Cerca nel blog

2006/03/13

Antibufala: allarme per la truffa all’IKEA

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "fcampi" e "tobol".
L'articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale.

Pensavo di non dovermene occupare, ma visto il fioccare delle segnalazioni allarmate nella mia casella di posta a proposito di un appello per una presunta "truffa" perpetrata presso l'IKEA, mi tocca prendere in considerazione anche questo caso.

Attenzione: il testo dell'appello che segue è scurrile e non adatto alle anime più sensibili. Siete stati avvisati.

Oggetto: Attenzione Truffa Alla Ikea!!!

Attenzione: Ho pensato di mettervi in guardia cosicché possiate evitare di rimanere vittime di questa incresciosa truffa.

Non so quanti di voi fanno spesa all'IKEA, ma questo avvertimento può tornarvi utile, mettendovi in guardia da un subdolo raggiro capitatomi mentre mi trovavo nel parcheggio davanti ad un negozio IKEA e che potrebbe capitare anche a voi.

Ecco come funziona la truffa: due bellissime ragazze sui 18 o 20 anni si avvicinano alla macchina mentre stai collocando nel baule i tuoi acquisti. Iniziano a pulirti il parabrezza con delle spugne, facendo quasi balzare fuori i seni dalle loro camicette strettissime, mentre lavorano.

Quando alla fine le ringrazi e offri loro una mancia, declinano i soldi e chiedono invece un passaggio fino all'IKEA dall'altra parte della città. Acconsenti, e salgono sul sedile posteriore.

Mentre guidi, cominciano a lesbicare una con l'altra. Quando poi arrivi al parcheggio dell'altra IKEA una di loro sale sul sedile anteriore e ti fa un p*mpin* micidiale, mentre l'altra, a tua insaputa, ti ruba il portafoglio.

Con questo biasimevole sistema, mi hanno rubato il portafoglio martedì, mercoledì, due volte giovedì, ancora una volta sabato, poi ieri e, probabilmente, di nuovo stasera.

I frequentatori dell'IKEA non si allarmino: è una bufala. Anzi, più precisamente è umorismo. Come tale non dovrebbe aver bisogno di spiegazioni, ma visto che c'è parecchia gente che ha preso sul serio quest'appello, forse perché non l'ha letto fino in fondo, è meglio spendere qualche parola in proposito.

A parte l'implausibilità generale della vicenda, la frase finale è molto rivelatrice: l'individuo che racconta la "truffa" dice di averla subita ripetutamente e nell'arco di una stessa settimana, come se non imparasse nulla dall'esperienza; anzi, si aspetta (direi quasi con impazienza) un nuovo incontro la sera stessa.

Il raccontino è insomma una parodia del celebre appello-bufala per il profumo al cloroformio, e dal punto di vista psicologico gioca bene le proprie carte, facendo leva sulle più diffuse fantasie sessuali (notate il crescendo di provocazioni) abbinate all'uso di un nome celeberrimo come IKEA, che consente a chi legge di collocare l'increscioso evento in un luogo familiare e al tempo stesso insospettabile.

L'appello è anche uno scherzo ben riuscito, perché nonostante l'evidente assurdità di quanto afferma, riesce a indurre gli utenti della Rete a inoltrarlo con allarme. Lo scherzo consiste nel vedere quanta gente ci casca: e in questo senso, direi che è riuscito piuttosto bene. L'autore della burla si sta sicuramente sbellicando dalle risate man mano che il suo appello viene inoltrato e diffuso come autentico anche tramite i blog.

Si potrebbe anche pensare a una forma di marketing virale, che induce gli utenti a inoltrare volontariamente un messaggio contenente il nome dell'azienda da promuovere, ma è improbabile che si tratti di una strategia partorita dal gruppo Ikea, la cui immagine è strenuamente improntata alla rassicurazione e alla solidità della famiglia (ma su quest'ipotesi c'è un aggiornamento qui sotto).

A proposito: se vi siete mai chiesti da dove vengono e con quale criterio vengono scelti i nomi dei prodotti dell'Ikea, fonte a volte di umorismo involontario (come nell'immagine qui sopra se consultate fart e full in un dizionario d'inglese), c'è un articolo della rivista tedesca Stern che lo spiega. I germanorefrattari possono consultare il blog di Tao per una sintesi dell'articolo.


Aggiornamenti (2006/03/13 e 2006/03/20)


Un lettore, l.rapetti, suggerisce una possibile origine milanese della burla: "è stato con ogni probabilità scritto da qualcuno di Milano, infatti solo a Milano ci sono due Ikea (per l'esattezza situate nei comuni di Carugate e Corsico) che si trovano in effetti diametralmente opposte rispetto alla città, una a Nord-Est e l'altra a Sud-Ovest". Ma un altro lettore, come noterete nei commenti, segnala che anche a Roma ci sono due Ikea.

Bastardidentro.it ha pubblicato la storiella nella sua newsletter l'11 marzo 2006, ma i commenti qui sotto indicano che non è la fonte originale. Infatti la stessa storia circola da tempo anche in inglese, oltretutto riferita a un'altra marca, e ne esiste anche una versione francese riferita al Carrefour (grazie a claudio per la segnalazione). Questo esclude l'ipotesi del marketing virale a favore di Ikea.

Nessun commento: