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2007/09/18

Istruzioni anti-attacco cardiaco, la grigliata fatale di Ingrid. O era Federica?

Antibufala: istruzioni su come riconoscere un attacco cardiaco


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nella puntata del Disinformatico ho raccontato un appello che sta impazzando in Rete: quello per una certa Ingrid (o in alcuni casi Federica) che sarebbe caduta durante una grigliata ed è poi morta perché non sono stati riconosciuti i sintomi di un "attacco cardiaco".

L'appello descrive una tecnica per riconoscerli: chiedere alla persona di sorridere, di pronunciare una frase completa, di alzare le braccia e mostrare la lingua. Se la persona non ci riesce, occorre chiamare il pronto soccorso, stando all'appello.

Ecco il testo integrale dell'appello:

Come riconoscere un attacco cardiaco

Durante una grigliata Federica cade.

Le si offre di chiamare l'ambulanza ma rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove in una pietra.

Siccome era pallida e tremante la si aiutò a rialzarsi, si diede una mano a pulirsi e le si diede un piatto nuovo.

Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.

Il marito di Federica mi telefona la sera stessa che ha portato sua moglie in ospedale.

Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

Federica ha avuto un attacco cardiaco durante la grigliata. Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un attacco cardiaco, Federica sarebbe ancora viva.

La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente, restano bisognosi d'aiuto in una situazione disperata.


Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio ed evitarne le conseguenze. Il trucco è riconoscere per tempo l'attacco cardiaco, riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia; cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un attacco di cuore:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa(esempio: oggi è una bella giornata); se non ce la fa è sotto attacco;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete al paziente di mostrarvi la lingua. (se la lingua sembra ingrandita o la muove solo lateralmente è anche questo un segno di chi è colpito da attacco cardiaco).

Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso e descrivete i sintomi della persona per telefono.

Un cardiologo sostiene che se mandate questa è- mai l ad almeno 10 persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.

Quotidianamente mandiamo tanto rottame per il Globo, usiamo i collegamenti per una volta per essere d'aiuto a noi ed agli altri.

Sei d'accordo?


Il problema è che una persona in arresto cardiaco (questa la dizione più corretta, secondo Claudio Benvenuti, responsabile del Progetto Rianimazione e Defibrillazione Precoce a Ticinocuore) non è assolutamente in grado di fare queste cose: se si segue il consiglio dell'appello, si perde tempo prezioso. E' invece opportuno chiamare immediatamente i soccorsi (in Svizzera, il 144).

Va detto, per completezza, che quelle istruzioni non sono del tutto campate in aria ma hanno un fondamento di verità: infatti provengono dal Cincinnati Prehospital Stroke Scale o CPSS, che però si riferisce agli ictus, non agli arresti cardiaci, come raccontato qui. Riguardano insomma un problema medico completamente diverso dall'arresto cardiaco.

Vale, dunque come sempre, la raccomandazione di non affidare la propria salute e quella altrui a un e-mail di dubbia provenienza, ma di chiedere alle persone realmente competenti.

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