2017/02/17

PewDiePie mollato da Disney e YouTube per video “antisemiti”

Ultimo aggiornamento: 2017/02/18 7:50.

Grossi guai per PewDiePie (Felix Kjellberg), un popolarissimo Youtuber ventisettenne che vanta 53 milioni di iscritti ai suoi canali video e oltre 9 milioni di seguaci su Twitter e ha incassato (secondo Forbes) la bellezza di 15 milioni di dollari nel 2016: ha appena perso un contratto multimilionario con YouTube e Disney, che prevedeva fra l’altro una serie televisiva via Web di cui PewDiePie sarebbe stato il protagonista principale.

La ragione di questi guai è che PewDiePie ha incluso nei propri video varie immagini filonaziste e antisemite che, tolte dal loro contesto, sono state interpretate dai gruppi neonazisti come una sorta di messaggio in codice di sostegno ai loro deliri razzisti. Il Wall Street Journal le ha segnalate alla Disney, che ha definito “inadatti” i video in questione, che avevano totalizzato 13 milioni di visualizzazioni.

Uno degli spezzoni di video più contestati è quello dell’11 gennaio scorso, in cui PewDiePie mostra due persone indiane che reggono uno striscione con uno slogan violentemente antisemita e ridono (i due uomini hanno dichiarato di non sapere cosa significasse lo striscione). Lo Youtuber dice di averlo realizzato perché voleva dimostrare l’assurdità di siti come Fiverr, dove si può chiedere ad altri utenti Internet di fare qualcosa in cambio di un minimo di cinque dollari.

Ma il risultato è stato non solo la perdita del contratto con Disney e la rimozione da YouTube di due suoi video : come se non bastasse, PewDiePie ha registrato un video nel quale dice “se io facessi un video nel quale dico...” e prosegue, dopo uno stacco, dicendo frasi naziste con espressione seria, invitando gli ascoltatori a ripeterle. Tolte di nuovo dal loro contesto, queste frasi sono state celebrate ripetutamente da uno dei più seguiti siti neonazisti statunitensi (che non cito per non regalargli visibilità).

Felix Kjellberg ha scritto che non vuole in alcun modo sostenere “atteggiamenti d’odio di nessun genere”, ha pubblicato un video di scuse e ha dichiarato che “queste battute erano in ultima analisi offensive” (Capitan Ovvio finalmente è riuscito a farsi sentire), ma al tempo stesso dice di essere vittima di un “attacco personale” dei media tradizionali.

L’accusa di neonazismo o di antisemitismo è forzata (il rimontaggio fuori contesto è evidente), ma di certo PewDiePie, se non gli è passato per la mente che fare “battute” antisemite poco dopo aver ottenuto un contratto con la Disney poteva forse andare storto ha fornito una spettacolare dimostrazione della regola di Internet “Think Before You Post” (“prima di postare, pensa”).

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