Cerca nel blog

2017/01/30

Ho pubblicato una bufala. Scusatemi tutti

Ultimo aggiornamento: 2017/01/30 12:30.

Ho fatto uno sbaglio. Queste sono le mie scuse pubbliche e la mia cronologia dei fatti, per chi si perdesse nella tweetstorm che è nata dal mio errore.

Poche ore fa ho segnalato su Twitter un video nel quale il giornalista Marcello Foa, l’8 novembre 2016 (prima dell’insediamento di Trump), prevedeva che il neopresidente sarebbe stato “rassicurante” e “moderato”. Specificamente, Foa diceva fra le altre cose: “quando tu sei nella stanza dei bottoni, quando ti rendi conto di quanto potere hai e ti rendi conto che governare comunque un grande paese democratico come gli Stati Uniti significa rispettare i check and balances, il rapporto col Congresso, di solito l'effetto è calmante, è moderatore. Per diversi mesi Donald Trump probabilmente tenterà alcune riforme, ma risulterà più moderato e più rassicurante di quanto non sia stato in campagna elettorale, dove, come sappiamo, si tende a esagerare.”

Il video è questo:


La previsione di Foa mi è sembrata piuttosto divertente, visti gli eventi non particolarmente rassicuranti e moderati di questi primi giorni di presidenza Trump, e l’ho quindi segnalata con un  tweet. La questione, nelle mie intenzioni, sarebbe dovuta finire così: giusto una chicca passeggera.

Questo mio primo tweet, però, conteneva un errore (non incorporava il link alla notizia della BBC) e quindi l’ho subito cancellato, copiaincollandone il testo in un nuovo tweet, ossia questo:



Il tweet corretto viene visualizzato da Tweetdeck così:


La notizia della BBC che linko è questa: la condanna per incostituzionalità, da parte di ben sedici attorney general (impropriamente tradotti come “procuratori generali”), dell’ordine di Trump di vietare l’ingresso negli Stati Uniti a chiunque sia originario di, o proveniente da, Iran, Iraq, Siria, Libia, Somalia, Sudan e Yemen, ad eccezione delle minoranze religione perseguitate (Trump ha citato specificamente i cristiani in Siria e l’intento anti-musulmano è stato ammesso da Rudolph Giuliani, “zar” della sicurezza informatica di Trump). L’ordine ha anche causato grandi manifestazioni pubbliche e condanne da parte di vari governi.



Per me, dicevo, la questione era conclusa: una segnalazione di una previsione ben poco azzeccata da parte di un rappresentante di spicco del giornalismo. Ma poi mi è arrivata la segnalazione che il video non sembrava esserci più:



Sorpreso, ho cliccato sul mio tweet (la versione che avevo corretto) e ho visto questo:


Ne ho dedotto (sbagliando) che effettivamente il video era stato rimosso dopo che ne avevo parlato, come capita spesso quando segnalo qualcosa. Così ho postato alcuni tweet di commento:







Ho presentato Foa per chi non lo conoscesse:



Poi ho formulato un’ipotesi sulla base dei dati che avevo e delle mie esperienze passate (Marcello Foa ha già pubblicato un paio di bufale):



Ma poco dopo mi è arrivata in privato una segnalazione che il video risultava invece ancora online, e così sono andato a ricontrollare, scoprendo che nel copiaincollare il mio tweet iniziale il link era stato troncato: da https://www.youtube.com/watch?v=Hwo0tppisxw era diventato https://www.youtube.com/watch?v=Hwo0tp. Le ultime tre lettere erano state troncate.

Non avevo motivo di sospettare un errore di copiaincolla, anche perché mi era arrivato almeno un tweet nel quale un mio lettore diceva di aver visto il video correttamente:



Marcello Foa ha risposto così:



Sotto il tweet che ho appena citato e negli screenshot qui sotto c’è la tweetstorm di cui parlavo all’inizio di quest’articolo.



In sintesi, Foa ha chiesto le mie scuse; io ho pubblicato ripetute rettifiche nei vari subtweet e poi ho pubblicato la correzione e le scuse:









Prima o poi un errore mi doveva capitare, e oggi mi è capitato. A titolo di ulteriore ammenda, offro e pubblico la trascrizione completa del video di Marcello Foa.

Il dollaro crolla, le borse crolleranno, è uno scenario che abbiamo già visto altre volte, lo abbiamo visto con la Brexit. Dobbiamo dedurne che Trump sarà un cattivo presidente? No, la storia insegna che le oscillazioni dei mercati finanziari vanno prese per quelle che sono: movimenti a corto termine. Quel che per noi è importante è di capire quale sarà il programma di Donald Trump e quale sarà la sua squadra. Allora per quel che riguarda il programma in politica estera, paradossalmente Donald Trump è più rassicurante oppure meno pericoloso di quanto sarebbe stata Hillary Clinton se fosse stata eletta alla Casa Bianca.

Perché dico questo? Perché Donald Trump propone una distensione con la Russia e vede un ruolo dell’America meno aggressivo, meno destabilizzante di quanto sia stato fino ad oggi, e questo per noi europei è perlomeno un'aspettativa che è senz'altro positiva. Noi abbiamo bisogno di stabilità e di distensione con il nostro più grande vicino, che è la Russia.

Per quel che riguarda la sua squadra, questa è la incognita principale. Oggi non sappiamo con certezza chi sono gli uomini dietro Trump. Non sappiamo neanche se lui si sia costruito una squadra con sé. Questo sarà il grande tema dei prossimi due mesi, ovvero dal tempo... il tempo che ci separa dal giorno in cui Donald Trump verrà insediato ufficialmente alla Casa Bianca. Dobbiamo essere preoccupati? Beh, in una certa misura sì: quando non si sa qual è la squadra ovviamente c'è da farsi qualche domanda.

Però tradizionalmente, quando personaggi eccentrici e fuori dagli schemi, imprevedibili, come Donald Trump arrivano al potere di solito l'effetto è opposto a quello che la maggior parte dei media – che peraltro sono i grandi sconfitti di queste elezioni perché non hanno previsto nulla ancora una volta – ha sulla... rispetto a quanto ci si aspetta.

In cosa intendo? Intendo il fatto che quando tu sei nella stanza dei bottoni, quando ti rendi conto di quanto potere hai e ti rendi conto che governare comunque un grande paese democratico come gli Stati Uniti significa rispettare i check and balances, il rapporto col Congresso, di solito l'effetto è calmante, è moderatore. Per diversi mesi Donald Trump probabilmente tenterà alcune riforme, ma risulterà più moderato e più rassicurante di quanto non sia stato in campagna elettorale, dove, come sappiamo, si tende a esagerare. Per cui io direi aspettiamo e vediamo, è troppo presto per dire che Trump sarà un pessimo presidente, così come era stato troppo presto affermare otto anni fa che Obama sarebbe stato un grande presidente. Lasciamoci sorprendere.

Nessun commento: