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2008/09/24

Voyager, ai confini dell'incoscienza: l’Area 51 (con contorno di api e scie chimiche)

Stasera torna la trasmissione Rai Voyager, che si occuperà, presumibilmente con il consueto rigore scientifico e consultando gli esperti di settore, di un tema assolutamente classico della misteriologia: l'Area 51.

L'annuncio del programma dice che la troupe di Giacobbo "tenta di entrare nella mitica base del Nevada: l'Area 51". Buona fortuna. E ovviamente non manca l'interrogativo inquietante: "Cosa nascondono le Forze Armate americane, all'interno dell'impenetrabile zona militare?".

Se non volete spendere tempo a sorbirvi il format da stillicidio della trasmissione, ve lo dico io: di certo niente che andrebbero a raccontare a Giacobbo. E allora perché andarci?

Non mancherà anche un argomento che sicuramente turba i sonni dei contribuenti al canone Rai: la profezia di Einstein sulle api. Secondo Voyager, la profezia sta in una frase del grande scienziato, che "recita che quando scomparirà l'ultima ape sulla faccia della Terra, il destino dell'uomo sarà segnato per sempre".

Vi posso risparmiare una buona mezz'ora di discorsi inconcludenti di Voyager: Einstein non ha mai detto o scritto nulla del genere, come spiega Snopes.com con dovizia di dettagli. Tempo richiesto per risolvere la questione: due secondi, il tempo di scrivere in Google "Einstein bees" e premere Invio.

I casi sono due. Alla redazione di Voyager non sanno cos'è Google, oppure prendono volutamente per i fondelli i creduloni che seguono la trasmissione. Questa è disinformazione pagata dai contribuenti. E poi ci chiediamo perché girano le storie più sceme sui pianeti in collisione e i calendari Maya e i giovani non conoscono la scienza e s'angosciano per i video dei cellulari che fanno il popcorn. Semplice: perché trasmissioni come Voyager imbottiscono loro la testa di cretinate.

Perché Voyager non alza le chiappe e va ad indagare i misteri veri della scienza? Luci di Hessdalen, l'"evento wow" di cui ho parlato qualche giorno fa, i risultati delle sonde Viking su Marte che sembravano indicare tracce chimiche di vita, le sonde Pioneer deviate fuori rotta da una forza sconosciuta, la macchina di Anticitera... queste sono solo le prime che mi vengono in mente.

No, eh? Troppa fatica. Molto più comodo riciclare la pappa pronta rigurgitata da qualche sito o libercolo di pseudoscienza, senza neppure fare una Googlata preliminare prima di aprir bocca, e al diavolo le conseguenze.


Post (non)eventum


Il servizio sull'Area 51 s'è concluso esattamente come previsto (avrò poteri di precognizione?): con un bel nulla di fatto. Quattro tontoloni che ronzano intorno a una base militare e si scandalizzano perché vengono tenuti d'occhio. Di concreto, nulla.

Il servizio sulle scie chimiche è stato brutalmente riciclato da una puntata precedente: come al solito, Rosario Marcianò è stato presentato come se fosse un superesperto, con tanto di qualifica di "ricercatore", quando è invece un semplice dilettante senza alcuna competenza aeronautica o meteorologica ed è oltretutto autore di numerose manipolazioni e falsificazioni di immagini e dati, già documentate in questo blog e altrove.

Già è scandaloso che la televisione pubblica spacci per esperti delle persone che non lo sono (per par condicio, a quando una puntata di Medicina 33 o Elisir condotta da un cartomante che fa le diagnosi con i tarocchi?). Ma stavolta è la redazione stessa di Voyager, specificamente Roberto Giacobbo, ad aver fatto delle affermazioni che a mio avviso rasentano il reato di procurato allarme:

Perché questo fenomeno [delle scie bianche lasciate dagli aerei] avvenga in modo naturale si devono rispettare contemporaneamente tre condizioni: la temperatura deve essere tra i 40 e i 45 gradi sotto zero, l'altitudine dell'aereo deve essere almeno di 8000 metri, e l'umidità deve essere superiore al 70%. Se solo una di queste condizioni non si verifica, la scia bianca dell'aereo non avviene in modo naturale. Ma molte volte abbiamo visto degli aerei che lasciavano delle scie ad altitudini inferiori, a temperature diverse. E allora? Cosa stavano lasciando nell'atmosfera? C'è chi sostiene che qualcuno stia mischiando i gas della nostra atmosfera con qualcosa di particolare, forse per modificare il clima. A che fine? Scopriamolo insieme.

Attenzione: qui Giacobbo fa delle affermazioni concrete e precise. Dice: "molte volte abbiamo visto degli aerei che lasciavano delle scie ad altitudini inferiori, a temperature diverse". Nessun condizionale, nessuna ipotesi: Giacobbo afferma di avere le prove del rilascio di scie al di fuori dei parametri "normali" da lui indicati (sui quali ci sarebbe da fare un discorso a parte, ma non ora). Dice di averli visti "molte volte", addirittura.

Bene. Cara redazione di Voyager, chiedo pubblicamente le prove di quest'affermazione. Perché un conto è intrattenere la gente con quattro storielle sugli alieni e le conoscenze degli antichi egizi, un altro è far paura alla gente dicendo scemenze pur di riempire il vuoto pneumatico fra una raffica di spot e l'altra. Posso fornire nominativi di chimici, meteorologi e piloti di linea che confermano che le vostre affermazioni sono totalmente infondate.

Se volete darmi una mano a far sapere a Voyager che non siamo tutti citrulli a cui la si dà a bere facilmente, l'indirizzo è voyager@rai.it. La mia mail è già partita. Se preferite la carta, l'indirizzo è Redazione Voyager - Via Goiran 3 – 00195 Roma.

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