2011/04/28

Obama e i complottisti

Pubblicato il certificato di nascita completo di Obama, i complottisti ritirano l'accusa. Come no


Sono due anni che un gruppo di mentecatti (fra i quali spicca Donald Trump, potenziale candidato repubblicano) accusa Obama di non essere nato negli Stati Uniti e quindi di non essere eleggibile come presidente. Ne avevo già parlato qui a suo tempo: era stato presentato e autenticato l'estratto del suo certificato di nascita, la faccenda è stata indagata e smontata dalla CNN, ma i complottisti, i cosiddetti birther, insistevano di voler vedere quello completo (il cosiddetto long form certificate). Alla fine Obama li ha accontentati e oggi è stato presentato anche questo certificato, direttamente sul sito della Casa Bianca (video). Obama è nato il 4 agosto 1961 a Honolulu. In territorio americano. Quindi è cittadino americano ed è eleggibile come presidente.

Fine della storia? I complottisti chiedono scusa e accettano l'evidenza dei fatti? Ovviamente no. Trump adesso pretende (video) che il certificato completo venga esaminato da imprecisati esperti prima di accettarne l'autenticità e comincia a chiedere che Obama pubblichi anche i suoi registri scolastici, per capire come ha fatto ad entrare ad Harvard. E i suoi compagni di demenza sono altrettanto ottusi nelle loro reazioni (Gawker; The Smoking Gun): la biro usata per il certificato non esisteva, aprendolo con Acrobat rivela degli “strati”, dovrebbe esserci scritto "negro" anziché "africano". E via delirando.

I complottisti sono fatti così. Ignorarli non serve a nulla; rispondere alle loro richieste non fa altro che indurli a spostare i paletti e porre nuove richieste (Mother Jones ha un flowchart magnifico che mostra il loro modo di pensare). L'unica cosa che funzionerebbe è indicarli col dito e mettersi a ridere (come hanno fatto benissimo The Onion e Jon Stewart) ogni volta che dicono le loro scemenze invece di dar loro corda. E la stampa, se avesse un minimo di dignità, smetterebbe di prestare attenzione a questi malati di protagonismo. Invece Trump è in testa ai sondaggi come candidato preferito dagli elettori.

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