2016/09/01

Il presunto segnale “alieno” captato in Russia è molto probabilmente terrestre

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L’entusiasmo mediatico per l’annuncio di un possibile “segnale sospetto da 95 anni luce” (Repubblica) fatto cautamente dal SETI Institute (ente che cerca segnali radio di origine intelligente extraterrestre) è solo rumore: come era prevedibile, è arrivata la smentita.

La presunta scoperta proveniva da un radiotelescopio russo, il RATAN-600, e risaliva a maggio del 2015. La direzione del cielo dalla quale proveniva il segnale radio anomalo (potente e concentrato in una banda piuttosto stretta di frequenze intorno a 11 GHz) era la costellazione di Ercole. I ricercatori russi avevano proposto come possibile origine del segnale la stella HD 164595, di tipo simile al Sole e dotata di almeno un pianeta di tipo simile a Nettuno. È bastato questo per scatenare la fantasia degli appassionati a briglia sciolta e dei giornalisti in cerca di titoli ad effetto.

Ma la realtà e il SETI Institute stesso hanno smorzato subito gli entusiasmi prematuri: il comunicato ufficiale dell’Osservatorio Astrofisico Speciale dell’Accademia Russa delle Scienze dice che “elaborazioni ed analisi successive [al rilevamento iniziale] hanno rivelato che è molto probabilmente di origine terrestre... si può dire con fiducia che nessun segnale desiderato è stato finora rilevato”. Il 28 agosto scorso il SETI Institute ha usato i propri strumenti per ascoltare la stessa porzione di cielo e non ha trovato nulla. Ha poi ripetuto l’ascolto il 30 agosto, sempre senza risultati favorevoli.

La scoperta di un segnale radio proveniente da un’intelligenza extraterrestre sarebbe sensazionale. Per questo bisogna esaminare i possibili candidati con molta cautela prima di lanciarsi in fantasie. I criteri di base sono che il segnale deve provenire da una zona fissa del cielo (altrimenti potrebbe essere un satellite o un riflesso radio di un’emittente terrestre), deve ripetersi (altrimenti potrebbe essere un disturbo spurio) e deve essere confermato da radiotelescopi distanti fra loro (altrimenti potrebbe essere un disturbo locale). Il segnale in questione non soddisfaceva neanche questi criteri essenziali.

Un’informazione realmente efficace, non sensazionalista, dovrebbe sapere queste cose e non pubblicare nulla se non vengono superati almeno questi requisiti. Ma chi sa resistere all’idea accattivante di un incontro via radio con ET e di un titolone acchiappaclic? Il risultato è una serie continua di falsi allarmi che ridicolizzano un campo scientifico serio ed importante e creano un’assuefazione da “al lupo, al lupo” nel pubblico. Peccato.


Fonti: Astronomy.com, TASS, Ars Technica.

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