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2015/10/23

Ricerche fatte a voce? Google le ha registrate, ecco come cancellarle

L’articolo è stato aggiornato estesamente dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/10/23 17:00.

Non è un segreto che Google ricorda tutto quello che ciascun utente digita nella casella di ricerca; è forse meno noto che quando si usa Google per una ricerca fatta a voce, come si fa spesso con i telefonini, questo motore di ricerca registra la voce e la conserva.

Lo scopo di questa registrazione di massa non è la sorveglianza, ma l’affinamento del riconoscimento vocale, che migliora man mano che aumenta il numero di campioni di riferimento (generali dei vari utenti oppure dello specifico individuo). Ma è comunque impressionante vedere quanti brani della nostra voce sono stati incamerati da Google. Se volete farvi un'idea dei vostri spezzoni vocali collezionati dal motore di ricerca, entrate nel vostro account Google e poi seguite questo link. Troverete sorprese notevoli: io, per esempio, ho in archivio anche spezzoni casuali di conversazioni, probabilmente registrati perché ho toccato inavvertitamente l’icona del microfono nella casella di ricerca di Google sul telefonino.

Per fortuna è possibile cancellare selettivamente o in massa tutte queste registrazioni andando nelle Opzioni di eliminazione ed è possibile dire a Google di anonimizzare la raccolta di questi spezzoni di audio (seguendo questo link e scegliendo di disattivare l'opzione Comandi e ricerche vocali): si ottiene la richiesta di conferma mostrata qui di seguito, che spiega che “questa impostazione non incide sulla memorizzazione di informazioni da parte di prodotti Google (come Voice) che potrebbero essere utilizzati per memorizzare i tuoi input vocali o audio. Google potrebbe anche continuare a raccogliere e memorizzare dati audio in forma anonima.”


A questo punto, però, arriva una domanda inevitabile: cosa fanno gli altri fornitori di ricerche vocali, come Siri di Apple, Echo di Amazon e Cortana di Microsoft? Ci sono sospetti che Siri e Cortana conservino le registrazioni. Di questi tre, solo il servizio di Amazon offre esplicitamente un’opzione di cancellazione; per Siri e Cortana e più in generale, se volete essere sicuri di non regalare campioni della vostra voce l’unica soluzione semplice è non usare mai la ricerca vocale.


Fonti aggiuntive: Wired, Time.

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