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2009/10/02

Il Powerpoint sull’Islam: mini-indagine (UPD 20091030)

Razzismo.pps, un PowerPoint colabrodo


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Mi sono arrivate parecchie segnalazioni, a partire dalla fine di settembre scorso, di un file PowerPoint che si chiama Razzismo.pps e mostra una serie di fotografie di persone che portano cartelli che recano slogan tutt'altro che rassicuranti, scritti in inglese.

Il testo della presentazione inizia così: "Le foto che seguono sono state scattate durante la manifestazione de 'la religione della pace' recentemente celebrata per la comunità musulmana a Londra. Non sono state pubblicate su stampa né tv per non offendere nessuno."

Seguono alcune immagini accompagnate dalla traduzione, sostanzialmente esatta, delle scritte riportate sui cartelli: "Ammazzate quelli che insultano l'Islam", "Europa pagherai, la tua demolizione è iniziata"; "decapitate quelli che insultano l'Islam". Qualche altro esempio: "Europa impara dall'11 settembre", "Europa pagherai, il tuo 11 settembre sta arrivando", "Preparatevi per il vero Olocausto".

La presentazione si conclude con l'appello a far circolare queste immagini e l'esortazione a riflettere sul pericolo che rappresentano le idee espresse in quei cartelli.

Non intendo certo mettermi a disquisire sulle religioni e le ideologie o sui fanatismi d'ogni sorta che spesso scaturiscono da entrambe: sottolineo soltanto che purtroppo il monopolio sulla stupidità e sull'odio non l'ha nessuno. Detto questo, mi limito ai fatti, visto che l'appello contiene informazioni errate che vanno corrette: poi ognuno farà le proprie valutazioni.

Innanzi tutto non è vero che "le foto sono state scattate a Roma", come affermano alcune delle mail nelle quali circola come allegato quest'appello (il file Powerpoint dice che invece sono state scattate a Londra, con buona pace della coerenza interna). Le immagini mostrano un'architettura decisamente poco romana, in una delle foto (quella qui accanto) c'è un poliziotto dalla divisa molto britannica, e le scritte sui cartelli sono in inglese, cosa che avrebbe poco senso in una manifestazione in Italia.

Infatti è sufficiente cercare una delle immagini tramite Tineye.com per scoprire la pagina del celebre sito antibufala Snopes.com che spiega da dove provengono in realtà quelle fotografie: da una presentazione PowerPoint che risale al 2006 ed era scritta in inglese. Quindi le immagini non mostrano affatto una "manifestazione... recentemente celebrata".

Si riferiscono infatti alla protesta svoltasi il 3 febbraio 2006 a Londra in seguito alla pubblicazione su un giornale danese, il Jyllends-Posten, di alcune vignette satiriche che ritraevano Maometto, cosa ritenuta blasfema secondo alcune correnti della religione islamica. La pubblicazione era avvenuta tempo prima, il 30 settembre 2005, ma la polemica esplose quando le vignette furono ripubblicate nel giornale cristiano norvegese Magazinet e nel sito del giornale norvegese Dagbladet. L'intera vicenda, con il suo seguito di boicottaggi economici e di morti, è riassunta qui sulla Wikipedia in inglese e in forma più breve in quella in italiano.

La protesta mostrata nelle foto radunò da 300 a 700 manifestanti (le stime sono molto variabili), che marciarono, scortate dalla polizia, dalla moschea di Regent's Park fino all'ambasciata danese a Knightsbridge. Fu documentata ampiamente dai principali media britannici (qui un video della BBC; qui una delle fotografie), per cui è falsa l'affermazione, contenuta nella presentazione, che le immagini della manifestazione "non sono state pubblicate su stampa né tv per non offendere nessuno".

La manifestazione fu condannata dai politici britannici e anche dai rappresentanti della comunità islamica nazionale, con commenti come "quella gente rappresenta i musulmani meno di quanto il BNP [partito ultranazionalista razzista britannico] rappresenti il popolo britannico". Quindi è ingannevole affermare che la manifestazione fu organizzata "per la comunità musulmana a Londra".

E di certo non fu tollerata dal governo: quattro degli organizzatori furono processati e condannati a pene da quattro a sei anni di carcere per istigazione all'omicidio e all'odio etnico (BBC; BBC).

Le scritte sui cartelli, dunque, non sono fotomontaggi come alcuni hanno sospettato: i lettori che hanno notato la grafia molto simile dei vari cartelli hanno ragione, perché furono preparati quasi tutti da un'unica persona, il ventiquattrenne Abdul Muhid, uno dei quattro organizzatori condannati.

Snopes precisa inoltre che una delle foto, quella mostrata qui accanto, non si riferisce alla manifestazione londinese del 2006 ma a un'altra protesta tenutasi a Luton un paio d'anni prima.

Questi sono i fatti: la presentazione che si atteggia a fonte di verità scomode si rivela essere un minestrone di informazioni fasulle. Sarò all'antica, ma combattere gli estremismi stupidi ricorrendo a bugie altrettanto stupide mi sembra un autogol notevole.

A meno che, sotto sotto, non si sia uguali a ciò che si dice di odiare.

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