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2009/03/16

Faccia a faccia con uno sciachimista / 3

A tu per tu con chi crede alle "scie chimiche" (terza parte)


Prosegue e si conclude il resoconto dell'incontro-intervista con un sostenitore della teoria delle "scie chimiche". La prima parte e la seconda parte del resoconto sono già disponibili. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Gli eventi dell'incontro descritti sono reali e sono avvenuti il 28 febbraio 2009 a Barbengo, vicino a Lugano. Questo non è un racconto di fantasia.

Chiedo allo sciachimista (che in tutto questo resoconto, per rispetto della privacy, è identificato soltanto con il suo nom de plume, "Vibravito") come fa a sapere che c'è un nesso fra la presunta malattia denominata "morbo di Morgellons" e le scie chimiche. Lui risponde che il nesso è dato dai polimeri filamentosi che, a suo dire, piovono dal cielo.


Entomologi coinvolti nel complotto


Anticipa subito la mia risposta: i filamenti segnalati dagli sciachimisti si sono sempre rivelati essere le bave di ragnatela usate da alcune specie di ragni per farsi portare dal vento verso nuovi territori, come descritto in questo articolo e confermato dagli entomologi (o più propriamente dagli aracnologi, mi fanno notare i lettori più pignoli). Nulla di misterioso, insomma. Cerca di attribuire questa spiegazione al chimico Simone Angioni, che è stato già coinvolto in discussioni con gli sciachimisti, ma gli ricordo che Angioni, come me, ha semplicemente riferito il parere esperto degli entomologi. "A proposito", chiedo io, "gli entomologi fanno anche loro parte del grande segreto?"

Vibravito non risponde alla domanda, ma chiede di sapere chi sarebbero questi entomologi. Mi offro di tirargli fuori la lista che ho con me proprio per casi come questo (giro sempre con una raccolta di "best evidence" sull'iPod Touch). Lui teorizza che sì, magari esistono anche questi ragnetti, ma che i filamenti che dice lui sono tutt'altro. Chiede che io raduni gli entomologi la prossima volta che si manifesta il fenomeno.

Io obietto: "Ma voi raccogliete mai queste cose, o aspettate che siano sempre gli altri a fare le analisi?" È questo il problema di fondo dello sciachimismo: tante parole, tante congetture, ma fatti zero. Loro sparano la loro teoria e poi si aspettano che siano gli altri a sbattersi per sbufalarla.


La curiosa invulnerabilità di Straker


Vibravito prosegue parlando di analisi fatte da un "tizio del Veneto a cui è stato gentilmente consigliato di lasciar perdere". Gli chiedo il nome: non lo sa, mi suggerisce di chiederlo a Straker. Io mi limito a far notare che è curioso che ci siano persone, secondo lui, che appena parlano di queste cose vengono zittite, ma altre invece vengono lasciate libere di parlare: Straker stesso, per esempio. Non è strano?

Vibravito s'arrabbia e comincia a definire il nostro incontro una "pagliacciata". Gli chiedo perché. Poi si calma e si corregge e dice che tutto sommato non è una pagliacciata se porta a un faccia a faccia fra me e Straker. Gli ribadisco la mia piena disponibilità (ma come abbiamo visto in seguito, Straker rifiuta ogni incontro).


La Sindrome del Complottista Poliedrico


Io gli dico che per quanto mi riguarda l'incontro è soddisfacente e può quindi finire, ma Vibravito prosegue (e proseguirà per altri quaranta minuti; siamo solo a metà della storia). Mi chiede delle immagini subliminali pornografiche nei cartoni Disney di cui avrei parlato in una puntata de Le Iene e mi chiede come mai lì non parlo di complotto. Gli confermo che ci sono di fatto immagini nascoste o poco visibili, spesso a sfondo sessuale, nei cartoni animati di tutte le case di produzione, ma non c'è nulla di subliminale e non c'è alcun complotto: sono chicche, easter egg, lasciate dagli animatori (un esempio è descritto in Bianca e Bernie in questo articolo del Disinformatico NSFW). Ma durando un ventiquattresimo scarso di secondo, non vengono captate dallo spettatore.

Vibravito dice che invece sono captate eccome e si scandalizza non poco per quest'esposizione dei minori alla "pornografia". È interessante notare che gli esempi che gli faccio (il topless in Bianca e Bernie e la gonna alzata di Jessica Rabbit) sono per lui pornografia. Evidentemente Vibravito ha una visione piuttosto repressiva di questi argomenti, ma non sta a me approfondire quest'aspetto. Chissà se si è mai accorto delle centaurette a seno nudo di Fantasia.

Decisamente Vibravito vede complotti dappertutto, anche nei cartoni animati, a conferma del Principio del Complottista Poliedrico: la mentalità complottista non crede quasi mai a una singola teoria di complotto riguardante un singolo argomento, ma a una varietà di teorie, in una sorta di "paghi 2 prendi 3" del cospirazionismo. Spesso chi crede alle teorie sull'11 settembre crede acriticamente anche alle teorie sull'omicidio Kennedy e chi crede alle scie chimiche crede agli UFO e ai cerchi nel grano e ad Atlantide, e questa è una vulnerabilità devastante nei dibattiti pubblici. Se si fa notare al pubblico che il complottista di turno crede anche a teorie notoriamente strampalate, come la Terra cava o i nodi di Hartmann, la gente si mette a ridere e il complottista è perduto.

Ma torniamo alle immagini subliminali. Vibravito è convinto che agiscano sul subconscio. Gli chiedo delle prove, e lui risponde così: "Non servono le prove. Basta l'intuito. A volte non servono per forza le prove. Come anche per le scie chimiche, basta l'intuito. Basta l'osservazione". Una frase da incorniciare. L'intuito è quella bella cosa che per secoli ha fatto dire che la Terra era piatta e che la volta celeste era una struttura solida (donde il nome).

Gli chiedo se allora tutti coloro che studiano approfonditamente una materia invece di affidarsi sublimemente all'intuito sono cialtroni. "Non sono cialtroni" risponde Vibravito. "Sono superficiali". Loro, che fanno le analisi e hanno competenze specifiche, sono superficiali; gli sciachimisti che misurano la quota degli aerei a occhio no. Vibravito lamenta che anche gli enti regionali preposti alle analisi non fanno niente. Saranno anche loro parte del complotto.

Vibravito ha anche una giustificazione interessante per la mia obiezione sul numero incredibile di partecipanti al complotto. Piloti, manutentori, rifornitori, organizzatori, controllori di volo... tutti partecipano e poi la sera tornano a casa e respirano disinvolti la stessa aria che (secondo gli sciachimisti) hanno appena irrorato di sostanze pericolose? Tengono famiglia anche loro, osservo. Non pensano ai loro figli? Secondo Vibravito, molti di loro non sanno cosa stanno facendo, e gli altri credono di partecipare a un'attività segreta ma benefica o necessaria per la difesa del Paese.

È curioso che questo non abbia impedito ai veterani del Vietnam, giusto per fare un esempio, di parlare delle atrocità o delle irrorazioni di defolianti (fatte a bassissima quota, volando appena sopra gli alberi, niente a che vedere con le scie degli sciachimisti) che li hanno avvelenati. L'omertà, nel mondo di Vibravito, è straordinariamente ermetica.


Contrail (scia di condensazione) discontinua sopra Lugano, 16 marzo 2009.
Foto pubblicata per gentile concessione di Rodri Van Click.


A pesca di scie chimiche


Gli chiedo perché gli sciachimisti non tagliano la testa al toro e vanno in quota con un aereo da turismo a prelevare campioni di scia chimica: è facile, visto che loro dicono che le scie chimiche sono a bassa quota e quindi sono raggiungibili. Potrebbero fare anche un semplice test preliminare da soli, senza la nostra presenza, tanto per cominciare a vedere che succede: così poi quando facciamo il test insieme sono sicuri di umiliarci. I test con il telemetro li hanno fatti senza esigere il nostro controllo, no? Vibravito ribatte che mancano i soldi.

Scusa un po' scarsa, obietto. Di fronte a una cospirazione genocida, fermarsi perché mancano i soldi pare davvero puerile. Ce lo vedete von Stauffenberg che si rifiuta di far saltare in aria Hitler perché non trova i soldi per l'esplosivo? "Voi sareste depositari di questo colossale segreto, sapreste questa cosa che sta per uccidere o far comunque male... e allora? I soldi per il telemetro, però, li avete."

Vibravito dice che spetta alle istituzioni dare queste risposte. Ma le ha date, ribatto io; le hanno date i chimici, i meteorologi. "Non sono risposte; sono risposte evasive che non hanno soddisfatto le persone", dice Vibravito. Ho l'impressione che qualunque risposta, da qualunque fonte, sarà insufficiente per lui fino a quando non gli dirà esattamente quello che vuole sentirsi dire. Temo che la sua attesa sarà lunga.


Loop infinito


Gli ribadisco che allora invece di attendere le istituzioni dovrebbero armarsi loro di analisi fatte in quota. Non si può, dice Vibravito: troppo complicato, ci vorrebbe addirittura il notaio, secondo lui, altrimenti noi poi li accuseremmo di falsificazione. Ed è difficile perché bisogna farlo a sorpresa, altrimenti siccome noi debunker siamo "spioni", saboteremmo tutto.

Vibravito è infatti convinto che tutti gli sciachimisti siano sotto sorveglianza: "Io sono controllato dagli amici dei servizi... chiaramente voi sapete come muovervi". Chiarisce che il suo "io" non si riferisce personalmente a lui, ma a chi dovesse organizzare il raid acchiappa-scia. Ma cambia poco: è convinto che noi siamo tutt'uno con i servizi di spionaggio e in combutta con gli enti addetti alla gestione degli spazi aerei italiani (e anche svizzeri, presumo).

E qui arriviamo al punto. Supponiamo che si attrezzino con notaio, strumenti di analisi e cattura di un campione di scia chimica, e vadano in aereo a catturarlo. I controllori di volo fanno parte del complotto e quindi eviteranno che gli aerei chimici spruzzino dove c'è l'aeroplanino sciachimista. E quand'anche dovesse scappare una scia chimica che venisse catturata dagli strumenti, chi sarà a fare le analisi? Ci vuole qualcuno che sappia usare i macchinari. E chi li sa usare? I chimici. Quegli stessi chimici che secondo Vibravito e i suoi compagni di fede fanno parte del complotto.

Ma allora, concludo io, non potrete mai avere i risultati che sperate. Se dovete passare per i chimici e i controllori di volo, e i chimici e i controllori di volo fanno tutti parte della cospirazione, saboteranno ogni risultato. "Quindi non avete nessuna speranza," gli dico.

"Penso proprio di sì. È molto difficile" risponde sconsolato Vibravito.

"E allora cosa farete?" chiedo.

"Allora basta osservare il cielo per dire che quella non è condensa... Per il momento sensibilizziamo le persone" dice Vibravito. "Nel momento in cui questo Morgellons si comincia a diffondere..."

Vibravito è convinto che l'esplosione dell'epidemia sia imminente. Ma io gli ricordo che è dal 1995 che si parla di scie chimiche, e non è successo nulla. "Sono quattordici anni. Non avete ancora combinato niente. Che speranze avete?"

Lui risponde che vanno avanti lo stesso perché la loro coscienza dice loro di andare avanti.


Come vive uno sciachimista?


"C'è un'altra cosa che m'intriga" gli dico "Come vive la vita un sostenitore della teoria delle scie chimiche?". Vibravito tergiversa e divaga sul mineralogramma, che a suo dire rivelerebbe valori di bario e alluminio anomali in "tutti quelli che fino ad adesso l'hanno fatto".

Gli chiedo se sa che il bario è presente nella carta (come solfato; fonte; fonte) e in moltissimi altri prodotti di uso comune (è un riempitivo delle plastiche, nelle vernici e negli inchiostri, per fare qualche esempio). Lui ripete che i valori nei mineralogrammi sono fuori range, poi sbotta con tono di scherno: "Sì, la crosta terrestre è tutto bario e alluminio, ormai tutto il mondo è bario e alluminio e silicio e via dicendo! Sì, sì..."

"Si chiama geologia. È una scienza. Provala." rispondo.

Torno alla domanda iniziale. "La consapevolezza di questa macchinazione ti spinge, per esempio a dire, non so, 'Non voglio crescere i miei figli in questo mondo, per cui...' – non so – 'non faccio figli, non mi sposo'?". Mi pare una domanda legittima, visto il contesto. Se ci crede veramente, a tutta questa cospirazione, dovrà pur regolare la propria vita di conseguenza. Sapere se lo fa è un buon indicatore della serietà delle sue convinzioni.

Vibravito m'interrompe seccato. "Quello che voglio fare io personalmente sono cavoli miei, se permetti... Perché se poi andiamo sul personale, voglio dire, io... sulle vite personali... cioè, voglio dire, a te che t'importa di quello che faccio io? Cioè tu sei venuto qui per sapere uno sciachimista come vive! Cioè, intervista allo sciachimista? Io vivo come tutti gli altri, tranquillamente. Con la coscienza a posto, qualsiasi cosa succede, io sto tranquillo".

Invoca Straker ripetendo che io devo andare a trovarlo a Sanremo. Lo dice come se fosse una sfida, ma gli ricordo che io sono tuttora disponibile: è Straker che non vuole incontri.

Si lamenta dei blogger che copiano e archiviano gli articoli di Straker e i suoi, ma gli ricordo che anche Archive.org lo fa, e che se non teniamo copia di quello che scrivono, loro quando vengono colti in flagrante delicto cancellano gli articoli, "e le prove spariscono. Non ti sembra strano che Straker cancelli le cose?" No, a lui sta bene.


La laurea di Straker? L'abbiamo falsificata noi del NWO


Gli chiedo della famosa laurea falsificata di Straker: "Quello della laurea è tutto un discorso... sappiamo bene che si può entrare nei server" dice Vibravito. "Lui ha detto che quel sito lì non lo seguiva perché aveva il blog e il sito Fast Service Informatica non lo seguiva. Lì ne hanno fatto... ne hanno fatte di cotte e di crude, in quel sito lì, si saranno infiltrati, insomma, gli attacchi si riescono a fare, le infiltrazioni ai siti."

In altre parole, Vibravito giustifica la laurea vantata da Straker (qui copia su Archive.org) ma poi rimossa alla chetichella dicendo che qualcuno gliel'ha piazzata sul sito a tradimento.

"Ma scusa, lui non è un esperto d'informatica, e si è fatto infiltrare?" gli chiedo sarcastico. Vibravito difende Straker dicendo che ha tanto da fare.

Ma se c'è stata un'infiltrazione nel suo sito, perché non cancellare tutto invece di limitarsi a ficcarci una laurea fasulla? Perché così è più subdolo, spiega Vibravito. "È stata studiata bene, anzi, complimenti ai tuoi... a quelli del tuo staff che si sono infiltrati..."

"Tu mi stai formalmente accusando di intrusione informatica?" scandisco io.

Vibravito si è forse reso conto che sta dicendo cose che lo possono compromettere legalmente, ed è consapevole che c'è una registrazione consensuale in corso (guarda nervosamente la sua fotocamera che dovrebbe registrare l'audio per lui, ma gli riserverà una fallimentare sorpresa), per cui ridimensiona subito l'accusa attribuendo l'intrusione a dei miei "aficionados" e dicendo che è una sua "opinione".

Discutiamo della sua partecipazione alla conferenza di Novi Ligure: lui è offeso perché ho scritto che è stato maleducato a interrompere ripetutamente il relatore, ma è offeso anche perché ho scritto che è stato mite come un agnellino (in conferenza, e in altri contesti faccia a faccia, si è ben guardato dal fare le accuse pesantissime che ha fatto nei commenti online). Ha l'offesa facile, ma offende gli altri con altrettanta facilità.


Orwell incontra Stanlio e Ollio


Vibravito dice di aver appurato che Clouds of the World (uno dei tanti libri che mostra foto di scie persistenti prima del 1995, quando gli sciachimisti dicono che non ce n'erano) è un falso. "Secondo te" gli chiedo "noi avremmo falsificato tutte le copie di Clouds of the World al mondo, tranne quella che è rimasta casualmente in mano a voi. Cioè, non siamo un po' pasticcioni?"

Secondo Vibravito, avremmo sostituito il capitolo intero e corretto anche la pagina dell'indice. Dice: "Esisteva il capitolo 'Condensation Trails', però l'hanno modificato con quelle immagini delle scie persistenti. Hanno poi sostituito le pagine. Io ho fatto vedere che nella mia copia sono state strappate delle pagine che erano state incollate nella posizione sbagliata".

Siamo in piena Sindrome del Cospiratore Pasticcione. Saremmo così abili da rifare tutte le copie del libro in circolazione, ma così deficienti da incollare le pagine nella posizione sbagliata.

Curiosamente, dopo avermi descritto come un abilissimo malfattore che comanda nugoli di rilegatori ninja, tenta di ridimensionarmi: "Hai qualche titolo tu? Tu sei come me! Siamo uguali, sei un ex DJ! Non è che hai tante più competenze di me."

Io sorrido: l'ho già sentita tante volte questa storiella. "Certo che siete buffi con questa storia dell'ex DJ. Cioè, secondo te uno che recapitava i giornali da bambino rimane un giornalaio per tutta la vita? Non può studiare di più? Non può diventare esperto in nulla?"


Il telemetro che va a infrarossi


Il discorso passa alle quote degli aerei, e io chiedo come mai Straker non pubblica più video di riprese fatte con l'ormai mitico telemetro laser. Vibravito risponde così: "Perché io l'ho visto il telemetro, ed è vero quello che ha scritto, è verissimo. È arrivato con un floppy disk... con un software fasullo."

Chiedo chiarimenti. "Il software di interfacciamento del telemetro è arrivato difettoso, e quindi non è utilizzabile. Può solo fare le riprese e vederle direttamente lui senza poterle documentare" risponde Vibravito.

Questa è una spiegazione molto comoda ma senza senso, dato che il telemetro è in sostanza un binocolo al quale è accoppiato un misuratore laser di distanze: all'interno del binocolo c'è un display che visualizza la distanza misurata (come si vede nell'immagine qui accanto, che si riferisce a un modello molto simile ma non identico a quello di Straker). Se l'oggetto funziona quando Straker ci guarda dentro, come sostiene Vibravito, allora funziona anche se al posto dell'occhio di Straker si mette una videocamera. Glielo dico, e lui balbetta e non sa più che pesci pigliare.

Cambia discorso e spiega che i telemetri sono due, e che uno l'abbiamo sabotato noi. "I tuoi amici americani dei servizi hanno chiamato quelli della Newcom [la marca produttrice del telemetro] e hanno detto 'Quei telemetri...'".

Manifesto il mio divertito stupore alla mia onnipotenza e lo invito a proseguire.

"L'altro telemetro" dice Vibravito "è quello a doppio oculare, che misura se non sbaglio fino a 2500 metri, però quello, per poter fare una prova documentata, bisognerebbe mettere, senza essere sicuri dell'esito, una telecamera a infrarossi, attaccata con qualche barbatrucco."

"Perché la telecamera a infrarossi?"

"Per la ripresa della... indiretta... della misurazione della quota."

"No, scusa, il telemetro non ti dà sul display... non viene fuori? Non puoi mettere la telecamera che guarda attraverso l'obiettivo?" Questo è appunto il metodo usato per l'immagine mostrata sopra, che è tratta da questo video.

Balbetta di nuovo, come se si rendesse conto di aver detto una sciocchezza dalla quale non riesce a uscire. Come prima, quando è in difficoltà invoca Straker: "Io questo dop... tete... telemetro a doppio oculare non l'ho visto, devi andare da Straker e fartelo dire da lui."

"Guarda che io li conosco i telemetri", gli ricordo, "sono dei binocoli con l'indicazione e con la misurazione. Si usano anche per andare a caccia."

"Però ci vuole una telecamera a infrarossi per fare questa cosa."

"Ma chi te l'ha detta questa cosa?" gli chiedo divertito. Elude la domanda.

Insisto. "Chi ti ha detto questa cosa che ci vuole la telecamera a infrarossi?" Vibravito esita, elude di nuovo invocando Straker e invitandomi ad andare da lui. Ma io insisto e rifaccio la domanda. Mai mollare un intervistato in difficoltà: è il momento in cui viene fuori la vera natura della persona.

Vibravito ripete che ha visto solo il telemetro con il software difettoso e che "l'altro telemetro è in mano a un altro... attivista." Gli chiedo quale dei due ha visto: il modello 2500 o il modello 4000 (quello che Straker aveva dichiarato inizialmente di aver acquistato tramite colletta dei suoi seguaci). Vibravito s'inalbera. "Il 4000 l'avete fatto sparire dalla circolazione!"

"L'abbiamo fatto sparire dalla circolazione?" ripeto incredulo io. "Quindi siamo bravi anche in questo, grazie, apprezzo... questo lo considero un attestato di stima. Siamo talentuosissimi."

"Siete inarrivabili" risponde lui. E io torno a chiedergli perché ci vuole la telecamera a infrarossi. Lui non sa come rispondere, non vuole dire chi gli ha detto la scusa della telecamera a infrarossi (e ho la sensazione che si sia reso conto solo ora che è una scusa) e si rifugia rinviando tutto a Straker.


Gli inarrivabili


E che dire del software difettoso? È impossibile farsene mandare una nuova copia, dice Vibravito, perché la Newcon "sta in America" (email, questa sconosciuta) e ci vogliono gli avvocati. E c'è di più: "Quelli della Newcon ormai hanno fatto sparire... il telemetro da 4000 metri [è il modello 4000, che ha appunto questa portata], anche se volesse ricomprarlo, non è più in listino, non è più... hanno smesso di venderlo. Chissà perché."

"Quindi abbiamo fatto anche smettere di vendere i telemetri" deduco io. Non riesco a farmi ubbidire dal mio gatto, eppure per Vibravito sarei in grado di far togliere dalla circolazione un'intera gamma di telemetri laser. In tutto il mondo. SPECTRE, mangia la mia polvere. Sembra quasi che gli sciachimisti mi vedano come l'incarnazione dell'Imperatore di Star Wars (grazie a Paolo B. per il magnifico fotomontaggio qui accanto). Lui usa i midichlorian, io i pelucchi morgellonosi: entrambi sono nanocosi sottocutanei, sarà un caso? George Lucas voleva mandarci un messaggio tra le righe?

In realtà, come mi ha segnalato un amico e lettore, Stefano (che ringrazio), dopo la prima stesura di quest'articolo, il telemetro modello 4000 è ancora perfettamente disponibile e non è affatto sparito: è in vendita per esempio presso Newcon-optik.com, Binocularsdirect.com, Shopping.com e Dealtime.com.

Propongo di chiudere l'incontro. Vibravito insiste per il faccia a faccia fra me e Straker; ripeto – ancora una volta – che sono disponibile.

Ma mentre sembra che stia per terminare l'incontro, si apre una parentesi che merita di essere trascritta per intero.


Vibravito: "Basta con questo metodo scientifico"


"Giusto per ricapitolare" gli dico "tu dici [che] io ho un conto numerato su una banca di Lugano sul quale ricevo dei soldi?"

"Probabilmente sì."

"'Probabilmente'?"

"Cioè, se lo fai gratis, saresti stupido [ridacchia], eh scusa, saresti stupido."

"Ne hai delle prove?"

"Non ho prove, non ho prove, è una mia opinione. Tu hai chiesto la mia opinione, io ti sto dicendo la mia opinione. Questo discorso delle prove, non lo tirare sempre in ballo. Non è necessario per ogni affermazione dire 'hai le prove, hai le prove'. Ci si confronta, si sta dialogando, sono... ed è un confronto di opinioni."

Vibravito ribadisce il suo concetto molto personale di "opinione", che secondo lui lo legittima ad accusare impunemente chiunque di qualsiasi sconcezza (accusare per esempio me di essere un giornalista corrotto e venduto). Le prove non servono. Come ai tempi della caccia alle streghe. Qualcuno nei commenti ha parlato di nuovo medievalismo nel pensiero a proposito del risorgere dei cospirazionismi: non ha tutti i torti.

Ma la comprensione della realtà non si basa sulle opinioni. Si basa sui fatti. Il confronto di opinioni è un approccio che può andar bene forse per le chiacchiere calcistiche al bar, ma non per un'ipotesi di sistematico genocidio come la teoria delle scie chimiche, che ha implicazioni gravissime. Qui gli ipse dixit non servono. È dai tempi di Galileo che s'è capito che la realtà se ne frega delle opinioni, e che per conoscerla ci vuole un altro metodo.

"Forse non hai ben presente il metodo scientifico" inizio a dire, ma Vibravito m'interrompe seccato.

"Ah be', tu con 'sto metodo scientifico, che due palle! [ridacchia] Basta con questo metodo scientifico!"

"Sai" gli ricordo io "il metodo scientifico è quello che permette alla tua automobile di funzionare. È quello che ti permette di fare il mineralogramma. Cioè: o lo accetti, o non lo accetti."

"Io lo accetto, però, questo razionalismo alla massima potenza, insomma, quando basta soltanto l'osservazione del cielo, è inutile secondo me."

"Guarda che anche gli antichi facevano l'osservazione del cielo e hanno preso un sacco di cantonate. È per quello che abbiamo inventato la scienza: perché abbiamo capito che le stelle fisse..."

Vibravito è parecchio seccato e interrompe ripetutamente. "Bei discorsi, i soliti discorsì, sì..."

"...non sono buchi nella volta celeste, per esempio."

"Va bene, va bene, tutti bei discorsi che con le scie chimiche, con quello che osservo in cielo, non c'entrano nulla."

"No, servono per farti capire..."

"Per farmi capire che nonostante la scienza sì, la scienza no..."

"Mi stai interrompendo ancora." gli ricordo io. Vibravito sembra rendersi conto che il suo comportamento non fa che confermare quello che è stato detto di lui e che lui ha preso come un'offesa: la sua abitudine a interrompere gli altri è maleducazione. Mi lascia proseguire.

"Servono" gli dico "per farti capire che l'osservazione da sola non basta; è per questo che abbiamo gli strumenti che servono a misurare, che non si misura a occhio la quota degli aeroplani, non si guarda una scia per determinare se è strana o non è strana, e ci si documenta in proposito. E si chiede consulto agli esperti. Questo è il metodo scientifico. Questo è quello che facciamo noi. Se tu non lo vuoi accettare, ritieni che ci sia questa colossale cospirazione, ne prendo atto, non c'è problema."

"Io dico che c'è malafede nel modo di operare" ribatte Vibravito. "C'è malafede, ci sono contraddizioni, ci sono... c'è una scorrettezza di fondo in come scrivi."

"Io sono in malafede?" gli chiedo.

"Probabilmente sì, a meno che non sei condizionato anche tu" risponde lui.

"Condizionato in che senso?"

"Nel senso che credi in quello che scrivi, stupidamente. Perché le contraddizioni in cui scrivi [sic] sono... insomma, sono troppo evidenti."

"Quindi, allora...?"

"Io penso... allora, io penso che sei in malafede, però, siccome sono una persona scrupolosa, metto anche una piccola percentuale che potresti essere effettivamente convinto di quello che scrivi in maniera errata. Perché magari condizionato negativamente anche tu dal CICAP. Anche perché credi... sei uno che... sei un razionalista... un estremista razionalista, che ne so."

Sentire che una persona che misura la quota degli aerei a occhio si ritiene "scrupolosa" è decisamente surreale, e non è chiaro quale altro metodo vorrebbe usare Vibravito al posto di quello scientifico, visto che le sue presunte prove si basano su un telemetro (che funziona in base a principi scientifici), sulla chimica (che funziona in base a principi scientifici) e sui mineralogrammi (che funzionano in base a principi scientifici).


Come distruggere un movimento? Pilotandolo dall'alto


Vibravito mi ha già regalato una messe abbondante di citazioni citabili, per cui cambio argomento con una considerazione finale che lo prende in contropiede. Faccio riferimento alla grande confusione, rabbia e incertezza causate da Straker con la sua pubblicazione dei video telemetrici falsificati, a suo dire, per snidare presunte talpe nel movimento sciachimista. "Non pensi che persone, come dire, confusionarie e casiniste come Straker possano in realtà far parte di noi? Non ti è mai venuto questo dubbio?"

"Confusionar...." Vibravito si ferma: si è reso conto delle implicazioni di quello che ho detto. "Fa parte di 'noi', chi? Voi del CICAP? Non ho capito."

"Di noi."

"Noi in generale?"

"Di noi."

Vibravito è perplesso e nervoso. "Straker penso che è umano, quindi Straker è un essere umano, fa parte..." Ridacchia ma non finisce la frase.

"Supponi che... Supponiamo, eh? È un gioco" gli chiarisco. "Supponi che ci siano queste scie. Supponi che qualcuno se ne accorga e, come dici tu, eliminarlo fisicamente costa. È scomodo. Fa domande, eccetera. E allora cosa fai? Introduci, fra quelli che sostengono questa tesi, una persona che si mette in prima fila e dice questa cosa. Stranamente a questa persona non succede niente. Vive tranquilla; nessuno disturba; non arrivano i Men in Black a disturbare, nessuno gli dice 'Shhhh!'. Mentre ai meteorologi che dicono queste cose dicono 'Vola basso!', a lui stranamente non dicono niente. Non ti è mai venuto il dubbio?"

"Mi è venuto il dubbio non per Straker. Mi è venuto il dubbio per altre persone."

"Hmmm... Perché per Straker no?"

"Straker lo massacrate troppo. Si vede che ce l'avete proprio con lui. Invece, per esempio, Sciechimiche.org, che fa il vostro gioco, secondo me, e Sciechimiche.org fa il vostro gioco, secondo me, non lo attaccate più di tanto. Non so se hai capito quello che voglio intendere. Sciechimiche.org fa il vostro gioco. Invece Straker è uno che si è un po'...". Lascia a metà la frase.

"Non pensi che faccia parte del gioco?" gli chiedo. "Cioè, se tu crei un person...". Mi interrompe: lo fermo. "Aspetta, aspetta, fammi finire. Tu crei un personaggio... cioè, mettiamo, noi creiamo un personaggio come Straker. Lo mettiamo lì, e poi è chiaro che è come il gioco del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. Lui dice le sue cose, e noi rispondiamo. In questo modo, lui acquisisce credibilità e autorevolezza all'interno del sistema. Fra gli sciachimisti, Straker è considerato una fonte indubbiamente affidabile. Ti è mai venuto il dubbio che questo sarebbe il metodo migliore per farvi fare una figura ridicola?"

"Straker... secondo me quelli che sono più ridicoli non è Straker, sono quelli di Sciechimiche.org, con l'orgonite."

"Oh, lasciamo stare l'orgonite."

"Ecco, invece Straker s'è sempre dissociato dall'orgonite, perché magari c'è gente che è convinta che funzioni, lo può fare tranquillamente."

"Infatti, è proprio questo il concetto. Secondo te chi gli ha suggerito di restare lontano dall'orgonite, per rimanere vagamente plausibile?"

"Questo non lo capisco... secondo me, in quelli di Sciechimiche.org c'è qualcuno – infiltrato – che sponsorizza l'orgonite, per rendere tutto il movimento degli sciachimisti inaffidabile. Perché dice 'Questi qua sono come la Sacra Setta degli Orgoni', che fa molto ridere in effetti. La Sacra Setta degli Orgoni che cerca di salvare il mondo con questi chembuster."

"Infatti. È proprio questo che Straker non è. Non... non ti sembra..."

"E invece Straker si è dissociato da questa posizione."

"Esatto."

"Ecco perché a voi Straker fa tanto... dà tanto fastidio. Perché è l'unico che alza le chiappe davanti al monitor del computer e se ne va in giro a fare le conferenze. Quelli di Sciechimiche.org hanno fatto una petizione [incomprensibile], conferenze manco una. Non fanno niente di vero attivismo, non fanno nulla. L'unico che fa vero attivismo è Straker, ecco perché a voi Straker vi dà tanto fastidio."

"Fastidio non è la parola che userei" dico io divertito. "Va be', comunque mi fa piacere che... la cosa funzioni."


Deluso dalla tecnologia, stordito dalla barista del Nuovo Ordine Mondiale


Dopo alcune parole conclusive di Vibravito, l'incontro si chiude. Sono le 18.20. Vibravito guarda la sua fotocamera, quella che avrebbe dovuto registrare per lui la conversazione, e fa una smorfia di delusione. "Mi sa che qualcosa s'è... perso". Dalla sua espressione, direi che s'è perso ben più di "qualcosa". Gli offro di duplicargli al volo la mia registrazione, se ha una penna USB.

In chiusura, gli segnalo che è mio dovere ricordargli che la diffamazione è un reato perseguibile. Lui si assume la responsabilità legale delle accuse che mi ha rivolto. "Se ho fatto una fesseria, pagherò le conseguenze," aggiunge.

La registrazione finisce alle 18:25.

Entriamo all'Osteria degli Amici per duplicare la registrazione e pagare il conto. Uso il mio laptop per copiare al volo per Vibravito la registrazione dell'incontro dal mio dittafono (che è digitale e quindi fornisce l'audio direttamente in forma di file) alla sua penna USB.

Al momento di pagare il conto, faccio per offrire io, visto che Vibravito ha fatto tanta strada per venire nella tana del lupo, ma lui non ne vuol sapere. Così guardo la barista, dico a Vibravito che lei fa parte del Nuovo Ordine Mondiale e che quindi prende ordini soltanto da me, e poi mi rivolgo alla barista e le ordino di non accettare gli euro di Vibravito.

La barista, che ha sentito quello che ho detto a Vibravito, annuisce e ubbidisce al mio ordine, rifiutando i soldi di Vibravito, che guarda incredulo e stordito la scena.

Usciamo, e io cerco di restituire a Vibravito i suoi cinque euro, ma lui non ne vuole sapere. È molto seccato e dice che non vuole che si possa dire in giro che Attivissimo gli ha pagato da bere. Sale in macchina e se ne va.

E con questo finisce il mio racconto.

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