2013/12/11

Quando Google ti pedina: la cronologia delle posizioni

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “p.tiziano” e “maurizio.bucc*”. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2016/05/18 1:25.

La mappa qui accanto mostra quello che Google sa dei miei spostamenti il 9 dicembre scorso. Sa anche quando sto camminando.

Come mai? Perché ho un telefonino Android e tempo fa ho accettato una delle tante richieste di Google di attivare i suoi servizi di geolocalizzazione. Se l’avete fatto anche voi, Google registra anche la vostra cronologia delle posizioni: conserva, in altre parole, un diario digitale dettagliato di dove eravate ogni giorno e ogni ora da quando avete attivato il telefonino. Inquietante. Trovate la vostra cronologia, se ne avete una, a questo link generale (ognuno vede la propria).

2015/11/11: Di recente è stato reso disponibile anche un link alternativo più conciso, https://www.google.com/maps/timeline

Sto facendo dei test per capire i criteri e i metodi con i quali Google raccoglie questi dati di posizione. Finora ho notato alcuni fenomeni:

  • C’è una periodicità di 50 minuti nell'archiviazione delle posizioni: anche se non ci si muove, Google registra la posizione corrente con questo intervallo regolare.
  • Spostare il telefonino non genera un evento posizionale che viene registrato.
  • Alcuni dati di posizione vengono registrati anche con il GPS spento.
  • Non ho dati di posizione prima della fatidica data del 21 dicembre 2012. Complotto? :-)
Dalle segnalazioni dei lettori sembra che questa raccolta cronologica possa essere disattivata andando nelle impostazioni della Cronologia delle posizioni dell'account Google, cliccando su Disattiva e poi su Salva (devo ancora provare). Ma attenzione: disattivare la cronologia non elimina i dati già registrati, che invece vanno rimossi andando nella Gestione cronologia e cancellando il singolo evento, la cronologia di un giorno specifico oppure tutta la cronologia.

2015/11/11: Un altro modo per gestire i dati della cronologia è andare a questo link, cliccare sull’icona dell’ingranaggio e scegliere Sospendi la cronologia delle posizioni oppure Elimina tutta la cronologia delle posizioni.  

Per disattivare la raccolta di dati di posizione da parte di Google sul singolo dispositivo mobile Android si può andare (sul dispositivo stesso) in Impostazioni - Google - Impostazioni posizione e disattivare Consenti accesso app Google a tua posizione. Le app non-Google usano invece la voce Impostazioni - Servizi per la posizione.

2016/05/18: In Android 6.0.1, si va in Impostazioni - Geolocalizzazione e si può scegliere se attivare o non attivare la geolocalizzazione in generale oppure si può disattivare la singola app. Per cancellare tutto si tocca invece (sempre da Impostazioni - Geolocalizzazione) la voce Cronologia delle posizioni Google e si sceglie se attivare o disattivare la localizzazione effettuata tramite il dispositivo oppure se eliminare la cronologia delle posizioni toccando l’opzione Elimina cronologia delle posizioni.

Questo genere di tracciamento così capillare è una forte dimostrazione di quante tracce lasciamo in giro e di quanto è facile, per servizi come Google, compilarle e analizzarle.

Fra l'altro, l'analisi non è sempre corretta: per esempio, Google è convinto che io abbia preso un aereo a Rimini il 2 dicembre per poi rientrare a Rimini il giorno stesso (screenshot qui accanto), ma in realtà sono semplicemente passato accanto all'aeroporto in auto. Google pensa anche che io abbia preso un volo dall'aeroporto di Agno il 19 agosto, ma non sono neppure passato da Agno.

Per quanto sia invadente questo tracciamento, perlomeno ha il vantaggio di offrire anche al pedinato la possibilità di consultare i dati raccolti (diversamente da quanto fa l'NSA, per esempio), per cui è possibile ricordarsi dove ci si trovava a una certa ora di un certo giorno (ed eventualmente usare questi dati per dimostrarlo). Per contro, significa che chiunque riesca a mettere le mani sul nostro account Google può non solo leggere tutta la nostra mail privata, ma anche sapere tutti i nostri spostamenti passati.

Continuerò a fare vari test nei prossimi giorni. Per esempio:

  • Accendere o spegnere il WiFi fa differenza? 
  • Disabilitare del tutto la trasmissione dati del dispositivo mobile fa differenza? 
  • Se il dispositivo mobile non si connette a Internet (tramite rete cellulare o WiFi) per qualche giorno, i dati vengono tenuti in cache?
  • Come si comporta questo tracciamento durante il roaming? (Risposta preliminare qui sotto)
  • Cosa succede se ho due dispositivi mobili che usano lo stesso account? (Risposta di @giank2139: questo)
  • Se non ho nessun dispositivo mobile, Google mi traccia lo stesso quando mi collego a un WiFi pubblico e apro il mio account Google?

Se scoprite qualcosa e vi va di darmi una mano, i commenti sono a vostra disposizione. Dai primi commenti arriva appunto la segnalazione dell'utile pagina di spiegazioni di Google (in italiano). Segnalo anche questa pagina di Google, che descrive le fonti usate per determinare la posizione: GPS, WiFi, identificativo della cella di rete telefonica. Interessante questa nota: “Con il Wi-Fi non occorre neanche essere collegati a una rete per ottenere una maggiore precisione nella localizzazione.”


Tracciamento in roaming


Un caso pratico personale di tracciamento in roaming fornisce dati bizzarri. Il 2 dicembre sono partito da Riccione per tornare al Maniero Digitale. Questa è la mappa di Google, con la visualizzazione completa di tutti gli eventi di posizione, riferita al mio telefonino Android principale, che ha una SIM svizzera:


Durante la mia presenza in Italia non ho mai attivato il roaming dati e non mi sono mai collegato al WiFi dell'albergo (ho solo visualizzato la sua schermata di login). Sono andato in Rete usando un telefonino italiano come access point. Come ha fatto Google a tracciare correttamente la mia presenza a Riccione?

Non ci sono altri dati di posizione per buona parte del viaggio (in auto) fino alle 15:32:03, quando sono ancora in territorio italiano (in provincia di Varese, a Uboldo e poi a Gerenzano 45 secondi più tardi). Il dato successivo è alle 16:12:35, in territorio svizzero. Come ha fatto Google ad acquisire questi dati posizionali in territorio italiano?


Tracciamento in roaming con GPS spento


Il 12 dicembre ho fatto un salto in Italia, a Olgiate Comasco, una decina di chilometri oltre la frontiera, tenendo il GPS del mio telefonino Android spento. Google ha registrato dettagliatamente i miei spostamenti in Svizzera, ma non ha traccia di quelli in Italia. Anzi, ha perso il tracciamento ben prima che io raggiungessi la frontiera. Questo può essere significativo in termini di completezza illusoria del tracciamento: Google sembra avermi tracciato dettagliatamente, ma in realtà ho effettuato un attraversamento di frontiera di cui Google non ha informazioni.



Possibile caching dei dati durante tethering WiFi


Il 13 dicembre sono andato dal Maniero Digitale alla sede della RSI a Lugano, tenendo attivati GPS e WiFi sul mio telefonino Android. Al mio arrivo in studio, alle 10, ho attivato il tethering via WiFi per un paio d'ore. Almeno per buona parte di queste due ore (non ho controllato per tutto il tempo) i dati di posizione non si sono aggiornati: la pagina di Google mi dava come ultima posizione quella delle 9:58.

Tuttavia al mio rientro a casa, durante il quale ho disattivato il tethering, ho visto che i dati presentati nella cronologia si erano aggiornati a includere anche gli orari nei quali il tethering era attivo. Questo sembra indicare che ci sia una sorta di cache sul telefonino.

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