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2007/06/12

Google il peggiore fra i grandi in fatto di privacy

Privacy? Google la rispetta troppo poco e quasi non può fare diversamente

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "cloudguitar" e "whmfan".

La BBC e altri siti d'informazione riferiscono i risultati di una ricerca condotta dal gruppo britannico Privacy International, che si occupa della tutela dei diritti digitali degli utenti: Google è, secondo questa ricerca, addirittura "ostile" nei confronti della privacy in una classifica delle venti principali società che offrono servizi sul Web.

Le protezioni offerte da tutte queste società sarebbero insufficienti, secondo Privacy International, al punto che la situazione è definita "una corsa a chi cade più in basso". Non se ne salva nessuna. Non mancano critiche severe a Yahoo, AOL, Microsoft, Facebook e Hi5 (Microsoft è considerata leggermente migliore di queste altre società). La BBC, eBay e Last.fm sono definite "bisognose di miglioramento" ma comunque non in regola.

L'imputato numero uno del rapporto è comunque Google, per il semplice motivo che raccoglie una quantità enorme di dati sulle attività e le identità dei propri utenti. E' una situazione pressoché inevitabile, vista la sua onnipresenza. Google è il principale motore di ricerca (ed è disponibile una funzione che "ricorda" tutte le ricerche svolte da uno specifico utente); Google gestisce Gmail e quindi ha accesso alla posta (almeno a livello tecnico); Google offre servizi di mappe cercabili e blog (come questo), sui quali deposita pubblicità mirata in base al contesto e ai gusti degli utenti (se si identificano)... e così via.

L'altra critica fatta a Google da Privacy International riguarda le sue politiche sulla riservatezza e la sua scarsa attenzione ai reclami degli utenti.

Google, comprensibilmente, dissente e afferma che il rapporto "è basato su molte imprecisioni e incomprensioni riguardanti i nostri servizi". Il rapporto uscirà in forma più dettagliata a settembre. Nel frattempo, conviene valutare esattamente quante briciole di pane digitale vogliamo lasciarci dietro mentre passeggiamo come Pollicino nel bosco infido della Rete e imparare le tecniche di protezione della privacy, a partire dalla purga dei cookie all'azzeramento dei dati personali memorizzati dal browser. Prima che Google si riveli un Grande Fratello in confronto al quale Microsoft sarebbe una portinaia guercia.

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