagine provenga da un set cinematografico nel quale dei soldati si sono vestiti da monaci per fare da comparse, cosa che avviene abbastanza spesso. Il sito ha dichiarato di disporre di altre foto analoghe risalenti al 2001.

In conclusione, è umanamente comprensibile essere tentati di usare l'efficacia comunicativa di una foto anche se è falsa, per avvalorare un messaggio drammaticamente vero come quello della condizione del Tibet, ma quando la falsificazione viene scoperta, anche il messaggio vero finisce per essere sporcato e screditato. Per cui non è il caso di distribuire la foto-bufala.

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