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2009/10/09

Bil Gates ti paga? No, ma a qualcuno costa

Che male fa inoltrare le catene di Sant'Antonio?


Ho già parlato in varie occasioni dell'appello ormai classico secondo il quale "Bill Gates sta condividendo la sua fortuna" e finanzia un test pagando 245 euro a ogni persona che inoltra l'appello, ma mi tocca ritornare sull'argomento perché l'appello-bufala è riesploso e sta causando danni.

L'appello originale risale al 1997, ed è una delle poche catene di Sant'Antonio di cui si sa l'esatta origine: si tratta di una burla inventata nel 1997 da Bryan Mack, che all'epoca era studente nell'Iowa. Un suo collega aveva appena ricevuto uno dei soliti e-mail che promettono metodi improbabili per fare soldi in fretta, e Mack pensò che si potesse fare di meglio.

Ancora oggi quest'appello continua a circolare perché c'è sempre qualcuno che ci crede oppure si ferma alla classica idea che nel dubbio inoltrare non costa nulla. Torno a parlare di questa storia perché proprio in questi giorni c'è una chiara dimostrazione del fatto che invece disseminare questo genere di appelli costa eccome.

La versione più recente, infatti, include le coordinate di una persona che sembra autenticare l'appello: si tratterebbe di un agente finanziario di una banca molto nota (che non cito qui perché non ho ancora il suo permesso formale) e che quindi a molti può dare l'impressione di garantire autorevolmente l'appello.

Ho contattato i numeri telefonici di rete fissa indicati, che hanno un prefisso 089 corrispondente alla zona di Salerno, e mi ha risposto in malo modo una signora dicendo che quei numeri sono sbagliati e non si riferiscono a nessun agente finanziario.

L'indirizzo di e-mail del garante apparente è invece valido e ne ho ricevuto questa risposta: "questa e.mail non è stata mai generata, ne diffusa, mai scritta ne da me ne dalla banca, ma qualcuno ha inserito i miei dati facedndola circolare violando la privacy nel web."

L'agente finanziario, insomma, non è affatto un garante dell'appello. Anzi, dice la risposta, è stata fatta denuncia alla Polizia Postale per esonerare da ogni responsabilità sia la persona coinvolta, sia la banca che rappresenta. Cosa peggiore, "Questa mail sta facendo impazzire il mio cell. e la mia posta", mi scrive la vittima.

E' questo il prezzo dell'inoltro indiscriminato: chiunque può includere le coordinate di una persona alla quale vuole fare un brutto tiro e tormentarla inducendo centinaia di persone a telefonarle o a mandarle mail. In questo caso specifico, oltretutto, c'è il rischio serio di un danno d'immagine professionale, perché probabilmente la prima reazione di chi legge l'appello e sa che è una bufala è pensare che se l'agente finanziario c'è cascato, probabilmente non è un agente finanziario molto sveglio.

Quindi prima di inoltrare questi appelli, controllateli: usate i servizi antibufala della Rete e comunque di solito basta digitare in Google le parole chiave. Se non avete tempo di controllare, cestinateli. Tanto la statistica è dalla vostra parte, perché gli appelli che girano in Rete sono quasi tutti fasulli.

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