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2010/10/20

L’antispam per il libro di Berlusconi

Antibufala: se non volete ricevere il libro "Due anni di governo" di Berlusconi, fate così


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sto ricevendo una vera e propria gragnuola di segnalazioni a proposito di un appello che gira e spiega le presunte modalità per non ricevere il libro "Due anni di governo" del Presidente del Consiglio italiano e per chiedere che il risparmio conseguente sia devoluto ad altre attività. L'appello è questo, con le solite varianti del caso:

Oggetto: FW: I: rifiuto libro di Berlusconi


Vi propongo di inviare il sottostante messaggio incollandolo nell'apposito riquadro della pagina che si aprirà cliccando qui:

http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

"Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che non desidero riceverlo, essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e), e che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

Porgo distinti saluti."

Invitate parenti, amici/e conoscenti/e ed anche sconosciuti/e a fare altrettanto,per decenza e dignità (ovviamente la destinazione del risparmio può essere variata).


Non ho tempo per un'indagine approfondita, e la questione dal mio punto di vista è decisamente poco stuzzicante, per cui posso proporvi di indagare insieme usando lo spazio dei commenti per sviluppare il lavoro.

Il libro in questione è stato effettivamente presentato il 6 ottobre scorso (Asca.it).

L'appello ricorda una catena di Sant'Antonio analoga del 2003, che proponeva di respingere al mittente una lettera inviata a tutti i cittadini italiani da Berlusconi in qualità di Presidente del Consiglio.

Il link proposto (http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp) non sembra adatto allo scopo descritto dall'appello, visto che si tratta di una pagina che permette di inviare "una e-mail al servizio per la trasparenza dell'attività normativa del Governo" e di "richiedere informazioni di carattere generale sui provvedimenti normativi deliberati dal Consiglio dei Ministri (contenuti, estremi di riferimento, indicazioni sull'iter procedurale del testo normativo)."

Anche i riferimenti di legge mi sembrano sbagliati, ma lascio la parola agli esperti: mi risulta che la "legge per la tutela della privacy" citata, la n. 675/1996, sia stata abrogata e sostituita dal D.Lgs. n. 196/2003 (info qui su Garanteprivacy.it), che dovrebbe aver sostituito anche il "relativo DPR n. 501/1998" (Iusreporter.it). L'"articolo 13 comma e)" citato mi risulta abrogato.

L'apparente origine dell'appello, un post pubblicato su Sonego.net qui, usa attualmente riferimenti di legge più aggiornati: "Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”,  nella fattispecie articoli 7 (comma 4b) e 23", ma probabilmente è stato corretto dopo la pubblicazione iniziale, perlomeno a giudicare dalle richieste di rettifica nei commenti.

Allo stato attuale della mia breve indagine, direi che il rischio di intasare Governo.it con una richiesta inutile è abbastanza alto, per cui eviterei di inoltrarla prima di aver verificato che gli estremi di legge siano perlomeno validi. Se ne sapete di più, segnalatelo nei commenti. Mi raccomando: evitate le polemiche politiche. L'unica questione pertinente, qui, è l'appello con la sua eventuale validità.

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