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2007/06/29

Repubblica folgorata dalla bufala del laptop

Informatica, ennesimo inciampo di Repubblica


Perché la stampa generalista perde tempo a parlare d'informatica? Tanto ormai è chiaro che gli articoli su questo tema vengono quasi sempre affidati a degli incompetenti.

L'ultima perla (e ringrazio i tanti lettori che me l'hanno segnalata) arriva da Repubblica, che titola: "Pc in regalo a una scuola nigeriana. Ma non c'è elettricità". Notizia in perfetta sintonia con il luogo comune dei progetti tecnologici ambiziosi che inciampano sistematicamente nelle banalità più sciocche che non erano state previste. Com'è bello e consolatorio vedere che i geni della tecnologia sono fallibili come e peggio degli esseri umani normali.

Ecco una cattura della schermata di Repubblica, presa prima che l'imbarazzo (si spera) la obliteri:


Dice la didascalia: "Trecento computer portatili low-cost, tutti colorati e pensati apposta per i più piccoli, sono stati donati da un'associazione americana a una scuola nigeriana di Abuja. Peccato che lì non arrivi l'elettricità. L'Olpc, fondata da Nicholas Negroponte, porta avanti infatti un programma per favorire l'informatizzazione nei paesi in via di sviluppo, donando pc portatili da 100 dollari. Che, per ora, alla scuola Galadima non potranno essere usati."

L'articolista, ovviamente, non s'è chiesto cosa potesse essere quella curiosa manovella gialla che sporge dal laptop in questione. Un temperamatite, forse? Una leva come quella delle vecchie calcolatrici meccaniche? La leva del ritorno carrello delle macchine per scrivere? Una sofisticata antenna Wifi? Un talismano per allontanare il malocchio?

Come sa chiunque segua realmente l'informatica, quello non è un laptop qualsiasi. E' XO, lo speciale computer portatile realizzato appositamente per i bambini dei paesi in via di sviluppo dal progetto One Laptop Per Child. I progettisti, che non sono scemi come li dipinge l'articolo, sanno benissimo che in molti paesi in via di sviluppo non c'è l'elettricità, per cui hanno realizzato un laptop Linux a bassissimo consumo, alimentato da batterie ricaricabili anche a mano. Usando, per esempio, l'apposita manovella gialla.

Se Repubblica si fosse presa la briga di controllare prima di sparare l'ennesima bufala (cito giusto un paio di precedenti mirabili), avrebbe scoperto che questo fatto è scritto chiaramente nel sito dell'OLPC: "XO can be recharged by human power".

Ma ancora una volta, la voglia di scoop e di soddisfare un preconcetto hanno prevalso. Complimenti a tutti gli interessati per la grande lezione di giornalismo informatico.

Nota tecnica: fra l'altro, le foto inizialmente pubblicate da Repubblica sono obsolete e si riferiscono a un prototipo. Come nota Wikipedia, la manovella non è più presente nei modelli attuali ed è stata sostituita da un generatore manuale esterno.

Aggiornamento (2007/06/29, 22:50)


Repubblica ha "corretto" l'articolo cambiando le foto e il testo, ma ancora non ha capito l'errore. Ecco la versione attuale: il testo è riportato nel commento di Michele qui sotto (grazie, Michele, per la segnalazione).


Far scrivere gli articoli d'informatica a qualcuno che d'informatica ci capisce sarebbe troppo banale, vero?

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