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2015/02/20

Il meme della settimana: Trololo

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Basta dire “Trololo” o accennare qualche nota della canzone mostrata in questo video, e un'intera generazione d'internauti coglie subito il riferimento. Ma da dove vengono il video surreale e la sua strana musica?

L'uomo nel video è Eduard Khil, un cantante russo diventato popolarissimo in Rete per questa sua interpretazione di una canzone pop sovietica del 1976, intitolata “Sono molto contento perché sono finalmente a casa”.

La canzone è senza parole: Eduard Khil canta solo suoni privi di senso (dettati dalla severissima censura dell'epoca, come ha raccontato Khil stesso), e lo fa con una pessima sincronizzazione del labiale e con delle movenze che oggi sembrano particolarmente impacciate, bizzarre e artificiose (diversamente da altre sue interpretazioni della medesima canzone).

Il suo stile molto personale è stato immortalato anche in una puntata de I Griffin, è stato citato nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014 e in mille parodie pubblicate ovunque su Internet, e il video originale, arrivato a oltre venti milioni di visualizzazioni, viene usato spessissimo come rickroll, ossia come destinazione di un link creato per prendere in giro qualcuno promettendogli di mostrargli qualcosa alla quale tiene esageratamente.

Eduard Khil era famoso in patria negli anni Settanta, tanto da ricevere un riconoscimento come Artista del Popolo dell'Unione Sovietica, ed ebbe una carriera ventennale, anche come musicista, che lo portò in tour in decine di paesi. Khil scoprì per caso di essere una star di Internet nel 2010, quando sentì il nipote canticchiare la sua canzone, e negli anni successivi tornò alla ribalta con nuove interpretazioni della stessa canzone anche alla TV russa e, inevitabilmente, su Youtube.

Eduard Khil si è spento il 4 giugno 2012 a 77 anni, ma per la cultura di Internet sarà sempre il protagonista del meme del Trololo.



Fonti: Know Your Meme, Sputnik News, Il post, Gazeta.ru

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