2006/06/27

Antibufala: computer gratis da Ericsson

Antibufala: Ericsson ora non regala più cellulari, ma computer

Questo articolo vi arriva grazie alla donazione straordinaria di "trucchis".

Circola da qualche giorno un appello secondo il quale Ericsson distribuirebbe computer gratuitamente. Eccone il testo:
Oggetto: COMPUTER ERICSSON DI DISTRIBUZIONE GRATUITA

La societa Ericsson distribuisce gratuitamente computers portatili con la intenzione di controbattere Nokia che ha fatto lo stesso come strategia di mercato. Ericsson ha come obbiettivo fondamentale di aumentare la sua popolarita; per questo motivo Ericsson distribuisce gratuitamente il nuovo computer portatile WAP. Tutto quello che si deve fare e inviare questa email a otto persone che conosci, e in approssimatamente tre settimane, riceverai un portatile Ericsson T18. Se il messaggio e inviato a venti persone o piu,
puoi avere la fortuna di ricevere un portatile Ericsson R320. Per rendere effettiva questa opportunita e importante prendere nota di inviare la sua email in copia a: anna.swelung@ericsson.com E' importante avere chiaro che non si tratta di uno scherzo. Provatelo, con piacere, regalatevi un computer portatile. Buona fortuna.
Si tratta di una variante di una vecchia bufala: quella secondo la quale Ericsson regalerebbe telefonini. Anche nella versione originale, infatti, c'è l'indirizzo di e-mail anna.swelung@ericsson.com, che non esiste da tempo. La vecchia bufala è descritta qui nell'archivio del Servizio Antibufala, ed è smentita direttamente da Ericsson.

E' quindi assolutamente inutile diffondere l'appello nella speranza di aggiudicarsi un computer portatile.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i visitatori del Servizio Antibufala, che sta per raggiungere il traguardo di quattro milioni di consultazioni.

2006/06/23

Antibufala: “Ciao sono Valerio”

"Ciao sono Valerio", appello medico autentico in Rete


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "forever77" e "carlo.zan****".

Sta circolando da qualche giorno (dal 19 giugno circa) un appello medico per un bambino di nome Valerio, colpito da quello che l'appello chiama "neuretinite retrobulbare" ma che forse è una neuroretinite.

Il testo dell'appello è in genere questo:

E' la richiesta di aiuto medico, in ambito nazionale ed internazionale, per il figlio di un nostro collega. Se non possiamo aiutarlo direttamente lo possiamo fare divulgando la lettera il più possibile.
Un saluto

A queste poche parole è allegato un file Word da 1,1 MB, che solitamente si chiama Ciao sono Valerio.doc e che fornisce i dettagli del caso, un'immagine del bambino e dei numeri di telefono da contattare per offrire informazioni; in altri casi si tratta di un PDF ben più snello.

Con i virus annidati nei documenti Word che stanno circolando ultimamente, è comprensibile una certa riluttanza ad aprire allegati inattesi come questo, per cui l'ho fatto io per voi e ne pubblico qui il testo integrale, dal quale ho tolto alcuni dettagli su richiesta del padre di Valerio:

Ciao sono Valerio,
ho quasi 4 anni vorrei raccontarti cosa mi è accaduto.
Agli inizi di marzo i miei genitori si sono accorti che avevo qualche problema di vista, perché non riuscivo a vedere bene i cartoni animati.
Subito hanno fissato una visita specialistica, ma quando due giorni dopo sono andato dal dott. Grieco, riuscivo a vedere solo le ombre dalla distanza di un metro.
Il dottore, cercando invano di non far preoccupare i miei genitori, ha detto che dovevo essere sottoposto ad esami più specifici.
Telefonò al Professor V*****, primario del ******; e spiegandogli la situazione, gli disse che dovevamo presentarci da lui la mattina seguente.
Il giorno dopo iniziò la mia nuova vita.

Dopo una visita di routine mi è stata diagnosticata :

UNA NEURETINITE RETROBULBARE.

In seguito ad una risonanza magnetica, effettuata la sera stessa per scongiurare un' ipotesi di tumore o sclerosi multipla, prima causa della retinite infantile, si sono attribuiti i miei sintomi ad una causa virale.
Ho passato il mese restante all’ospedale ********, trascorrendo le giornate tra la camera operatoria, per effettuare fluorangiografie ed iniezioni di cortisone direttamente agli occhi, o a letto a fare flebo di antivirale che duravano sei ore!!
Vi basti pensare che in un mese ho fatto otto anestesie!!!

Purtroppo ogni volta che il Professor V***** usciva dalla camera operatoria e parlava con i miei genitori , sbatteva i pugni sulla scrivania dicendo che la situazione non era cambiata.

Ancora mi ricordo che dopo due settimane all’ospedale, feci questa domanda:
“Papà, perché è tutto buio? “
Mio padre mi rispose:
“E’ nuvoloso ed il sole è coperto”.

Per trovare la causa della retinite, hanno effettuato ricerche per malattie genetiche, facendomi una puntura lombare; ma tutto è risultato negativo.
Dopo un mese sono stato dimesso dall’ospedale, perché tutto quello che c’era da fare era stato fatto ed avevo ancora l’infiammazione in atto.
Insieme ai miei genitori siamo subito partiti prima per l’ospedale di Padova e poi per Losanna presso la clinica Jules Gonin, ma i medici di entrambe le strutture sono stati concordi nel non dare nessuna speranza.
Una situazione clinica così grave non l’aveva mai affrontata nessun medico.
A distanza di tre mesi il Prof. V***** ha dovuto stilare, suo malgrado, il referto finale che è senza attenuanti:

SEMI-ATROFIA DEI NERVI OTTICI

Adesso dal buio totale riesco a distinguere la luce.
I medici hanno detto che vista la mia giovane età c’è una remota speranza che io possa recuperare qualcosa, ma hanno aggiunto che dobbiamo pregare molto……… . .

I MIEI GENITORI HANNO SCOPERTO CHE SIA IN AMERICA CHE IN GIAPPONE CI SONO CENTRI PER IL RECUPERO DEL NERVO OTTICO.

SARESTI COSI’ GENTILE AD AIUTARMI A TROVARE UN ANGELO CHE MI POSSA DARE ANCORA QUALCHE SPERANZA AD USCIRE DAL BUIO IN CUI MI TROVO??

SE HAI QUALCHE CONOSCENZA, UN INFORMAZIONE NON ESITARE, CONTATTA SUBITO IL MIO PAPA’, LUI SI CHIAMA RICCARDO E LO PUOI TROVARE A QUESTI NUMERI:

06/7222*** o 329/0647***

CIAO E GRAZIE

Valerio

Ho chiamato i numeri citati nell'appello, ma al numero di rete fissa non risponde nessuno, mentre il numero cellulare porta alla segreteria ed ha esaurito lo spazio disponibile per i messaggi. Ho poi lasciato un SMS di richiesta di contatto, e sono stato richiamato da Riccardo, il padre del bambino, che mi ha spiegato che l'appello è autentico e risale a un paio di settimane fa. Riccardo ha sottolineato che il suo appello non chiede denaro, ma aiuto sotto forma di possibili soluzioni al problema medico descritto.

Un'altra raccomandazione importante da parte di Riccardo è di non chiamare l'ospedale italiano indicato nell'appello, perché come succede sempre in questi casi, il messaggio sta dilagando in Rete e inducendo moltissime persone a telefonare all'ospedale per saperne di più e offrire solidarietà. Questo sta causando enormi disagi al personale ospedaliero e un certo attrito fra il primario coinvolto e il padre di Valerio, che non si aspettava l'enorme diffusione della sua richiesta d'aiuto.

I disagi sono importanti anche per la famiglia di Valerio, che ringrazia per l'ondata inattesa di solidarietà ma non riesce più a usare il telefono a causa delle continue chiamate, motivate certo da buone intenzioni, ma comunque soffocanti nel loro numero.

La sua richiesta, pertanto, è di non telefonargli o inviargli SMS, ma di spedire ogni informazione utile a questo indirizzo di e-mail: silvia.chesti (chiocciola) virgilio.it.

Se ci saranno novità sul caso, Riccardo ha promesso di contattarmi in modo che io possa pubblicare qui gli aggiornamenti della vicenda. La speranza, ovviamente, è di poter annunciare che l'appello è felicemente scaduto e può essere fermato.

2006/06/22

Microsoft Francia bucata

Vandali bucano un sito francese di Microsoft

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "mario.c****" e "monzitrek".

Il sito experts.microsoft.fr è stato bucato un paio di giorni fa da un gruppo di aggressori che si attribisce un'origine turca e che a quanto pare ha sfruttato una falla di Internet Information Server (il prodotto Microsoft usato per i server Web). Al momento in cui scrivo, il sito non risponde.

Zone-H.org ha pubblicato i dettagli dell'aggressione.

2006/06/21

11/9, recensione di Inganno Globale

11/9: esce Inganno Globale, prima analisi critica

Questo articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale.

Approfittando del mio delirio varicelloso, mi sono scaricato da Luogocomune.net il documentario complottista Inganno Globale di Massimo Mazzucco, quello di cui s'è tanto parlato a Matrix e a La7, e ho cominciato a fargli le pulci.

Vi ho trovato, purtroppo, molti errori, falsi, manipolazioni di parole e immagini, affermazioni non documentate e ingiustificabili trascuratezze nella verifica delle informazioni più banali: persino date, nomi, luoghi, distanze e misure sono sbagliati. Sempre, stranamente, in un modo favorevole alla tesi del complotto.

Se vi interessa, la mia recensione dei primi due suoi capitoli, è qui: non è finita, e la amplierò al resto del documentario appena riesco a procurarmene il testo integrale (l'ho già chiesto a Mazzucco, ma non è ancora riuscito a fornirmelo). Qualcuno ha voglia di trascriverlo?

Aggiornamento (2006/06/25)


Inizialmente ho bloccato i commenti a quest'articolo, in attesa di portare la recensione a un livello di completezza accettabile (onde evitare un fiume di "ah, ma questa frase non l'hai smentita!"). Ora i primi due capitoli di Inganno globale sono analizzati abbastanza in dettaglio, per cui c'è materia di discussione: sblocco quindi i commenti, anche perché c'è chi si è lamentato che bloccandoli faccio censura.

Ovviamente, se la materia non v'interessa, non leggete oltre. Se invece v'interessa, magari potreste leggere anche la discussione sulla mia recensione su Luogocomune.net.

Aggiornamento (2006/06/28)


Mazzucco ha pubblicato le sue contro-obiezioni. Sono basate su una vecchia versione della mia recensione e lasciano molti punti non chiariti (soprattutto le fonti delle sue affermazioni) e non spiegano molti errori. Potete leggerle qui.

Aggiornamento (2006/06/30)


Su Luogocomune.net le mie domande e i miei interventi sono stati ignorati e poi accolti con insulti, persino da Massimo Mazzucco, come potete leggere qui. Ho pazientato per un po', e questo ha prodotto qualche spunto interessante (e anche qualche correzione alla mia recensione), facendo emergere altri scettici molto preparati (che invito a contattarmi via mail), ma alla fine è apparso evidente che non c'era alcun vero intento di dialogare, verificare e confrontarsi civilmente.

Il lavoro di sbufalamento delle tesi complottiste proseguirà in un blog apposito un po' speciale, a basso rumore di fondo. Maggiori notizie a breve!

2006/06/19

Allerta Banca Intesa: e-mail trappola

Tentativo di phishing contro i clienti di Banca Intesa

Questo articolo vi arriva grazie alla donazione straordinaria di "trucchis".

Correntisti di Banca Intesa, occhio ai messaggi che vi segnalano un blocco del conto! Si tratta di una trappola, costruita (peraltro maluccio) sul modello del phishing.

Come vedete nell'immagine qui accanto, il messaggio arriva con tanto di logo di Banca Intesa e mittente falso (conti@bancaintesa.it) e avvisa che

"per i motivi di sicurezza abbiamo sospeso il vostro conto di operazioni bancarie in linea a Banca Intesa. Dovete confermare che non siete
una vittima del furto di identità per ristabilire il vostro conto."

I dubbi sull'autenticità del messaggio dovrebbero nascere notando l'italiano assai maccheronico della frase successiva ("Dovete scattare il collegamento qui sotto e riempire la forma alla seguente pagina per realizzare il processo di verifica"), ma la forza psicologica dell'agitazione suscitata dal messaggio, combinata con un mittente falsificato e il logo, possono indurre a sorvolare questo dettaglio e a cliccare sul link fornito nel messaggio, che apparentemente porta a

http://www.bancaintesa.it/verifica_profilo/index.htm

ma in realtà porta a

http://64.76.81.234/horde/services/images/.intesa/www.bancaintesa.it/

che contiene una copia del sito di Banca Intesa. Chi abbocca al messaggio immetterà i codici di accesso nel sito-clone e li regalerà quindi ai truffatori che hanno inviato il messaggio, dando loro accesso al proprio conto bancario. In tal caso, è indispensabile avvisare subito la banca e cambiare i codici.

Il resto del messaggio è persino divertente, tanto è sgangherato, ma a quel punto la trappola è probabilmente già scattata, per cui c'è poco da ridere:

"Li ringraziamo per la vostra attenzione rapida a questa materia. Capisca prego che questa è una misura di sicurezza progettata per contribuire a proteggere voi ed il vostro conto. Chiediamo scusa per eventuali inconvenienti.

Francamente, Reparto Di Rassegna Di Conti Di Banca Intesa

Non risponda prego a questo E-mail. La posta trasmessa a questo indirizzo non può essere risposta a."


La barra anti-phishing di Netcraft segnala già automaticamente questo pericolo e indica che il sito-trappola si trova in Colombia. Usatela per prevenire questo tentativo di truffa e i suoi tanti imitatori attuali e futuri.

2006/06/15

Attivissimo.net fermo domattina, tutto ok

Domattina Attivissimo.net fermo per manutenzione prevista, niente panico!

Domani mattina (16 giugno) il server di Attivissimo.net sarà scollegato e ricollegato brevemente per un aggiornamento tecnico. Se tutto va bene, dovrebbe aumentare la sua velocità di risposta grazie a una connessione più capiente. Tenete le dita incrociate!

Aggiornamento (2006/06/16)


Migrazione completata con successo: ora Attivissimo.net ha 1,5 mbps di banda simmetrica in SHDSL.

Niente incontro a Roma il 17 e 18

Corso antibufala a Roma, non ci sarò

In questo fine settimana era prevista la mia partecipazione al corso per detective antibufala del CICAP a Roma, ma le mie figlie mi hanno regalato la varicella. GRRRRR. Mi scuso tantissimo con tutti coloro che si sono iscritti, recupererò appena possibile.

2006/06/14

Evocazione radiofonica stasera alle 23 su R101

Questa sera sono a R101, in collegamento telefonico, per parlare di bufale nel programma "Stereotipe", condotto da Chiara Lorenzutti e Lucia Schillaci, in onda dalle 23 all'una di notte. Non so di preciso quanto tempo durerà il mio intervento, ma se vi interessa, sintonizzatevi o ascoltate in streaming R101.

2006/06/13

Bufalovirus Copa do Mundo

Arriva puntuale il virus-bufala dei mondiali di calcio

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "marcus_fi" e "whmfan".

Poteva essere completa la kermesse del calcio senza un bell'allarme virus? Certo che no! Infatti eccolo puntuale:
Per favore, fare circolare questo e-mail tra gli amici, familiari e contatti.
Fate molta attenzione nei prossimi giorni! Non aprite nessun messaggio con un archivio chiamato Copa do Mundo 2006 (Coppa del Mondo 2006) indipendentemente da chi lo manda.
Questo virus gira da una persona conosciuta che ha il vostro nome nella sua lista d' indirizzi, per questo dovete inviare questo messaggio a tutti i vostri contatti.
É preferibile ricevere 25 volte questo messaggio, che ricevere il virus ed aprirlo.
Se ricevete il messaggio chiamato Copa do Mundo 2006 non apritelo.
É il peggiore virus annunciato dalla CNN e classificato dalla Microsoft come il più distruttivo.
Scoperto ieri dalla McKafee e non esiste anti-virus. Il virus distrugge il Settore Zero del Disco Rigido, dove esistono le informazioni vitali del suo funzionamento.
INVIATE QUESTO MESSAGGIO A TUTTI QUELLI CHE CONOSCETE.
Niente panico: è semplicemente una versione ricarrozzata di un vecchio classico delle bufale, quello del "settore zero". Come descritto nell'indagine sui bufalovirus, ne esistono numerose varianti, tutte accomunate dalla citazione della CNN, di Microsoft e di McAfee, senza però alcuna indicazione di una pagina informativa specifica di questi siti; una mancanza che deve (o dovrebbe) indurre subito il dubbio.

Secondo alcuni siti antibufala, questa variante "Copa do Mundo 2006" risale addirittura a marzo 2006 (altro che "scoperto ieri"). E' un falso allarme, e come tale non va inoltrato, neppure se l'avete ricevuto da amici fidati. Anche gli amici fidati, a volte, incappano nelle bufale, di solito perché si sono fidati dei loro amici.

2006/06/12

Who’s that girl?

Quizzello per cultori del cinema: chi è costei?


Questo articolo è stato corretto e aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

23.57. Ricorre un cinquantenario importante in questi giorni, e lei ne fu parte integrante. Come si chiama, e per quale film è famosa?

Il resto dell'articolo lo scrivo dopo che avete trovato la soluzione. Confido che l'attesa non sarà lunga :-)

00:20.
Ventitré minuti, niente male, specialmente considerata l'ora tarda! Complimenti a lu, che è stato il primo a identificare correttamente Anne Francis e il film Il Pianeta Proibito (Forbidden Planet), che compie cinquant'anni proprio in queste settimane. Uscì infatti negli Stati Uniti nell'estate del 1956. Anne Francis era Altaira, figlia del professor Morbius (Walter Pidgeon).

Per chi non ne conoscesse la trama: Altaira e Morbius si rivelano essere gli unici sopravvissuti di una spedizione sul pianeta Altair. Tutti gli altri sono morti, straziati da un essere misterioso. Raggiunti dai soccorsi, rifiutano di abbandonare il pianeta, dove hanno trovato i resti di un'antichissima civiltà, le cui possenti macchine sono ancora in funzione senza motivo apparente. Il capitano dell'astronave di soccorso, la Bellerofonte, s'invaghisce di Altaira, ma ben presto la creatura misteriosa miete vittime anche fra i soccorritori ed è necessario affrontarla e scoprirne il terribile segreto: è l'inconscio, amplificato e materializzato dalle antiche macchine aliene. I mostri siamo noi.

Per l'epoca era un film assolutamente innovativo, paragonabile a Guerre Stellari vent'anni più tardi o a The Matrix in tempi più recenti. Il fatto di basarsi su La Tempesta di Shakespeare di certo non guasta, e la totale mancanza di colonna sonora musicale tradizionale (furono usate soltanto tonalità elettroniche -- nel 1956), la proiezione a colori e in Cinemascope e uno dei mostri più inquietanti del grande schermo (spaventevole perché intuito, non mostrato) ne hanno fatto un oggetto di culto.

Certo la presenza di un giovane Leslie "quando ero ancora attore serio" Nielsen oggi ha un sapore un po' strano, e lo stesso vale per i cappellini da baseball dell'equipaggio e per le lancette dei comandi dell'astronave, ma la scena dell'agguato notturno del mostro, con quelle impronte che si formano lentamente nella sabbia e gli scalini d'acciaio che si piegano sotto il peso immenso di qualcosa che non si vede, s'è conquistata un posto privilegiato negli incubi di più di una generazione.

Di conseguenza, gli omaggi e le citazioni si sprecano: per esempio, se avete visto Serenity, di Joss "Firefly" Whedon, c'è una scena nella quale si vede un relitto di un'astronave la cui sigla è C-57D, ossia quella della Bellerofonte.

Il film fu notevole anche per un altro motivo più strettamente informatico: fu il primo a mostrare un robot programmato in base alle tre leggi della robotica di Asimov al posto del solito mostro di latta che si ribella al padrone.

E Anne Francis che fine ha fatto? Classe 1930, si tiene ancora piuttosto bene, come potete vedere in queste foto.

Se la newsletter non arriva, usate i feed

Problemi nel ricevere la mia newsletter? Provate i feed

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "caffiato" e "ernesto.poz****". L'articolo è stato aggiornato e corretto dopo la pubblicazione iniziale.

A causa dei filtri antispam e dei blocchi messi da molti fornitori d'accesso a Internet e da molte aziende, so che molti di voi non riescono a ricevere la mia newsletter, che avvisa quando pubblico un nuovo articolo in questo blog.

Se usate Thunderbird, ho preparato per voi una miniguida che spiega come impostare i cosiddetti feed in Thunderbird per ricevere una notifica automatica ogni volta che pubblico qualcosa di nuovo nel blog. Provatela e ditemi come funziona e se è tutto chiaro.

Se avete consigli su come impostare i feed per altri programmi di posta, scrivetemi, così li aggiungo alla miniguida.

“fedina_erilyn88” e “redeimorti”, ennesimo bufalovirus

Ancora altre varianti del bufalovirus: fedina_erilyn88 e redeimorti


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di “infomedia” e “genbar” . L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ci risiamo: stanno impazzando nuove varianti dei falsi allarmi riguardanti mittenti o contatti untori nella posta e nelle chat:

Dite a tutti i vostri contatti di non accettare fedina_erilyn88 perchè è un virus che formatta il computer e se lo accettano loro lo prendi anche tu, quindi fai copia e invialo a tutti, è urgentissimo!!!
Dì a tutti i tuoi contatti di non accettare redeimorti@hotmail.it ke E' un Virus che formatta il computer e se lo accettano loro lo prendi anche tu, quindi fai copia e incolla e invialo a tutti. E' urgentissimo. FALLA GIRARE.

URGENTISSIMO!!!
>>DI A TUTTI DI NON ACCETTATE SU MSN CONTATTO redeimorti @ hotmail.it PERCHE' E' UN VIRUS CHE FORMATA IL PC. E SE LO ACCETTA UNO DEI TUOI CONTATTI LO PRENDI ANCHE TU! QUESTO MESSAGGIO E' SICCURO E SENZA NESSUN ALLEGATO CHE POSSA FARE DA INGANNO PER INTRODURRE IL VIRUS. INVIALO A TUTTI, E PER SICUREZZA CREA UN ALTRO MESSAGGIO SENZA INOLTRARE QUESTO! E' PIU SICURO!
INVIALO A TUTTI!
(IO NON MI FIDO DEI MESSAGGI CON ALLEGATI, NON FIDATEVI NEMMENO VOI...)

Come descritto nell'indagine antibufala sui bufalovirus, si tratta di falsi allarmi, o meglio di allarmi inutili e fuorvianti, perché sembrano sottintendere che solo quei particolari mittenti o contatti possano veicolare virus. In realtà qualsiasi mittente/contatto di chat può veicolarli, e quindi limitare l'allerta a identificativi specifici rischia di indurre pericolosa fiducia in tutti gli altri.

Di conseguenza, se la vostra sicurezza informatica si basa su questi criteri, siete messi veramente male: è come se in aeroporto decidessero di stare all'erta soltanto per i passeggeri di nome Osama bin Laden, senza ricorrere a metal detector e scanner ma lasciando passare tutti gli altri anche se hanno un Kalashnikov sottobraccio.

Se volete un approccio meno approssimativo alla sicurezza, usate un antivirus decente e aggiornato e non fidatevi in generale degli allegati a e-mail o chat, di qualsiasi provenienza.

Gatto vs orso. Vince il gatto

La foto del giorno

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Gatto vs orso. Vince il gatto.

Jack, un gatto di sette chili, difende il proprio territorio a West Milford, nel New Jersey, da un orso di passaggio.

Secondo la notizia AP, Jack ha dapprima inseguito l'orso, che si è spaventato e s'è arrampicato su un albero. Gli ci sono voluti quindici minuti per trovare il coraggio di scendere, e quando l'ha fatto, Jack l'ha ricacciato su un altro albero. Alla fine i proprietari di Jack, preoccupati per l'incolumità del gatto, lo hanno richiamato in casa.

Gatto = Linux, orso = Microsoft? ;-)

Credit: photo by AP Photo/Suzanne Giovanetti

2006/06/09

11/9 a La7 domattina

Ipotesi di complotto a La7 domani alle 8

Questo articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale.

Per chi segue le polemiche sull'11 settembre, domattina alle 8 circa va in onda su La7 il programma Omnibus Weekend, nel quale sarà ospite in diretta Tom Bosco, sostenitore di numerose tesi pro-complotto tipo quella del presunto "pod" (disponibile anche qui, ma senza foto).

Ho contattato la redazione, che mi ha detto che non c'è tempo adesso di predisporre la mia partecipazione, neppure telefonica (non fanno interventi per telefono); resteremo comunque in contatto per una successiva puntata del programma. Appena riesco, guarderò il programma e preparerò un'analisi delle affermazioni di Bosco e degli altri partecipanti, che pubblicherò su Attivissimo.net.

A proposito, ho riorganizzato le informazioni in una sezione separata di Attivissimo.net.

Aggiornamento (2006/06/16)


L'analisi è pronta qui. Molto rumore, poca sostanza.

Brevi: aerei, giornalisti, Vista, Firefox, spie

Colte al volo in Rete

Vi piacciono gli aeromodelli radiocomandati? Allora date un'occhiata a questo video stupefacente di una dimostrazione al chiuso.

Se preferite gli aerei veri, date un'occhiata a un notevole esempio di volo di precisione, mostrato in piccolo qui accanto.

Per la serie "grandi momenti del giornalismo", si dice "separare il grano da..."? Chiedetelo ai geni dell'ADN Kronos (grazie a zippiget per la segnalazione; se correggono la pagina, trovate una cattura qui) E' proprio il caso di dire che certi giornalisti si sentono unti dal Signore.

Sempre per la serie "grandi momenti del giornalismo", igor mi segnala che Maurizio Blondet è inciampato nella bufala degli stipendi dei parlamentari, fidandosi di una collega, ma ha perlomeno il buon gusto di chiedere scusa. Entrambi non hanno controllato prima di scrivere; anzi, Blondet si definisce addirittura "vittima". E io che pensavo che il ruolo del giornalista fosse quello di ricercare, indagare, selezionare e se del caso pubblicare. Speriamo che gli altri loro articoli siano un po' più rigorosi.

Passando all'informatica in senso stretto, Windows Vista perde un altro pezzo: la sincronizzazione dei dati fra PC differenti. La versione beta 2 di Vista è scaricabile gratuitamente dal sito Microsoft (non fatevi illusioni, smetterà di funzionare l'1/6/2007). I commenti della comunità di Slashdot sono qui.

Se vi piace Mac OS X e non volete spendere per comprare un PC Apple, potete sempre ricarrozzare Windows XP per farlo somigliare a Mac OS X. Lo so, è un po' come mettere una carrozzeria Ferrari su un telaio di una Golf, ma è sicuramente una trasformazione che farà colpo sui vostri amici. Le istruzioni (in inglese) sono qui.

Google offre la sincronizzazione fra installazioni differenti di Firefox: preferiti, password, cookie e cronologia vengono depositati presso Google, da dove potete richiamarli usando qualsiasi computer. Ovviamente li potrà richiamare anche l'agenzia governativa di turno.

Uno splendido esempio di social engineering: volete infettare la rete del vostro concorrente o spiarne l'attività? Fate "accidentalmente" cadere qualche chiavetta USB infetta davanti al suo ingresso e nel parcheggio. Qualche dipendente le raccoglierà e, incuriosito, le collegherà al PC ed eseguirà il vostro virus o programma spia, ovviamente camuffato con un nome tipo photoshop_crack.exe, manuela_arcuri_nuda.jpg o simili. Il bello è che l'azienda dove è stato fatto questo test era stata avvisata che sarebbe stato effettuato un tentativo d'intrusione per saggiarne le difese. I dettagli sono qui.

2006/06/08

Spettacolare illusione ottica

L'occhio, macchina meravigliosa. Con qualche difettuccio divertente

Prima di cliccare sul link in fondo a questo articolo, memorizzate queste istruzioni se volete vedere un effetto ottico veramente sorprendente:

1. Se avete disattivato Javascript nel vostro browser, riattivatelo almeno temporaneamente.

2. Impugnate il mouse e poi fissate per trenta secondi il puntino nero al centro dell'immagine che compare quando cliccate sul link. Non spostate gli occhi.

3. Poi, continuando a fissare il puntino, portate il mouse sopra l'immagine: vi sembrerà a colori fino a che non spostate gli occhi.

Memorizzato? Bene. Ora cliccate qui.

Mac: le papere di Steve Jobs

Video compilation di papere nelle presentazioni Apple

Le presentazioni dei prodotti Apple sono famose per la loro professionalità e per lo stile. Ma non sempre le cose vanno come previsto, e il mito della qualità s'infrange. Godetevi questa raccolta di crash, incompatibilità, promesse mancate e malfunzionamenti assortiti, starring Steve Jobs e alcuni malcapitati dimostratori Apple. E' in inglese, ma credo sia comprensibile anche senza conoscere la lingua.

2006/06/07

Antibufala: Coca e Mentos

Coca Cola e Mentos sono davvero esplosivi? Di certo fanno un bell'effetto

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "gasparetti" e "spinelli10".

Immettendo rapidamente delle Mentos in una bottiglia di Coca-Cola, si ottiene una fontana molto vivace: è una storia autentica che gira da tempo in Rete. Il segreto sta nel rapidamente: non è facile come potreste pensare.

Eppure questi signori hanno fatto di più, molto di più: hanno radunato oltre 200 litri di Coca-Cola e 500 Mentos per realizzare uno spettacolo di fontane animate. Imperdibile.

11/9, Loose Change zittito dal copyright

Nei guai il documentario Loose Change: viola il diritto d'autore. C'è poco da gioire

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "aldobuc****" e "nicosl****".

Il diritto d'autore entra come un macigno nell'arena delle ipotesi di complotto sull'11 settembre. Il popolarissimo documentario Loose Change, che sostiene varie ricostruzioni alternative degli attentati del 2001, è stato diffidato perché violerebbe il diritto d'autore. Lo riferisce The Register.

La notizia non deve suscitare entusiasmo in chi non crede alle ipotesi di complotto, perché pone il problema ben più ampio della libertà di espressione. Anche un documentario "anticomplottista", infatti, verrebbe imbavagliato dalle medesime leggi sul copyright, rendendo di fatto impossibile la discussione e la ricerca.

I fratelli Jules e Gedeon Naudet, i documentaristi francesi che erano insieme ai pompieri di New York durante la loro tragica operazione di soccorso al World Trade Center, hanno inviato tramite i propri legali una lettera di diffida a Dylan Avery, uno dei giovani realizzatori di Loose Change, minacciando di fare causa. Loose Change è infatti una compilation di filmati e immagini provenienti da varie fonti (giornali, TV, documentari) e include circa 14 spezzoni tratti dal documentario dei fratelli Naudet. La richiesta di risarcimento minacciata è di 150.000 dollari per ciascuna violazione del diritto d'autore. Più le spese legali, s'intende.

Loose Change è stato scaricato da almeno due milioni di persone, e al momento è tuttora in vendita su DVD a poco meno di 18 dollari e scaricabile gratuitamente. Avery dichiara di averne vendute oltre 50.000 copie.

Il problema, in questo caso, non sembra tanto l'uso non autorizzato o controverso del materiale dei fratelli Naudet, quanto il lucro che ne deriva, perlomeno stando al testo della diffida legale (ora rimossa dal sito di Loose Change). Questa è una considerazione importante da fare per chiunque voglia realizzare documentari, su qualsiasi argomento, compilati partendo dal lavoro altrui: la libera distribuzione è tollerata, la vendita no.

Il riferimento al caso nostrano di Luogocomune.net e del documentario Inganno Globale è evidente, e ne ho già discusso privatamente con Massimo Mazzucco e nei forum di Luogocomune. La questione prosegue per il caso specifico, e sembra che vi sia una soluzione legale nella dottrina del fair use statunitense, ma è da vedere fino a che punto questa dottrina sia applicabile in Italia, dove la SIAE gioca ancora con i bollini. Documentaristi in erba di Internet, meditate.

Provate questo trucco di IE e preoccupatevi

Internet Explorer rivela una nuova stranezza. O vulnerabilità?

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "fulvioro*****" e "giodi".

Come molti, anch'io sconsiglio da anni l'uso di Internet Explorer per motivi di sicurezza, e uno di questi motivi è da sempre la sua profonda integrazione in Windows: la buona progettazione, infatti, esige che il browser sia separato dal sistema operativo e sia un'applicazione come tutte le altre. L'altro motivo, come testimoniato da quello che sto per raccontarvi, è che per via di quest'integrazione IE è pieno di magagne e comportamenti imprevedibili che creano trappole assolutamente inattese, contro le quali la semplice competenza informatica non basta.

Infoworld, infatti, segnala un comportamento che ha stupito anche gli esperti di Microsoft: digitando un indirizzo in Internet Explorer 6 (e anche in IE 7 beta), può succedere che invece di visitare il sito corrispondente all'indirizzo, IE lanci un programma (magari ostile) presente nel computer.

Esempio pratico:
  • Cliccate col pulsante destro sul desktop di Windows e scegliete Nuovo > Collegamento.
  • Impostate il collegamento in modo che lanci la Calcolatrice (calc.exe).
  • Come nome del collegamento, scegliete www.microsoft.com.
  • Lanciate Internet Explorer e digitate www.microsoft.com nella barra dell'indirizzo.
  • Invece di andare al sito Microsoft, viene lanciata la Calcolatrice.
Questo non dovrebbe succedere. Un browser non deve lanciare un programma locale quando gli si digita l'indirizzo di un sito. E' come pigiare il clacson dell'auto e constatare con orrore che si disinnesta il freno a mano. E' abbastanza evidente che questo comportamento può essere sfruttato da un aggressore per farvi lanciare un programma ostile di sua scelta.

Infoworld ne ha discusso con gli esperti Microsoft, che sono rimasti in maggioranza sorpresi di questo comportamento. Si è notato che si manifesta soltanto quando non viene digitato http:// prima del nome del sito, e questo fa pensare che IE faccia vari tentativi d'interpretare la digitazione dell'utente: uno di questi tentativi guarderebbe il Desktop per vedere se contiene un collegamento corrispondente alla digitazione. Se non lo trova sul Desktop, allora lo va a cercare su Internet. Ma se lo trova, lo esegue, scavalcando completamente il funzionamento atteso del browser.

Di per sé non è un pericolo grave (l'aggressore deve comunque avere già accesso al computer della vittima con qualche altro metodo), ma è un sintomo di una filosofia di progettazione che nonostante tutto non è ancora orientata realmente alla sicurezza; il fatto che questo comportamento sia presente anche nella prossima versione di IE (la 7, attualmente disponibile come beta) non promette bene per il futuro. Ogni comportamento non documentato è una possibile trappola per l'utente.

2006/06/06

Il tuo Mac scotta? Togli il tappo!

Apple scottata dai MacBook roventi

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "eluotto" e "andrea.man***".

Ci sono notevoli problemi di surriscaldamento nei nuovi MacBook di Apple. Diciamo pure che scottano proprio. Una delle ragioni del problema è emersa grazie al lavoro degli smanettoni, che hanno scoperto che alcuni MacBook vengono assemblati lasciando tappate le griglie di ventilazione.

Apple ha ammesso che se la ventola va in continuazione e la parte superiore e/o inferiore del laptop emette calore, è opportuno controllare la griglia di ventilazione posteriore e assicurarsi che non sia bloccata da un sottile pezzo di plastica trasparente utilizzato in fabbrica per proteggere il MacBook dalla polvere. Se è presente, va semplicemente tolto e buttato via.

A quanto pare, questa non è la causa degli analoghi problemi di calore che affliggono i MacBook Pro. Secondo alcune segnalazioni come questa e questa, per questi modelli il problema è dovuto forse a una dose assurdamente generosa di pasta termica, usata paradossalmente per dissipare il calore.

Si direbbe che la vantata qualità dei Mac abbia preso una brutta piega durante la transizione ai processori Intel. Meglio aspettare lo svezzamento, quindi, prima di investire nei nuovi modelli: per ora mi tengo stretto il mio iBook G4 12", taroccato per gestire due monitor.

2006/06/05

7 giugno, sono a Pavia per parlare di open source

Il 7/6 a Pavia si parla di open source e di libertà digitali, ci sono anch'io

Sono stato invitato a parlare al Collegio Ghislieri, mercoledì 7 giugno alle 18, a proposito di software a codice sorgente aperto. L'incontro è intitolato Open source: il futuro dell'informatica? ed è organizzato da Studentipavia.it; sarà moderato dal professor Daniele Boffi, dell'Università di Pavia. L'ingresso è gratuito.

Qui accanto vedete la locandina dell'incontro. Mi affretto a precisare che nessuno dei personaggi raffigurati rappresenta le mie nobili, acutangole fattezze.

2006/06/02

11/9, ne riparlo a Matrix (poi basta)

Stasera puntata finale di Matrix sull'11 settembre, sarò in collegamento

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

14:30. Non c'è come promettere e promettersi di non toccare più l'argomento per restarne invischiato... Ha chiamato adesso la redazione di Matrix: alle 17.30 parto per Milano, da dove sarò in collegamento per la puntata di stasera. Non so altro. Scriverò qui i dettagli appena li avrò. Scusate se per oggi non risponderò ai commenti, sto preparando di corsa il materiale.

22:20. Eccomi rientrato alla base! La puntata di Matrix di stasera riguarda il complottismo in generale e la questione 11 settembre è relativamente marginale, per cui non aspettatevi grandi controanalisi: ho risposto a un paio di domande generiche e poi via con gli altri ospiti, come del resto ha fatto Massimo Mazzucco. Del tanto materiale preparato, e delle tante cose importanti da raccontare, non c'è stato tempo di parlare, purtroppo. Sette minuti, saluti compresi. La televisione è fatta così.

Anzi, alcune parti sono state tagliate: se riguardate la puntata, nella parte 6 io faccio un accenno a una teoria delle "mele marce" (la trovate nella trascrizione qui sotto), che però non è stata accennata prima. Nell'originale, Mazzucco aveva ipotizzato che Bush fosse all'oscuro del complotto ordito da una frangia deviata del governo o dei servizi USA (le mele marce, appunto) e aveva chiarito che essere complottisti non significa essere antiamericani, ma queste sue considerazioni sono state eliminate, per cui si ha l'impressione che io stia dicendo cose senza senso. Cosa che molti complottisti diranno comunque, ma almeno in questo caso ho un'attenuante che andava chiarita.

Spero, però, che nel poco tempo disponibile sia arrivato comunque via Matrix il messaggio che volevo proporre: ossia che con il fracasso mediatico che si sta facendo in questi giorni sulle ipotesi di complotto, è facile che sia i "complottisti" sia gli "ufficialisti" vengano interpretati come due gruppi contrapposti, con grande gusto dello giornalista e dello spettatore, forse, ma con pochi risultati pratici in termini di ricerca (o verifica) della verità. Andare in televisione è divertente, ma il piccolo schermo non è l'arena più adatta per disquisire di dettagli minuziosi. Per quello c'è Internet.

A proposito: Mazzucco ha detto che i dirottatori "non avevano mai pilotato un jet": è formalmente corretto, forse, ma ingannevole, perché fa sembrare all'ascoltatore non attento che i dirottatori fossero dilettanti allo sbaraglio. In realtà, Hani Hanjour era certificato come pilota commerciale dalla FAA; Mohamed Atta aveva l' instrument certificate della FAA; tutti e quattro i dirottarori avevano una certificazione FAA e tutti avevano frequentato corsi di volo e usato simulatori di volo professionali. Non erano gli eredi del Barone Rosso, ma non erano certo del tutto impreparati. Ma per replicare documentatamente alle affermazioni di questo genere ci vuole il tempo di tirar fuori e controllare la documentazione, e in televisione questo tempo non c'è. Per cui lo segnalo qui.

Proprio per prevenire questo rischio di contrapposizione e di spettacolarizzazione, proseguirò le mie ricerche fuori da questo blog, riportandolo al suo tema informatico originale, e trasferendole nel mio sito-archivio (Attivissimo.net) e nella tana del lupo, ossia su Luogocomune.net. Quello è il posto giusto per esaminare e smontare (se del caso) le ipotesi di complotto, come sta già facendo con ottimi risultati uno degli esperti interpellati dalla Rai per lo speciale sul Boeing fantasma al Pentagono. Quando salta fuori qualcosa di interessante, lo segnalerò con un semplice link in questo blog.

Potreste obiettare che faccio un favore a Mazzucco portando da lui i lettori di questo blog che sono interessati all'argomento, e che magari gli farò vendere qualche copia in più del suo imminente DVD. Può darsi, ma non m'importa. Non ho iniziato queste ricerche sull'11 settembre per fare soldi o per inseguire la celebrità: erano semplicemente una piccola parte del Servizio Antibufala, e non voglio esserne fagocitato. Francamente, l'idea di essere apparso in una trasmissione che stando ai dati citati da Mediaset ha avuto una media di 937.000 spettatori e 6.160.000 contatti (qualunque cosa voglia dire) mi inquieta non poco.

Ho comunque ancora moltissimo materiale sul tema (le indagini sul WTC7, per esempio), e lo pubblicherò man mano su Attivissimo.net, segnalandolo anche qui. Ci vediamo là e su Luogocomune, se vi interessa.

E ora riprendiamo la nostra regolare programmazione...

Aggiornamento (2006/06/05)


Siccome le mie dichiarazioni a Matrix cominciano ad essere oggetto di dissezione e di citazione inesatta qua e là, ne pubblico qui la trascrizione (gentilmente realizzata in parte da SirEdward, che ringrazio) tratta dalla mia registrazione della trasmissione così com'è andata in onda, per evitare che mi si rimproveri di aver detto cose che non ho detto.

(59:00) Mentana: A Milano è collegato con noi Paolo Attivissimo...

Attivissimo: Buonasera.

M: ... che a sua volta ha un suo blog in un sito Internet a lui stesso denominato, del resto, in cui fa sostanzialmente il cacciatore di bufale e va a separare quelle che sono verità, quelle che sono verità alternative, e quelle che sono la miriade di panzane più o meno interessate che circolano soprattutto su Internet, ma non solo, riguardo ai grandi fatti storici a cominciare dall'11 settembre. Allora, Attivissimo, lei tra l'altro, come Mazzucco, ci ha aiutato nella scorsa puntata di Matrix. Che cosa si può dire di quello che abbiamo sentito fino ad adesso?

A: Mah, credo che sia molto interessante quello che ha detto Mazzucco sul fatto di ripulire, esaminare, valutare quello che è stato detto fino a questo punto e, visto che io spesso vengo definito come detective antibufala, non vorrei che si arrivasse, come dire, a dipingermi come l'avversario. Qui nessuno, credo, sta giocando a fare l'avversario, a fare una lotta...

M: Certo, certo.

A: ...si tratta semplicemente di scoprire quali sono i fatti reali, se ci sono degli accostamenti errati involontari o se si tratta effettivamente di causa ed effetto, e il lavoro che fa Mazzucco è di presentare alcuni dati e io, diciamo forse da un'ottica leggermente diversa, però, cerco di valutare quanto sono esatti questi dati e, se sono esatti bene, se non sono esatti vanno corretti. Per esempio...

M: Facciamo qualche esempio?

A: Sì, per esempio, la questione della possibilità di intervistare, questa era una questione perfettamente nota. Chi indaga a fondo in queste cose conosce benissimo la storia di questa presunta intervista documentata...

[La fonte originale di questa storia è qui]


M: Il commando-troupe saudita. O arabo.

A: Sì. E' una cosa che non stupisce particolarmente, nel senso che in sé queste cose possono succedere. Non vedo però francamente un nesso fra questa cosa specifica e la dinamica degli attentati, cioè se da qui vogliamo saltare a dire che le torri...

Galli della Loggia: Convaliderebbe l'idea...

A: ...erano piene di esplosivo, è un salto logico abbastanza impegnativo.

M: Attivissimo, Attivissimo, se davvero Bush fosse stato l'oggetto di un attentato nello stesso giorno, nella stessa mattina dell'11 settembre, questo taglierebbe le unghie a ogni teoria di autocomplotto e autoattacco...

A: Si'.

M:... a meno di non pensare a un golpe anti-Bush.

GDL: Convaliderebbe l'idea che l'attacco aveva proporzioni ben maggiori di quanto ha avuto.

M: Era appunto un'azione...

GDL: proprio...

M: ... e che fra l'altro non concerneva i soliti diciotto, diciannove, venti dei due commando. Però io voglio fare...

A: Infatti...

M: Prego.

A: Infatti mi piace molto questa... questa teoria abbastanza innovativa delle mele marce, ossia che in questo modo si circoscrive il numero delle persone...

[quello che avrei voluto dire, se non fossi stato interrotto, era che l'ipotesi delle mele marce ricorre in moltissime teorie di complotto (anche in quella dello sbarco sulla Luna): ha il vantaggio di circoscrivere il numero di persone che hanno consapevolmente partecipato al complotto e quindi di rendere più "piccolo" e quindi meno incredibile il complotto. Circoscriverlo, s'intende, mentalmente: perché in realtà ci vuole sempre un sacco di manovalanza per organizzare un complotto. Chi mina un grattacielo, anzi tre, deve sapere quello che sta facendo. Chi prende i passeggeri e li vaporizza deve sapere cosa sta facendo. L'altro vantaggio è che risolve il problema di giustificare l'evidente implausibilità di Bush come genio del male (o come genio di qualsiasi genere): poverino, non sapeva nulla, anzi lo volevano far fuori. Ma è sempre soltanto una teoria costruita per giustificare un'altra teoria che non ha alcun supporto probatorio.]

GDL: Altro che mele marce, però.

M: Sì, è una cassetta piuttosto voluminosa.

A: Molto voluminosa, infatti uno dei dubbi...

M: Attivissimo, veniamo però alla materia di fatto.

A: prego.

M: Secondo lei cosa non sta in piedi delle teorie alternative? Cosa sicuramente non sta in piedi?

A: Mah, penso che la cosa fondamentale, al di là di tutti i dettagli in cui spesso ci si perde in queste indagini, è l'enormità del complotto che sarebbe necessario. Cioè noi dovremmo ipotizzare che nessuno riveli mai, in tutti questi anni, il benché minimo dettaglio significativo, una prova, la cosiddetta smoking gun, che riveli cosa è andato... che c'è stato effettivamente un complotto. Pensiamo che secondo le teorie complottiste -- scusate questo termine, però, per brevità, non voglio insultare nessuno, c'è chi si offende... Secondo queste teorie è stato minato un intero complesso di edifici, centodieci piani, due torri, sono stati fatti sparire degli aeroplani, sono state prese delle persone, alcune famose, Barbara Olson, per esempio, era su uno dei voli, abbiamo responsabili militari, abbiamo responsabili di grandi aziende che erano su questi voli. Tutti scomparsi? Nessuno che si svegli per fare una telefonata a un giornale e dire "No, guardi che mio marito è vivo, mia moglie è viva, è tutta una storia, ci siamo inventati tutto, mi hanno pagato per tacere, ma non ce la faccio più". Possibile?

M: Questo per i negazionisti assoluti, per quelli che possono sostenere, ma lo si dice dello sbarco in America, ehm, sulla Luna, lo si dice di tante cose...

A: Esatto.

M: Ecco, i negazionisti assoluti francamente non hanno qui... è inutile parlarne, no?

[No, non è inutile parlarne, perché queste tesi sono incluse nei documentari che Matrix ha presentato e sono presenti nei "quaranta punti" del congresso dei complottisti di Chicago, che sono stati presentati a inizio puntata e che io non ho sentito perché ero in viaggio per Milano. Punti che, stranamente, non contengono alcun riferimento all'ipotesi del Boeing fantasma al Pentagono. Non ci credono più neppure i complottisti?]

M: Chi però sostiene che ci sono delle smagliature nelle versioni ufficiali lo fa con un suffragio di prove, indizi, argomenti meno risibile, ecco, da tenere seriamente in considerazione.

A: Sì.

M: Allora le faccio una domanda contraria. Nelle tesi ufficiali, cosa c'è che invece è difficile da sostenere fino in fondo?

A: Molto poco. Ci sono alcuni aspetti...

[Pensavo di elencare questi aspetti a fine risposta, dopo il preambolo qui sotto, ma non c'è stato verso; comunque sono il caso Odigo (alcuni dipendenti di questa ditta ricevettero tramite cercapersone un avvertimento di natura non meglio precisata), il presunto passaporto di uno di dirottatori trovato al WTC, e la distribuzione dei rottami nel Volo 93]

A: ...diciamo che, come capita spesso in queste situazioni, più documentazione si ha a disposizione e meno è facile creare un complotto, perché la documentazione permette di avere tanti punti di vista, tante informazioni. Nessuno per esempio seriamente ipotizza che gli aerei che hanno colpito le torri gemelle siano stati degli ologrammi - ho sentito anche questa nelle mie ricerche - siamo tutti penso d'accordo... (che si tratta di aerei di linea... )

Mentana: (sì, andiamo sulle cose di sostanza), su quello... tra persone intelligenti, no?

A: Le cose...

M: Persone intelligenti come, per tacere di altri, come Cardini o Galli Della Loggia si possono dividere sulla verità ufficiale o sulle smagliature della verità ufficiale, non discuteranno certo di ologrammi o... o di finti voli caduti, ecco.

A: Certo.

M: Stiamo però alle tesi meno... meno azzardate.

A: Ecco, credo però che... le tesi meno azzardate ipotizzano che siano stati sostituiti degli aerei. Questa è una cosa tecnicamente fattibile, però ricadiamo sempre nello stesso problema: perché fare tutta questa cosa?

M: E sull'aereo che ha colpito il Pentagono?

A: Eh... anche qui: le prove documentali sono abbastanza schiaccianti, cioé (se noi prend...)

M: (secondo lei) secondo lei c'è una prova schiacciante per ciascuno degli aspetti fondamentali dell'11 settembre? Ovvero: il buco nella difesa aerea, eh... l'attacco alle torri, il crollo delle torri e della famosa torre numero 7, eh... l'attacco al Pentagono e il volo con gli eroi, il volo che è andato a (precipitare) ...

A: Sì, sì.

M: ...in una zona non abitata?

A: La prova schiacciante credo che sia...

M: Su questo le tesi ufficiali sono corroborate da un apparato probatorio sufficiente?

A: Sufficiente e massiccio. Credo che, più che altro, la prova schiacciante non sia una specifica cosa - uno specifico evento - quanto un metodo di lavoro, un metodo di approcciare la questione. Se noi valutiamo la massa di informazioni che abbiamo -- i filmati, le fotografie, la documentazione, i verbali, le... mappe, le fotocopie, tutto -- le registrazioni, e... vediamo se sono "coerenti", non troviamo problemi di coerenza. Quindi chi fa indagini di complotto deve vedere...

[qui mi riferisco non tanto ai rapporti ufficiali (perché per un complottista sono inaffidabili per definizione), quanto alle foto e ai video pubblicamente disponibili da fonti giornalistiche, che ragionevolmente non sono stati manipolati]

M: (chiaro, chiaro. Allora... allora)

A: ...deve trovare dei buchi. Finora questi buchi sono: errori di interpretazione o, spesso, manipolazioni, accostamenti piuttosto... eh, come dire... astuti, ma scorretti di quello che viene detto...

M: (Attivissimo) scusi l'uso reiterato del superlativo, ma è stato chiarissimo.

A: Prego.

M: eh... eh... abbiamo sentito Mazzucco, abbiamo sentito lei... chi vuole, chi è rimasto conquistato o interessato dalle tesi di Mazzucco ha già letto "Luogocomune.net", chi è interessato a Attivissimo, "Attivissimo.net", chi li segue tutt'e due, chi li leggerà tutt'e due avrà due tesi a confronto in maniera molto interessante. Grazie anche a Paolo Attivissimo...

A: Grazie a voi. (1:06)

Aggiornamento (2006/06/06)

Ho pubblicato su Attivissimo.net tutto il materiale che ho fornito alla redazione di Matrix. Sono circa 30 megabyte di video, file e foto, divisi su più pagine nella speranza di non schiantare il server. Credo che questo materiale possa essere utile per chi si avvicina alla questione complotti per la prima volta: diventa una sorta di "bigino" che spiega molte cose che i complottisti spesso omettono.

2006/06/01

Come ti creo il mistero dove non c’è: lo scatolone del Pentagono a “Matrix” e altre false prove di complotto

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Butto giù due righe a caldo subito dopo la messa in onda di Matrix di oggi (a proposito, lo potete rivedere integralmente qui).

I tempi televisivi sono sempre dannatamente stretti, e ho avuto tempo di dire solo una cosina di per sé banale ma simbolica: per chi si stesse domandando qual è la scatola misteriosa alla quale ho accennato nel mio intervento telefonico a fine trasmissione, è quella mostrata qui sotto, nella medesima immagine presentata come se fosse un documento inquietante da Massimo Mazzucco, accompagnata dalla frase sibillina "...forse è stato qualche cosa che noi non dovevamo vedere?".

matrix.png

Lungi dall'essere una scatola contenente chissà quale oggetto che il mondo non deve vedere, è semplicemente una normale tenda. Notate come i militari non fanno alcuna fatica a sollevarla?

Per essere precisi, è una tenda come questa, eretta davanti al Pentagono:

Pentagon03_tarp.jpg

Visto com'è facile creare un mistero dove non c'è? Come mostrato anche dagli ospiti in studio a proposito delle parole dell'inviato della CNN estrapolate dal loro contesto dal filmato di Mazzucco, è semplicissimo prendere una situazione innocente e farla passare per una prova di complotto, ed è una cosa che i documentari prodotti dai sostenitori delle tesi alternative fanno frequentemente. Troppo frequentemente. Io non faccio altro che indicare questi errori, piccoli e grandi, in modo che possano essere eliminati, lasciando pulita la verità rimanente, qualunque essa sia.

Sì, certo: non sposo in tutto e per tutto la versione ufficiale. Ci sono eccome dei punti oscuri o mal documentati negli attentati dell'11 settembre (il Volo 93, per esempio), ma non sono quelli prediletti dai complottisti. Anzi, inventarsi demolizioni controllate, aerei fantasma e scatole misteriose finisce per distrarre dai veri punti oscuri. I complottisti, involontariamente, fanno il gioco degli insabbiatori. Ammesso che ci sia qualcosa da insabbiare.

Ci sarebbero molte altre cose dette stasera che andrebbero chiarite, ma l'ora è tarda: le troverete qui domani. Per ora vorrei ringraziare chi ha seguito la trasmissione e la redazione di Matrix per avermi offerto l'opportunità di collaborare al programma, e dare il benvenuto a chi visita questo blog per la prima volta e si chiede in che razza di posto è finito.

Permettetemi di consigliarvi una sfogliata alle mie indagini sull'11 settembre e su molte altre storie che circolano in Rete. Così mi presento e potete decidere subito se scappare o no finché siete in tempo.

Poi non dite che non vi avevo avvisato.


Aggiornamento (2006/06/01)


Per chi si è perso il programma, è visibile in streaming sul sito di Matrix. Secondo quanto indicato da Mediaset, la puntata ha avuto una media di 1.270.000 spettatori con una media di 5.543.000 contatti. Non male. Gli ospiti sono stati Franco Fracassi (giornalista e documentarista, collaboratore di Giulietto Chiesa) e Alessio Vinci (capo ufficio corrispondenza CNN in Italia).

Ecco alcune delle cose da chiarire alle quali accennavo prima:

  • Il "B-52" e l'Empire State Building. Era un B-25 Mitchell, lento bimotore a elica del peso medio di 15 tonnellate, non un B-52, enorme bombardiere nucleare con otto motori a getto come ha detto Fracassi (parte 2, 3:20). La differenza è importantissima: è come dire "l'edificio è stato colpito da un TIR e non gli è successo nulla" quando invece l'ha colpito un Ape Car. Ci vuole una decina di B-25 per fare il peso di un Boeing 767 come quelli che hanno colpito il WTC.
  • I rottami al Pentagono. Nel filmato che illustrava i rottami d'aereo presenti al Pentagono è stata inclusa per errore (mea culpa, l'ho etichettata male io) un'immagine di una ruota d'aereo che in realtà proviene dal WTC. Inoltre è stata mostrata anche un'immagine che non faceva assolutamente parte del materiale che ho fornito alla redazione: la vedete qui sotto. Non so da dove sia stata tratta quest'immagine e mi sembra che rechi tracce di fotomontaggio (o forse sono artefatti di compressione) intorno al contorno del motore. Ho scoperto in seguito che proviene da Inganno Globale di Mazzucco (a circa 27:25).
Matrix motore.png
  • Missili antiaerei al Pentagono. Non esiste alcuna batteria antiaerea, men che meno automatica, intorno al Pentagono. Chi, come Fracassi ieri sera, dice che esiste, faccia la cortesia di indicarne ubicazione, caratteristiche e tipo, e la fonte di questi dati. Altrimenti è una leggenda metropolitana la cui mancata verifica scredita i complottisti. Dai commenti qui sotto segnalo che su Luogocomune.net "un analista militare, a pagina 42 della discussione sullo Speciale TG1 conferma che il Pentagono, a differenza della Casa Bianca, NON è difeso da sistemi missilistici."
  • Il buco lasciato dal Volo 93. Mazzucco "dimostra" che la buca d'impatto in Pennsylvania è troppo piccola basandosi esclusivamente sulle misure spannometriche di un singolo testimone. Eppure le foto successive, mostrate da Mazzucco stesso, indicano che la buca è ben più grande di quanto detto dal testimone. Strano.
  • I danni al WTC 7: Fracassi afferma "io ho visto le fotografie di quell'edificio da tutte quante le angolazioni e i grandi squarci non li ho visti". Sarebbe interessante se ce le mostrasse: io le ho cercate parecchio senza successo. Nega l'esistenza di grandi incendi (ma ho un filmato che mostra fumo che esce da tutta la facciata).
  • La "manovra impossibile" al Pentagono è stata illustrata, nel documentario di Mazzucco, con un filmato di un caccia militare che fa una manovra acrobatica completamente diversa da quella che viene descritta.

Aggiungo un paio di considerazioni sul mio apporto dietro le quinte:

  • ho collaborato semplicemente preparando un testo e fornendo filmati e fotografie che rispondevano ad alcune domande specifiche poste dalla redazione, senza visionare in anticipo la versione filmata di Mazzucco, altrimenti avrei preparato qualcosa di più specifico.
  • Il testo che ho fornito è stato comunque ampiamente adattato e ridotto rispetto al mio originale (era previsto, ho fornito molto materiale per permettere di selezionarlo). Appena ho tempo, ne preparo e pubblico una versione integrale. Fatto.
  • Ero in contatto telefonico con la redazione per buona parte della diretta e ho fatto alcune segnalazioni sugli errori fatti da entrambi gli ospiti (i cinque aerei dirottati, il B-52 al posto del B-25), ma non sempre è stato possibile farle avere in tempo reale a Mentana.


Ho preparato un breve sunto del contenuto del programma nella versione scaricabile.

  • Parte 1: Introduzione. Mentana presenta il filmato "complottista" di Mazzucco e quello "ufficialista" realizzato dalla redazione con il mio apporto. Presenta gli ospiti. Si parla di buchi nella difesa aerea USA. Vinci esordisce malissimo, affermando che le teorie complottiste sono recenti (falso, il libro di Meyssan risale al 2002) e che gli aerei dirottati erano cinque (erano quattro).
    Anche Fracassi parte con frasi sconclusionatissime, tanto che Mentana lo deve soccorrere verbalmente. Poi Fracassi accenna alle esercitazioni in corso l'11 settembre per indicare che un attentato con aerei non era totalmente inatteso. Accenna anche agli interventi rapidi dell'aviazione USA nei casi precedenti di aerei dirottati o dispersi o con transponder fuori uso.
  • Parte 2: si parla dell'impossibilità di "perdere" quattro aerei di linea nello spazio aereo USA. Mentana obietta ricordando il caso di Mathias Rust, che con un Cessna riuscì addirittura a beffare la sorveglianza dell'intera Unione Sovietica e atterrare sulla Piazza Rossa a Mosca.
    Vinci ricorda che Bush fu avvisato formalmente della sospetta intenzione di bin Laden di commettere attentati in USA, ma l'avviso non fu preso in considerazione come rischio imminente.
    Mentana presenta i filmati dell'attacco.
    Si parla dei crolli del WTC. Fracassi afferma (2:40) che "non esiste nessuna assicurazione al mondo che assicura questi grattacieli per incendio... perché la cosa non è possibile". Affermazione tutta da verificare.
    A 3:21 Fracassi cita l'impatto contro l'Empire State Building come prova che una collisione di un aereo non può far crollare un grattacielo: "l'Empire State Building è stato colpito molti anni prima da un Bo... da un B-52, che è molto più grande di quest'aereo qui e non ha sostanzialmente..." . Mentana chiede a Fracassi di confermare che un B-52 è più grande. "Sì, il B-52 è molto più g... è l'aereo più grande che ci sia". Santo cielo, questa andava corretta subito, perché è una bugia estremamente ingannevole. Non era un B-52 (56 metri di apertura alare; peso massimo 220 tonnellate, il doppio degli aerei al WTC), ma un ben più modesto B-25 (20 m di apertura; 15 t di peso, un settimo degli aerei al WTC). Fra l'altro, il B-52 non è comunque l'aereo più grande del mondo (è ampiamente surclassato da Antonov 225, A380 e altri).
    Fracassi obietta che altri grattacieli hanno subito incendi vasti senza crollare. Vero, ma non avevano l'altezza e la struttura del WTC, e non erano stati colpiti da aerei da 100 tonnellate. Non è in grado di spiegare come possa il WTC aver iniziato a crollare proprio dal punto d'impatto degli aerei, se è stato fatto crollare con cariche esplosive.
    Fracassi dice che "nelle due settimane precedenti l'11 settembre le torri sono state evacuate per tutti e due i fine settimana, e ci sono tante testimonianze riguardo questa cosa qui, sia di gente che lavorava nelle torri, sia di gente che lavorava o viveva di fronte alle torri. Sono state evacuate e sono state spente per entrambi i fine settimana l'intero circuito interno di telecamere, per delle esercitazioni ufficialmente. Dopodiché nella settimana prima dell'11 settembre, insomma diciamo gli ultimi giorni, non sono più stati fatti circolare i cani antibomba dentro le torri.". A me risulta, ma attendo smentite, che i cani antibomba siano stati fatti circolare soltanto in quel periodo a seguito di un allarme bomba e non facevano affatto parte delle misure di sicurezza standard. Sembra sottintendere che le torri siano state minate in due weekend.
    Vinci obietta che "le torri non sono cascate per via di un incendio, questo non era un incendio, erano due aerei che si sono schiantati carichi di carburante... l'acciaio non si è sciolto, si è indebolito e col peso ha ceduto". E aggiunge: "fino a quando uno non ha una risposta certa che la versione ufficiale non è tale, allora dobbiamo avere delle prove altrettanto forti, e francamente parlando in questo momento io ancora quelle poche che ho avuto il tempo di guardare su Internet non ne ho trovate".
  • Parte 3: Fracassi accenna all'attentato al WTC nel 1993. Teorizza che la potenza esplosiva di quell'attentato fosse superiore a quella degli aerei (su che basi?). Afferma che da allora erano state prese misure "anche strutturali" (quali? ce le documenta? come si rinforza una torre di 400 metri? Per quel che ne so, dopo l'attentato del 1993 furono semplicemente aggiunte luci lungo le trombe delle scale) per rinforzare le torri.
    Si discute di come fare una demolizione: radiocomandata? Non c'è alcuna prova, ovviamente: è soltanto una teoria.
    Fracassi lamenta la carenza di prove fornite dal governo USA.
    Accenna al famoso passaporto del terrorista ritrovato (il ritrovamento è stato poi smentito ma furono trovati altri effetti personali di terroristi e anche di passeggeri, ma questo non viene detto) e ad altri dettagli a suo dire anomali.
    Vinci ricorda che fu segnalato dall'FBI che arabi stavano frequentando scuole di volo.
  • Parte 4: Si discute del WTC7. Fracassi ipotizza che il WTC7 sia stato demolito per nascondere le tracce delle transazioni borsistiche sospette. Forse non considera che il sistema informatico borsistico ha backup e sistemi di disaster management che conservano copie altrove, per cui demolire per questa ragione il WTC7 non ha senso.
    Fracassi obietta che le tracce dei danni al WTC7 non le ha viste, pur avendo visto foto del lato che il capo dei pompieri descrive come danneggiatissimo.
    Fracassi obietta che altri palazzi sono rimasti integri: vero, ma anche altri sono crollati. Capita.
    Fracassi cita la frase di Silverstein, ipotizzando che il WTC7 debba essere stato minato in anticipo.
    Parla di cause per mobbing contro ex agenti FBI che indagavano troppo.
    Vinci ipotizza la distruzione volontaria del WTC7 per nascondere documenti CIA: ma mi pare stupido demolire un palazzo quando basta una batteria di distruggidocumenti. E se qualche foglio top secret svolazza fuori durante la demolizione?
    Mentana ripresenta il filmato (tratto credo da Loose Change) dell'aereo che ha colpito l'Empire State Building per mostrare che l'aereo non era poi così enorme come detto prima: era un modesto B-25, non un B-52.
  • Parte 5: Si parla del Volo 93. Viene presentata la tesi Mazzucco tramite il suo filmato (non presente nella versione scaricabile di Matrix). Fracassi dice che la ricostruzione degli eventi si basa solo sulle telefonate fatte dai passeggeri (non è esatto: ci sono i registratori di volo, che hanno memorizzato il comportamento dell'aereo e l'audio in cabina, che è stato fatto sentire).
    Obietta che le telefonate sono poco plausibili perché in aereo non c'è campo. Ma alcune delle telefonate sono state fatte con i telefoni di bordo, che non usano la rete cellulare, e altre con i telefonini. Vinci risponde che una sceneggiata implicherebbe la collaborazione di tutti i familiari; chiarisce l'uso dei telefoni di bordo (Airfone).
  • Parte 6: Fracassi discute delle telefonate ricevute dal volo 93. Espone la teoria di "sceneggiare" gli attentati per creare degli eroi. Vinci obietta ma cita il caso Jessica Lynch (autentico falso mediatico). Vinci obietta che un ipotetico abbattimento sarebbe stato politicamente presentabilissimo e quindi sarebbe stato inutile nasconderlo.
  • Parte 8 (in realtà 7): interviene telefonicamente Mazzucco. Polemica con Vinci sull'esatto significato delle parole dell'inviato CNN al Pentagono citate nel documentario di Mazzucco. Intervengo telefonicamente io con l'esempio della tenda trasformata in mistero. Saluti. Sigla.

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