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2009/05/15

Appello per bambino leucemico, paziente guarito

Riccardo sta bene!


Ricordate il caso dell'appello via mail e SMS per Riccardo, il bambino malato di leucemia, per il quale si chiedeva di donare sangue del gruppo B+ presso vari ospedali, inizialmente il Meyer di Firenze e poi altri in giro per l'Italia e anche in Svizzera man mano che il passaparola storpiava il contenuto iniziale del messaggio? C'è un piacevole aggiornamento.

Come raccontato nell'indagine apposita, l'appello era partito nei primi mesi del 2007 e il bambino esisteva realmente ed era realmente malato. La richiesta non era dunque una bufala in senso stretto, ma non era stata diramata dall'ospedale dove era ricoverato il bambino perché non c'era alcuna carenza di sangue. Nel corso di più di due anni, la sua circolazione frenetica ha intasato di telefonate di richieste d'informazioni e di code di donatori improvvisati non soltanto l'ospedale Meyer che realmente ospitava Riccardo, ma anche i vari ospedali man mano citati dalle varianti dell'appello, causando disagi a non finire.

La raccomandazione che faccio sempre è di controllare prima di inoltrare qualunque appello di questo genere: il Servizio Antibufala, i suoi omologhi e San Google sono qui per questo. Ma oggi posso fare questa raccomandazione per un motivo in più: perché la verifica, in questo caso, vi permette anche di sapere che la vicenda di Riccardo ha avuto un esito felice.

Ricevo e pubblico con piacere questa segnalazione dell'ufficio stampa dell'Ospedale Meyer, quello che realmente ha ospitato il bambino:

Volevo chiederti se riesci, quando aggiorni il tuo sito, ad aggiungere nel caso del bambino leucemico per cui tanti chiedevano sangue B positivo, che è scaduto. Il bambino è da tempo a casa, sta bene. Purtroppo ogni tanto quella catena riemerge ma con l'attenzione che c'è, si propaga meno e riusciamo a bloccarla sul nascere.

È una splendida notizia: purtroppo non impedirà all'appello di continuare a circolare inutilmente, ma rispetto ai tanti casi di appelli medici di cui non si sa l'esito, è un gran bel passo avanti. Poter dire che l'appello è scaduto perché il bambino sta bene è molto più semplice ed efficace che spiegare che gli inoltri causano disagi e confusione.

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