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2016/06/28

Come nascono le teorie di falsi attentati e messinscene? Così: per superficialità dei giornalisti

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento). L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale del 2016/06/28 ore 23:42. Ultimo aggiornamento: 2016/06/29 10:00.

L’attentato all’aeroporto Ataturk di Istanbul di poco fa ha scatenato la frenesia dei giornalisti di pubblicare immagini scioccanti. Come al solito, in questi casi, quando bisognerebbe aumentare i controlli per evitare disinformazione, invece il giornalismo dilettantesco abbassa la già scarsa guardia e pubblica qualunque cosa, comprese foto false o che non c’entrano nulla, e non si degna nemmeno di rettificare.

Ecco come nascono le tesi di messinscena, come quelle che circolarono dopo l’attentato di Bruxelles: grazie a chi non fa bene il proprio lavoro e alimenta la paranoia dei complottisti.

Guardate cos’è successo stasera: Reported.ly (gestito da giornalisti seri) pubblica prontamente un avviso che la foto qui sotto, spacciata per immagine dell’attentato a Istanbul, proviene in realtà dall’attentato di Bruxelles.

La foto:

L’avviso:
 

La conferma che si tratta di un’immagine risalente all’attentato di Bruxelles:

Nel mio piccolo cerco anch’io di avvisare che si tratta di una foto che non si riferisce a Istanbul, e lo faccio rivolgendomi proprio ai giornalisti:
disinformatico
Attentato Istanbul: questa foto NON mostra Istanbul ma Bruxelles. Giornalisti, occhio alla fretta. https://t.co/vq4gPGlOPD
28/06/16 22:41

Come da copione, SkyTg24 invece pubblica* la foto di Bruxelles, presentandola come immagine di Istanbul, tre quarti d’ora dopo che è stato pubblicato l’avviso. Come se non bastasse, dopo averla pubblicata la redazione riceve ripetuti avvisi che è sbagliata, come vedete qui sotto, ma non la rimuove (è ancora online mentre scrivo queste righe, alle 23:20)*. Grazie a @ruggio81 per la segnalazione.

*Aggiornamento: il tweet è stato rimosso durante la notte.


Anche Rainews pubblica la foto (segnalata da @Mantzarlis):

Altri lettori mi dicono che anche altre testate, come per esempio Repubblica, hanno pubblicato la stessa foto (Vérifié conferma). La Stampa l’ha pubblicata ma poi rimossa chiedendo scusa.

Ora posso capire che nella concitazione possa sfuggire un’immagine. Ma che la si lasci pubblicata, senza un briciolo di rettifica, mentre i lettori stessi denunciano l’errore, è davvero pessimo giornalismo, oltre che una presa in giro dei lettori di buon senso. Che cominceranno a pensare: se pubblicano foto senza controllarle in casi seri come questi, quando sono attendibili le altre notizie che danno?

Mentre i complottisti, da bravi ottusangoli, invece di pensare alla spiegazione più semplice (un errore dettato dalla fretta), si lanciano in fantasie complicatissime di cospirazione mondiale, di false flag, di regie occulte, nelle quali il dramma dell’attentato diventa oscenamente irrilevante ed emerge invece la loro vanità di dire “solo io ho capito la Verità”. Il complottismo, in ultima analisi, è megalomania.


Aggiornamento 2016/06/28 23:55


Un altro fenomeno al quale i giornalisti devono imparare a fare attenzione è lo sciacallaggio per attirare clic, Like, retweet e follower. Il già citato Reported.ly ha dovuto rettificare la pubblicazione di quella che sembrava una disperata richiesta di ritrovare un padre forse coinvolto nell’attentato ma era solo un trucco per ottenere visibilità. Unico indizio sospetto: il nome dell’account, decisamente improbabile (@ElDxnielit0).

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