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2006/04/03

Anche VMware abbraccia gli standard aperti

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "janusz.tami****" e "igor.abn".

schermata di Windows e VMwareVMware, il celeberrimo software che permette di creare computer virtuali sui normali PC e così prezioso per i test virali e per il collaudo di nuovo software, rende disponibili a chiunque le specifiche della propria interfaccia e dei propri formati. E lo fa con parole che suonano come un monito per chi si ostina a credere di poter controllare il mercato usando formati segreti:

In ogni industria, le interfacce aperte e i formati aperti sono stati un elemento agevolante essenziale nell'accelerare l'adozione universale. La virtualizzazione non fa eccezione... Interfacce e formati aperti permetteranno ai clienti di accedere a una gamma più vasta di soluzioni di virtualizzazione che sono inoltre compatibili con un numero maggiore di prodotti industriali; faciliteranno una maggiore collaborazione e innovazione in un ecosistema di rivenditori di virtualizzazione ed espanderanno per tutti le opportunità di mercato... Le interfacce e i formati di maggiore successo nelle imprese tecnologiche si sono basati su standard di fatto implementati dal cliente.

Fra l'altro, VMware ha un ottimo prodotto gratuito, VMware Player, che vi permette di provare Linux (per esempio una Fedora Core, una Debian, una minima (Damn Small Linux) da 50 MB, una distribuzione Ubuntu confezionata come Browser Appliance) in modo assolutamente innocuo e indolore, ossia come macchina virtuale, dentro una finestra di Windows, come vedete nell'immagine cliccabile qui sopra.

Un Linux virtualizzato in questo modo riconosce tutte le periferiche del computer e si installa assolutamente senza alcun problema; è soltanto leggermente più lenta di un'installazione normale.

Più in generale, il bello della virtualizzazione è che crea una sorta di "giardino cintato"(*) nel quale vive e gioca l'intero sistema operativo con le sue applicazioni: con la versione a pagamento di VMware Workstation (disponibile per Windows e per Linux in prova gratuita per 30 giorni), potete per esempio creare un'installazione di Windows virtuale, che funziona esattamente come quella normale, con il bonus non indifferente che in caso di guai potete ripristinare la situazione originale (o una qualsiasi situazione precedente) in pochi secondi e con la totale sicurezza di aver eliminato ogni traccia di modifiche intenzionali o virali.

Per esempio, VMware è comodo per testare programmi o virus o navigare in Rete in estrema sicurezza: terminato il test o la navigazione, si pigia il pulsante "Indietro", come un videoregistratore, e tutto torna com'era prima. E' anche comodo, per esempio, per chi vuole collaudare il proprio sito Web per essere sicuro che funzioni sia con i browser Windows, sia con quelli Linux, ma dispone di un solo PC che non vuole continuamente riavviare per passare da Windows a Linux e viceversa.

(*) Grazie a "piergiorgio.cal*****" per avermi segnalato un errore di traduzione: avevo scritto "sabbiera", sull'impronta del termine informatico inglese "sandbox", ma entrambi i termini designano in realtà un veicolo ferroviario. Anche il termine inglese, insomma, è sbagliato: il recinto pieno di sabbia in cui giocano i bambini si chiama propriamente "sandpit". Gli errori sono sempre in agguato, il bello del blog è poterli correggere al volo.

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