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2015/01/06

Oggi SpaceX tenterà di far atterrare un missile con le zampette su una nave nell’oceano

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “mendog*” e “veberna*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

SpaceX oggi effettuerà un nuovo lancio della capsula cargo Dragon verso la Stazione Spaziale Internazionale, con una differenza importante rispetto ai precedenti: stavolta il primo stadio del razzo Falcon 9 tenterà non solo un rientro controllato, ma addirittura un atterraggio.

Se tutto va bene (ed Elon Musk, boss di SpaceX, è il primo a dire che le probabilità sono il 50%), lo stadio appoggerà le proprie zampe di atterraggio sul ponte di un'apposita chiatta nell'Oceano Atlantico.

Questo tipo di manovra non è mai stato tentato prima nella storia dell'astronautica, ed è importantissimo per il futuro delle missioni spaziali, perché se dimostra che i lanciatori possono essere recuperati e riutilizzati apre la strada a una riduzione enorme dei costi dei voli spaziali di ogni genere. Il costo del propellente, infatti, è trascurabile rispetto a quello del razzo.

La capsula Dragon è l'unico veicolo spaziale privato da trasporto capace di riportare sulla Terra un carico (gli altri veicoli cargo si disintegrano al rientro) e rifornirà la Stazione con circa 2320 chilogrammi di provviste, attrezzature ed esperimenti (compresi tre vasetti di senape, richiesti espressamente ieri sera dal comandante della Stazione Barry “Butch” Wilmore in un buffissimo scambio di battute con il controllo missione che ha coinvolto anche Samantha Cristoforetti).

Credit: Jon Ross
Il lancio del Falcon 9 avverrà alle 6:20 ET (11:20 GMT, 12:20 italiane) dalla base di lancio militare di Cape Canaveral, in Florida. Circa tre minuti dopo il decollo il primo stadio verrà sganciato, alla quota di 80 chilometri e a 10 volte la velocità del suono. Il resto del razzo proseguirà per altri sette minuti, tramite il motore del secondo stadio, la propria arrampicata ed accelerazione verso lo spazio e verso la velocità orbitale necessaria per non ricadere a terra (circa 28.000 km/h).

Il primo stadio ruoterà su se stesso, usando dei motori di manovra alimentati ad azoto, in modo da mettere davanti i propri motori principali e puntarli verso il basso a circa 45 gradi; a quel punto riaccenderà brevemente questi motori per arrampicarsi ancora e percorrere un arco parabolico che lo riporterà indietro. Poi precipiterà a velocità ipersonica fino al momento in cui tre dei suoi nove motori principali si riaccenderanno per frenare la caduta a circa 4700 km/h.

Durante la caduta, mentre viaggia ancora a oltre tre volte la velocità del suono, verranno aperte delle alette a griglia, che servono per stabilizzare e manovrare aerodinamicamente il razzo. Infine un singolo motore effettuerà l'accensione di frenata a circa 900 km/h, seguita dall'accensione di atterraggio che rallenterà il Falcon fino a una velocità di caduta di circa 7 km/h, si apriranno le zampe e il veicolo atterrerà verticalmente sulla chiatta di SpaceX circa dieci minuti dopo il decollo da Cape Canaveral.

La chiatta, mostrata qui accanto in una vista dall'alto, ha una piattaforma di atterraggio di circa 90 per 50 metri: sembra tanto, ma non è banale rientrare dallo spazio a velocità ipersonica e centrare un campo di calcio da qualche parte nell'oceano a circa 180-250 miglia (300-400 km) al largo di Jacksonville, in Florida. La chiatta ha potenti motori di manovra che la tengono a punto fisso nonostante le correnti, ma il razzo è grande (è alto 46 metri e le zampe hanno un ingombro di 18 metri), come si vede in questa ricostruzione in scala, e la stabilizzazione della chiatta tramite GPS ha una tolleranza di circa tre metri; c'è poi il rischio di uno scivolamento sulla piattaforma e quello che l'oceano faccia salire e scendere l'intera chiatta.

Sarà possibile seguire il lancio in streaming tramite la NASA e tramite SpaceX; io farò un livetweet presso AttivissimoLive. Maggiori dettagli sono su SpaceXAmericaspaceJustatinker e Discover (in inglese). Se volete sapere cosa fanno gli astronauti e cosmonauti a bordo della Stazione dal punto di vista scientifico, c'è l'apposito blog della NASA, sempre in inglese. La cartella stampa della missione è qui.

La Dragon arriverà alla Stazione giovedì, circa 48 ore dopo il lancio, dove Barry Wilmore azionerà il braccio robotico per agguantarla e attraccarla, assistito da Samantha Cristoforetti. A giudicare dalla foto qui sotto, si direbbe che Sam sia già pronta ad agguantare la capsula Dragon a mani nude, se necessario!



Aggiornamento: il lancio è stato interrotto a circa 80 secondi dal via a causa di un'anomalia nel comportamento di uno degli attuatori del secondo stadio. Si ritenterà venerdì alle 5:09 ET (11:09 italiane).


Aggiornamento (2015/01/07): il nuovo tentativo è stato spostato alle 4:47 ET (10:47 italiane) del 10 gennaio.


Aggiornamento: (2015/01/10): il lancio è avvenuto con successo e la capsula Dragon è stata inserita correttamente in orbita, diretta verso la Stazione. Il rientro sperimentale del primo stadio è stato invece un successo parziale. I dettagli sono in questo articolo.

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