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2008/01/08

Disastri informatici: lezione sui rischi del furto d’identità

Conduttore TV inglese sfida i ladri d'identità. Indovinate come va a finire


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Avete probabilmente letto o sentito della clamorosa perdita di una copia su CD dei dati anagrafici di 25 milioni di famiglie britanniche a novembre 2007: la faccenda ha suscitato molta apprensione e molte polemiche nel Regno Unito, dove si è temuta un'ondata di furti d'identità. La figuraccia è costata il posto al capo dell'HMRC (Her Majesty's Revenue and Customs), l'ente che ha perso i dati.

Molti non hanno chiara la dinamica dei furti d'identità e non credono di essere realmente a rischio, sospettando l'ennesima campagna sensazionalista dei giornali. Senza PIN e password, cosa volete che succeda, dicono, se qualcuno sa il mio indirizzo, nome, cognome e numero di conto in banca. Fra questi scettici c'è Jeremy Clarkson, popolarissimo conduttore di Top Gear, un programma dissacrante della BBC dedicato al mondo delle automobili.

Clarkson ha quindi pubblicato le coordinate del suo conto corrente, insieme a qualche indizio per recuperare il suo indirizzo di casa, in un articolo del giornale The Sun per dimostrare che tutta la faccenda era una gran montatura e dicendo che la cosa peggiore che gli poteva capitare era che qualcuno versasse dei soldi sul suo conto, come riferiscono The Register e la BBC.

Come non detto. Pochi giorni dopo, un burlone non identificato ha attivato un bonifico automatico di 500 sterline (670 euro, 1098 franchi) in uscita dal conto del presentatore, a favore di un ente di beneficenza, Diabetes UK. Ciliegina ironica sulla torta, nota Clarkson, "la banca non può scoprire chi è stato a causa delle leggi sulla protezione dei dati personali".

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