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2009/03/24

Scie degli aerei un fenomeno nuovo? Un testimone le ricorda 65 anni fa

Segnalo brevemente un nuovo articolo molto speciale sul blog La bufala delle scie chimiche (che ha ricevuto un restyling dopo i vostri commenti): la testimonianza fresca e diretta del fatto che gli aerei producevano grandi scie di condensa già durante la Seconda Guerra Mondiale, sbufalando così i sostenitori della teoria delle "scie chimiche", secondo i quali le scie persistenti sarebbero un fenomeno che risale a non prima degli anni Novanta.

La testimonianza è di particolare pregio perché ci arriva da un italiano, Roberto Cassinis, ordinario in pensione di Fisica Terrestre, e perché è scritta oggi e in diretta risposta alle "fandonie moderne", come le definisce lui, degli sciachimisti.


Aggiornamento 10:10


Radio Deejay ha da poco trasmesso un programma in cui il conduttore Fabio Volo ha parlato di nuovo di scie chimiche, dando spazio soltanto ai sostenitori della teoria, in particolare Rosario Marcianò (alias Straker). I lettori mi segnalano che la trasmissione sarà riascoltabile da domani qui oppure intorno alle 11.30 di oggi qui, dove viene ritrasmessa la diretta con 2 ore di ritardo.

Ho già mandato all'emittente una mail (diretta@deejay.it) e un SMS (347.3425220) in cui ho sfidato cordialmente l'ospite e gli sciachimisti tutti a un dibattito faccia a faccia insieme agli esperti e ho ricordato che il loro intervistato è colui che scrive che le scie chimiche servono a creare "una razza formata da androidi facilmente controllabili".

Se volete associarvi con un'educata protesta, magari Radio Deejay si renderà conto che la correttezza dell'informazione prevede il diritto di replica. Ci sono diversi meteorologi e piloti, civili e militari, che si sentono offesi dallo spazio concesso unilateralmente a queste accuse da un'emittente di grande ascolto.

Non è necessario esigere una smentita: basta chiedere il dibattito. Il fatto stesso che Marcianò lo rifiuti è una delle più chiare dimostrazioni della debolezza delle sue argomentazioni.


Aggiornamento 13:20


La registrazione della trasmissione, durata circa 8 minuti, è disponibile qui in formato MP3 (grazie a Riccardo). Per chi la ascoltasse, consiglio la lettura delle risposte alle asserzioni più frequenti preparata dai tecnici del CICAP (piloti e chimici) o della sua versione ampliata, dalla quale traggo queste note.

  • La storia dell'accordo Italia-USA sulla modificazione del clima è già stata chiarita da tempo qui: basta leggere il documento per capire che parla di ecosistemi, che sono cosa ben diversa dal clima, e che ne parla nel senso di fare test circoscritti agli appositi "siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione" e di conoscere meglio i "meccanismi di risposta delle piante". In altre parole, gli "esperimenti" citati vengono fatti su piccoli appezzamenti di terreno e servono per vedere come si comportano le piante in caso di cambiamento della temperatura, delle precipitazioni e della concentrazione di CO2 nell'atmosfera; le persone non c'entrano nulla, e il cambiamento è dovuto a fattori naturali e/o all'inquinamento industriale, non alle scie chimiche. Un esperimento locale su un ecosistema (zona piccola e ben delimitata) non è paragonabile a un cambiamento planetario del clima: sarebbe come fare pipì nel Po e pensare che questo possa causare una morìa di pesci nell'Adriatico.
  • La questione del controllo delle piogge su Mosca è un cambiamento delle condizioni meteo locali, che non c'entra nulla con la modificazione del clima. Il controllo locale della pioggia è un fenomeno noto da decenni. Marcianò parla di fenomeni di tutt'altra scala che servirebbero, a suo dire, per le comunicazioni radio con la "polvere intelligente". Se non sapete cos'è, chiedetelo a lui. Senza ridere.

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