2009/07/29

Apollo 11, prime immagini dall’HD del 16mm

I filmati a colori dello sbarco sulla Luna


Molti non sanno che oltre alla registrazione sgranata in bianco e nero della diretta TV dello sbarco sulla Luna esiste una ripresa su pellicola 16mm a colori, fatta dagli astronauti usando una cinepresa montata sul modulo lunare dell'Apollo 11.

Grazie alla colletta per acquistare i riversamenti restaurati in HD per il documentario libero e gratuito Moonscape - Luna mai vista, posso darvi i primi assaggi di queste immagini. Qui accanto ne vedete uno: è Neil Armstrong, con buona pace di chi dice che non ci sarebbero sue foto sulla Luna. E si scorge anche il viso, perché ha la visiera riflettente dorata alzata.

Si tratta per ora di porzioni dei fotogrammi complessivi, che mostrano Neil Armstrong e Buzz Aldrin con la visiera dorata alzata e i due che insieme montano la bandiera e fanno esperimenti sulla Luna. Nei filmati si vede bene Aldrin che calcia la polvere della Luna come un bambino sulla spiaggia (faceva parte dei suoi compiti) e contempla la gittata enorme del suo calcio e la ricaduta rapidissima della polvere. Tutte le immagini sono presso Complotti Lunari.

2009/07/28

Perché Tito Stagno sbagliò?

Dietro le quinte del battibecco lunare Stagno-Orlando


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

"Ha toccato!"


"No, non ha toccato."

E' passata alla storia della televisione italiana la gaffe di Tito Stagno, durante la diretta dello sbarco sulla Luna nel 1969, quando il cronista annunciò con enfasi che il modulo lunare con a bordo Armstrong e Aldrin aveva raggiunto il suolo del nostro satellite, ma fu subito corretto dal collega Ruggero Orlando.

Ne scaturì un battibecco che si trascina mediaticamente ancor oggi, dopo quarant'anni e dopo la scomparsa del mitico Orlando. Ma come andarono le cose, e di chi fu la colpa?

Ispirato da un articolo di analisi di Giuseppe Regalzi, ho messo a confronto l'audio delle comunicazioni degli astronauti con le parole della diretta di Stagno e Orlando. Il risultato è sconfortante: frasi di Aldrin attribuite erroneamente da Stagno al Controllo Missione a terra, istruzioni e raccomandazioni del Controllo Missione inventate di sana pianta dal cronista, e un equivoco che portò Stagno a credere che il modulo lunare fosse vicinissimo al suolo della Luna e l'avesse toccato quando era ancora a oltre 30 metri di altezza e mancava quasi un minuto all'allunaggio effettivo.

Come se non bastasse, il battibecco fra Stagno e Orlando coprì persino la frase storica "Qui base della Tranquillità, l'Aquila è atterrata" di Neil Armstrong.

Che cosa causò questo indimenticato caos televisivo, con quell'epico scuotere della testa di Tito Stagno nel momento in cui viene redarguito da Orlando, sente lo studio che gli scoppia a ridere intorno e fa intuire, da dietro le spesse lenti dei suoi occhiali, la tragica consapevolezza che per il resto della vita verrà ricordato per questo scivolone spaziale?

Troppo semplice dare la colpa a chi stava davanti alla telecamera. Ebbero certo un ruolo importante la pessima qualità dell'audio dalla Luna, la totale e dilettantesca assenza di supporto tecnico in studio (non un modello, non un grafico, ma soltanto Stagno mandato avanti allo sbaraglio) e la comprensibile emozione. Ma recentemente sono emersi dati nuovi che smentiscono le spiegazioni date da Tito Stagno in questi anni e gli tolgono parte della colpa che lui, da signore del giornalismo, s'è preso per conto di altri.

Se vi interessano i dettagli, ne trovate la prima parte in questo articolo su Complotti Lunari. Se siete bravi investigatori e non sapete aspettare, la seconda parte è già in buon parte racchiusa nell'immagine qui accanto, tratta dalla replica della diretta RAI di quarant'anni fa recentemente riproposta da Raitre.

Buona lettura e buona indagine.

2009/07/27

Le cose che non colsi - 20090727

Pareidolia in Ucraina, intercettazioni in Svizzera, e altre


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La pareidolia non conosce confini o cortine di ferro.
Dall'Ucraina (se Google Translate non mi ha tradito) arriva questa serie di foto di persone assembrate a venerare una macchia sul muro (foto qui accanto) che con molta fantasia potrebbe somigliare alla Madonna. Perché la Madonna dovrebbe spendere tempo a materializzarsi nell'umidità invece di fare qualcosa di più dignitoso, tipo curare i malati, non se lo chiede nessuno?

Intercettazioni svizzere. Wikileaks ha pubblicato una serie di documenti riservati che sembrano descrivere le normative di intercettazione delle comunicazioni online in Svizzera a partire dal prossimo agosto. Da quel che parrebbe di capire da questi documenti, di cui non c'è per ora alcuna conferma di autenticità, tutti i provider svizzeri sono tenuti ad avere una connessione permanente dedicata con le forze di polizia che permette a queste ultime di monitorare e intercettare autonomamente il traffico di dati (non quello di tutti, ma quello dei sospettati oggetto di procedimento penale, secondo la precisazione nei commenti qui sotto; è comunque una potenzialità tecnica notevole). Interessante. Se riesco ad avere conferme o smentite, tornerò su questo caso.

Torna Tron. S'è rifatto il look, molto più cupo e inquietante, ma Tron sarà di nuovo fra noi nel 2010. Qui c'è un trailer ufficiale di Tron Legacy che non mostra spezzoni della trama del film ma è una sorta di demo.

Foto fantastiche di aerei. Tutti gli aerei più strani della storia, le foto di Blériot che attraversava la Manica cent'anni fa, grafica anni Cinquanta di aerei futuribili, spaccati e chi più ne ha più ne metta: è X Planes, un sito che segue una formula molto semplice: una foto eccezionale e una semplice didascalia. Da ubriacarsi.

Lo spazio che non fu (e forse è meglio). Negli anni Cinquanta e Sessanta si pensava seriamente di militarizzare lo spazio. Attingendo all'immenso budget militare, in confronto al quale la spesa per le missioni lunari è una mancetta, si progettarono stazioni spaziali, aerei-razzo in grado di andare nello spazio e planare come avrebbe fatto lo Shuttle soltanto vent'anni dopo, e persino mitragliatrici e cannoni spaziali. Tutto questo, raccontato con attenzione e con disegni magnifici, è su Deepcold.com. C'è poi il tentativo russo di sbarcare sulla Luna, con un trabiccolo che in confronto il modulo lunare Apollo pare robusto come un carrarmato. Ma se non vi basta e volete astronavi con le ali, lo sbarco umano su Marte negli anni Settanta e altre delizie che non furono, godetevi il progetto Man Conquers Space: un film che ricrea, con la grafica di oggi, le fantasie ambiziose e sfrontate di quand'ero bambino.

Grandi foto della storia, rifatte con il Lego. Il sito Flickr di Balakov offre mille chicche, ma questa mi ha colpito particolarmente: le foto più celebri ricostruite usando i personaggi del Lego. Non ho parole. Solo sorrisi a volte un po' amari.

La Società della Terra Piatta. Parodia o sito vero? Comunque sia, è un ottimo esempio di come non sia sufficiente l'osservazione dei sensi per capire l'universo. Non "basta guardare" come sostengono gli sciachimisti. Ed è anche un'ottima palestra di pensiero critico: provate a smentire la tesi che la Terra è piatta. Sembra facile, ma... Ora disponibile anche in italiano e in versione Facebook. Ringrazio i lettori per la segnalazione.

Time-lapse da favola. Non basta essere sulla Stazione Spaziale a 400 chilometri d'altezza e viaggiare a 27.000 chilometri l'ora. No, ti deve pure esplodere un vulcano mentre passi e hai la fotocamera pronta. Nove secondi incredibili:



Gobbo per iPhone. Se avete bisogno di leggere un testo mentre guardate una telecamera, come fanno i conduttori dei telegiornali usando un costoso teleprompter o più banalmente un cartellone dietro la telecamera, ora c'è ProPrompter, un'applicazione per iPhone che trasforma il cellulare di Apple in uno schermo sul quale scorre il testo, da posizionare accanto alla telecamera per dare l'effetto di guardare verso lo spettatore e di sapere il testo a memoria.

2009/07/26

Dettagli sul progetto Moonscape

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/07/27.

Ho finalmente buttato giù una pagina che spiega in dettaglio il progetto Moonscape - Luna mai vista nato dalla discussione con i lettori: un documentario gratuito e liberamente distribuibile per farvi vivere il più realisticamente possibile la magia, la meraviglia e il pericolo di essere sulla Luna, usando esclusivamente le immagini autentiche, restaurate in alta definizione, della missione Apollo 11, e ripetere l'esperienza per le missioni successive, se l'esperimento piace.

Tutte le informazioni, lo stato di avanzamento dei lavori, il budget e le FAQ sono qui; la raccolta di donazioni, se vi interessa contribuire, è nella colonna di destra di questo blog.

Aggiornamento: preferireste un documentario in tempo reale per l'Apollo 11 (quindi 2 ore e 40 minuti) e documentari di sintesi delle escursioni delle altre missioni, visto che durano otto e più ore, oppure un documentario solo che prenda i momenti più significativi di ciascuna missione? Potete esprimere il vostro parere in un sondaggio su Complottilunari.info.

Astronauta lunare: c’è un monolito su una luna di Marte

Un altro astronauta parla di alieni?


Adoro quando gli astronauti delle missioni lunari dicono qualcosa che gli ufologi e i lunacomplottisti interpretano come conferma che la NASA sa degli extraterrestri e nasconde le prove. Li obbliga a fidarsi di quegli stessi astronauti che loro accusano di essere bugiardi a proposito delle missioni lunari, e questo li porta a un corto circuito mentale esilarante.

E' successo l'anno scorso con Edgar Mitchell; adesso tocca a Buzz Aldrin, che secondo alcuni avrebbe rivelato che su Phobos, una delle lune di Marte, c'è un "monolito". Il pensiero è corso subito al monolito di 2001: Odissea nello spazio, ma le cose in realtà sono un po' differenti. Aldrin ha detto effettivamente quello che gli è stato attribuito, ma per ragioni di tutt'altro genere. Se volete, i dettagli sono su Complotti lunari.

Le cose che non colsi - 2009/07/26 [UPD 14:20]

Bufale ricorsive, libri vaporizzati e altre storie


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "soniaval51" e "mkx2004". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.


Intervista sulle bufale diventa mezza bufala. Lo so che l'estensore dell'articolo lo ha fatto probabilmente per proteggermi, ma il testo di quest'intervista al sottoscritto su Panorama è ben diverso da quello che ho detto telefonicamente. In particolare, a parte i refusi e la grammatica shakerata, non ho affatto detto "sto pensando a trasmissioni che propongono al pubblico tesi assurde, senza il minimo di fondamento scentifico [sic] ": ho fatto nomi e cognomi. Roberto Giacobbo e il suo Voyager ed Enrico Ruggeri con il suo Mistero sono socialmente irresponsabili. Sono vandali della nostra mente che plagiano soprattutto i giovani riempiendoli di scemenze diseducative. È ora di dirlo forte e chiaro e di assumersi la responsabilità di queste parole.


Diritti digitali? I tuoi non esistono, cittadino: rimettiti in riga. Vi piacciono i lettori di libri digitali come il Kindle di Amazon? Siete affascinati dalla praticità di avere in pochi etti e in una manciata di centimetri tutta la vostra biblioteca, in forma indicizzata e cercabile? Avete fatto i conti senza l'oste. I clienti di Amazon si sono visti cancellare senza preavviso dal loro lettore Kindle due libri per via di una disputa legale con i titolari dei diritti. Quali libri? In un'ironia suprema, 1984 e la Fattoria degli animali di George Orwell. È come se Amazon si fosse introdotta nottetempo in casa vostra e vi avesse rubato quei libri dalla libreria, lasciando al loro posto un bigliettino di spiegazioni in legalese e una busta con i soldi equivalenti (perché Amazon ha rimborsato gli acquirenti). I libri erano bispluserrati e quindi sono stati vaporizzati, direbbe Orwell. Quanti altri episodi del genere devono avvenire prima che la gente si svegli e si renda conto del terribile potenziale di censura di questi apparecchi pieni di lucchetti digitali e di questi "libri" che obbediscono ai comandi del loro padrone anche dopo che li abbiamo comprati? Mi tengo i miei libri di carta, grazie, e i miei PDF senza lucchetti, che nessuno mi può cancellare da remoto. E comprerò un e-reader solo quando sarà senza DRM e con un sistema operativo open source. Certo, Amazon ha chiesto scusa, e con parole da ginocchia sui ceci, ma credete che un governo lo farebbe?


Caccia troppo vicino? Numerosi lettori mi hanno segnalato una foto di un caccia, un F/A-18, che passa incredibilmente vicino a un edificio. Non si tratta di un fotomontaggio, ma di un evento reale, immortalato (con l'aiuto di un teleobiettivo che accorcia la prospettiva) da Steve Perez della Associated Press, I dettagli sono qui.


Steadicam autocostruita per pochi soldi. Volete stabilizzare le vostre videoriprese come fanno in TV? Date un'occhiata qui.


Debunking paranormalista in TV. Fare televisione intelligente e sbugiardare i falsi sensitivi in modo divertente e comprensibile al grande pubblico si può: basta volerlo fare. Un'ottima dimostrazione viene da BBC Three, che in questo video convoca tre sensitivi presso una fabbrica di cioccolato e chiede loro di evocare lo spirito di uno dei passati direttori della fabbrica morto in circostanze tragiche. I tre sensitivi ci riescono, e azzeccano con precisione la dinamica della morte: solo che il direttore non è mai esistito e le informazioni "rivelate" dai sensitivi sono esattamente quelle pubblicate, guarda caso, su una brochure della fabbrica e su un sito Internet, costruiti apposta per mettere alla prova l'onestà dei sedicenti medium. Da non perdere.

2009/07/25

Le chicche lunari continuano, cose lunari d’ogni sorta

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/07/25.

Il video integrale della conferenza congiunta di Collins, Armstrong e Aldrin è disponibile qui su Youtube. Se a qualcuno interessa, la si potrebbe trascrivere e tradurre, come lavoro distribuito: io mi offro di fare la trascrizione grezza e di coordinare il lavoro di traduzione distribuita.

È disponibile in streaming la registrazione della trasmissione radiofonica della RSI Il balzo compie 40 anni, condotta da Nicola Colotti, alla quale ho avuto il piacere di partecipare insieme a vari ospiti per ricordare la missione dell'Apollo 11. Sempre in streaming potete ascoltare l'intervista della RSI ai fratelli Judica Cordiglia, che ho avuto il piacere di incontrare brevemente. L'intervista, condotta da Colotti, è scaricabile temporaneamente nella sezione podcast sotto Millevoci (cercate la puntata del 20 luglio).

La mia intervista a Buzz Aldrin è stata pubblicata pressoché integralmente dalla RSI, per cui adesso posso raccontarvi e mostrarvi i retroscena e darvi la trascrizione dei fuori onda, se la cosa v'intriga. Datemi un attimo di tempo, sono in ferie (il Disinformatico radiofonico tornerà il 21 agosto) e sto chiudendo un po' di progetti fermi da tempo immemorabile. Guardando l'intervista noterete comunque alcuni dettagli rivelatori se avete l'occhio attento.

A proposito di progetti: il budget per il documentario Moonscape - Luna mai vista è arrivato a 2246,56 euro. Grazie a questo risultato possiamo acquistare in blocco i filmati HD, usufruendo quindi di uno sconto consistente. Fantastico!

Il canale televisivo Joi (digitale terrestre italiano) mi ha ospitato per due puntate di Extra dedicate al lunacomplottismo presso l'osservatorio Calina di Carona. Fra gli altri ospiti, il magnifico Umberto Guidoni (che al Romafictionfest passava tra la folla senza che nessuno lo riconoscesse – noi t'abbiamo riconosciuto, Umberto!).

C'è chi farnetica che dieci astronauti furono ammazzati per farli tacere, perché stavano per rivelare che era tutta una messinscena. No, non farò a questi avvoltoi il favore di linkarli. Niente regali a chi è così ottusangolo da sostenere che l'astronauta dell'Apollo 1 Gus Grissom stava per rivelare pubblicamente che i veicoli Apollo erano pericolosamente inaffidabili e quindi sarebbe stato deciso di zittirlo facendolo morire... in un incendio della capsula che avrebbe rivelato a tutti che i veicoli Apollo erano pericolosamente inaffidabili. Non fa una grinza.

Ho invece tratto spunto dal delirio di questi lunacomplottisti per scrivere un articolo su quei dieci, che sono in realtà i morti dimenticati dei programmi spaziali, e sull'uomo che sarebbe probabilmente entrato nei libri di storia al posto di Yuri Gagarin se non fosse stato per un fatale batuffolo di cotone lanciato distrattamente, che gli costò sedici ore di agonia e infine la vita. Se la cosa v'interessa, trovate i dettagli qui su Complotti lunari.

2009/07/22

Per Giove Colabrodo! Che cosa sta succedendo sul gigante gassoso?

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/07/27.

Alla faccia di chi blatera di una congiura del silenzio degli astronomi di tutto il mondo per nascondere l'imminente, letale arrivo del pianeta Nibiru, è stato proprio un astrofilo, ossia una persona comune con l'hobby dell'astronomia, ad accorgersi per primo di un sorprendente fenomeno: una macchia scura comparsa improvvisamente su Giove domenica scorsa e grande grosso modo quanto l'Oceano Pacifico. Per via delle immense dimensioni di Giove, la macchia appare come un puntino scuro nella parte superiore di quest'immagine:


L'australiano Anthony Wesley, autore della foto, racconta nel proprio sito come ha notato l'evento con il proprio telescopio da 14,5 pollici e ha avvisato subito i colleghi professionisti via mail. In breve è stato confermato che si tratta dei segni di un impatto, probabilmente prodotto da una cometa o da un asteroide: non è un cratere, perché Giove non ha una superficie solida (o meglio, quella che vediamo è la regione superiore della sua atmosfera), ma è più paragonabile al segno lasciato da un sasso nel cadere in uno stagno. Solo che il sasso era grandicello e il segno è grande, appunto, come il nostro oceano terrestre più grande.

L'immagine qui sotto, catturata nell'infrarosso da uno dei telescopi della NASA alle Hawaii, mostra la macchia apparentemente in negativo: in realtà rappresenta il calore tramite gradazioni di luminosità, per cui la macchia è bianca perché è più calda dell'ambiente circostante.


Dobbiamo preoccuparci? Assolutamente no. Anzi, ringraziamo Giove che fa da spazzino. La sua enorme attrazione gravitazionale richiama infatti gli oggetti vaganti nel sistema solare e li deflette dalle loro traiettorie, evitando che magari finiscano sulla Terra.

Un evento di questo genere va festeggiato, oltretutto, perché dimostra che l'astronomia è una delle poche scienze nelle quali il contributo dei dilettanti e degli appassionati è tuttora assolutamente vitale. E spiega le ragioni per le quali è necessario l'investimento nella ricerca astronomica e spaziale: perché altrimenti un giorno uno di questi macigni volanti verrà verso di noi e non potremo fare nulla per deviarlo. Qualcuno ha detto Apophis? :-)

In quanto alla straordinaria coincidenza di date, visto che l'impatto di domenica è avvenuto esattamente 15 anni dopo l'impatto su Giove della cometa Shoemaker-Levy 9, sembra appunto trattarsi di una semplice casualità: le probabilità erano comunque una su 365, quindi non esagerate, e non c'è motivo astronomico che leghi il tempo impiegato dalla Terra a ruotare intorno al Sole con la periodicità delle cannonate subite dal pianeta più grande del sistema solare.

Ancora una volta: chi ha bisogno delle fantasie stantie di Voyager, quando la scienza reale è così affascinante? Come possono competere delle elucubrazioni su quattro scarabocchi a Rennes-le-Chateau con un buco grande come l'Oceano Pacifico?

Maggiori informazioni e ulteriori immagini sono su SkyAndTelescope.com, Spaceweather.com, e JPL. Una serie di foto in luce naturale della macchia è stata scattata dal telescopio spaziale Hubble, anche se i suoi nuovi strumenti non sono ancora stati calibrati a fondo, ed è disponibile su Hubblesite.org.

2009/07/20

Stasera si celebra la Luna alla radio

Luna, chicche e complotti stasera alle 19 su Reteuno RSI


Ho appena terminato una piccola partecipazione a Radio Popolare sul lunacomplottismo. Questa sera la Rete Uno della RSI dedicherà cinque ore di diretta alla celebrazione dello sbarco sulla Luna e mi ha invitato a partecipare, portando un po' di storie poco conosciute delle missioni lunari e tante risposte ai dubbiosi che non le credono possibili. Ci sarà anche un piccolo prologo nella trasmissione Baobab di Retetre alle 17. Se vi interessa, trovate gli streaming su RSI.ch. I lunacomplottisti sono invitati a partecipare telefonicamente, se non hanno troppa fifa.

Armstrong, Aldrin e Collins di nuovo insieme

L'equipaggio dell'Apollo 11 insieme per discutere del futuro dello spazio


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "Rintinclean" e "tecno". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, i tre membri dell'equipaggio della missione Apollo 11, e il creatore del Controllo Missione e direttore del Johnson Space Center dell'epoca, Chris Kraft, hanno partecipato oggi alle 20 (ora di Washington) alla John H. Glenn Lecture, una conferenza annuale che si tiene al National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution a Washington, DC.

Quest'anno la conferenza è stata dedicata naturalmente al quarantesimo anniversario del primo sbarco sulla Luna. L'evento, una delle rarissime apparizioni pubbliche di Neil Armstrong, è stato trasmesso in diretta da NASA TV anche via Internet e grazie al fuso orario io ho avuto il piacere di tirare le tre e mezza del mattino per potervela raccontare.



La presentazione è stata fatta nientemeno che da John Glenn, il primo americano a orbitare intorno alla Terra, seguito da Chris Kraft, che ha rievocato l'atmosfera di quegli anni delle origini della corsa allo spazio e le mille incognite tecnologiche che c'erano quando Kennedy lanciò alla NASA la sfida di atterrare sulla Luna e gli Stati Uniti non avevano ancora lanciato un uomo in orbita intorno alla Terra. Ha concluso con un appello al presidente Obama: la NASA deve investire in ricerca, non solo in mantenimento dello status quo tecnologico.

Buzz Aldrin ha invece lanciato la sfida più spavalda: fare più che rimettere qualche impronta sulla Luna e osare tornare a nuove esplorazioni esaltanti nei prossimi quarant'anni.

Ha proposto che gli Stati Uniti vadano su Marte con missioni umane e che la Luna sia invece il terreno d'esercizio degli altri paesi.

Anche Apophis, l'asteroide che potrebbe colpire la Terra nel 2036, il satellite Phobos che orbita intorno a Marte, e le comete, sono destinazioni alle quali ambire per missioni umane, commerciali e governative. Missioni che secondo Buzz sono tecnicamente fattibili entro vent'anni da oggi e servono per ispirare le nuove generazioni. Tecnicamente lo possiamo fare, ha detto, con un richiamo marcato allo slogan "Yes we can" di Obama: l'importante è volerlo fare. Abbiamo ancora il coraggio di osare?

Michael Collins, che fra l'altro è stato direttore dello Smithsonian dove si è tenuta la conferenza, ha fatto un discorso dolce, emotivo e molto allegro, condito da battute che hanno fatto da contrasto alla determinazione di Aldrin. Ha raccontato, per esempio, di aver chiesto alla figlia che cosa avrebbe detto se le fosse toccato di scegliere cosa dire nello scendere da quella storica scaletta sulla Luna in mondovisione: lei, racconta Collins, avrebbe scelto "Questa tuta mi ingrassa?"

Collins ha commentato l'emozione che evoca in lui la fotografia del modulo lunare che si staglia contro la superficie della Luna, con la Terra sullo sfondo, che è una fotografia di tutta l'umanità: "tre miliardi di persone in quella cosina lassù, due in quella cosa grossa qui e una, il fotografo, che si tiene modestamente fuori dall'inquadratura".

Ha anche sottolineato le devastazioni ambientali prodotte dal modello economico attuale ("Crescere o perire? Mi sa che faremo tutt'e due"), messe in luce dall'esplorazione spaziale che ha permesso di trascendere i discorsi e di far capire il problema mostrando la Terra come un gioiello molto fragile, sospeso in uno spazio vuoto e inospitale. Anche lui vuole andare su Marte e lo ha descritto come una destinazione molto meno difficile e inospitale della Luna.

Per Collins l'eredità fondamentale delle missioni Apollo è l'aver lasciato la culla: è questo lo spartiacque della storia creato da quella serie di imprese. E si è dichiarato soprattutto fortunato nella sua carriera e nella sua vita: "Mettete 'fortunato' sulla mia tomba – ma non troppo presto!"

Neil Armstrong si è preso subito una standing ovation e si è rivelato un relatore divertito e divertente, smentendo le dicerie giornalistiche che lo dipingono come un alienato scontroso. Forse se i giornalisti gli facessero domande meno alienanti permetterebbero alla sua verve di emergere.

Nella sua relazione ha spaziato dalle ricerche missilistiche di Robert Goddard alla governance alla geofisica, ricordando la sorpresa e le umiliazioni degli Stati Uniti da parte dell'Unione Sovietica nelle prime fasi della corsa allo spazio, che furono però lo stimolo per una rivalsa e uno sforzo coordinato che mise da parte le beghe quotidiane di fronte alla sfida di andare sulla Luna.

Per lui la corsa alla Luna fu un investimento eccezionale, perché permise agli Stati Uniti e all'allora Unione Sovietica di trasferire in parte la propria rivalità dal puntarsi addosso missili nucleari a una competizione positiva, basata sul dimostrare che la loro scienza, e non le loro bombe, erano superiori, creando così sviluppo culturale e tecnologico per tutti.

Al termine il pubblico, fra i quali vi sono molti astronauti passati e presenti e Gene Kranz, ha tributato un applauso in piedi ad Armstrong, Aldrin e Collins.

A noi non resta che sperare che le loro parole di visione, crescita e coraggio e la loro testimonianza personale vengano ascoltate da chi decide se scialacquare in bombe e guerre o se investire in ricerca e sviluppo, in pace per tutta l'umanità, come recita la targa che due di questi tre vispi nonnetti posero quarant'anni fa sulla Luna.



L'assordante silenzio dei lunacomplottisti


Di fronte alla pubblicazione delle primissime foto dei veicoli Apollo sulla Luna (che verranno seguite da immagini più dettagliate), di fronte alla massa immensa di documenti, filmati e reperti, di fronte alle conferme degli astronauti italiani, i lunacomplottisti sono stati sostanzialmente zitti in questi giorni di commemorazione e festeggiamento. Speravate che avessero visto la luce, o almeno avuto la dignità di accettare mestamente lo sgonfiarsi flaccido della loro bolla di irrealtà? Macché.

Massimo Mazzucco alla fine ha partorito un articoletto nel quale prende addirittura la difese delle tesi di Bart Sibrel. Potete leggerlo qui tramite Proxify, così non gli fate salire il pagerank e gli introiti pubblicitari. Non facciamo regali agli ottusangoli.

Inutile perdere tempo a sbufalare in dettaglio quelle tesi: è già stato fatto egregiamente da altri. In sintesi, quello che Sibrel spaccia per un video inedito in cui gli astronauti dell'Apollo fingono di essere lontani dalla Terra quando secondo lui sarebbero ancora in orbita intorno al nostro pianeta è semplicemente una delle prove di trasmissione TV fatte durante la missione, e non è affatto inedito: è raccolto nel DVD della Spacecraft Films dedicato all'Apollo 11 e ne ho qui una copia sulla mia scrivania. Ma nella versione integrale, non quella tagliata ad arte da Sibrel e accettata supinamente da Mazzucco.

Mazzucco conclude accusando gli astronauti Apollo di essere bugiardi: "E complimenti al grande eroe Buzz Aldrin, che mostra di essere davvero "uno che ha fatto la storia": la storia della menzogna, con la quale ha dimostrato di saper convivere ormai comodamente da moltissimi anni. Almeno Armstrong ha sempre avuto la dignità di stare zitto" (evidentemente non ha visto la conferenza di oggi, nella quale Armstrong è stato decisamente garrulo in proposito; è uno dei tanti esempi di balla spaziale detta da Mazzucco per puntellare le proprie tesi).

Che strano. Mazzucco, che vive negli Stati Uniti, non è andato alla conferenza di Washington o a nessun'altra delle tante apparizioni di Aldrin, in giro per gli USA e per il mondo, a dargli in faccia del bugiardo. Ha trovato molto più comodo lanciare letame standosene nell'utero protetto e accogliente del proprio sito che affrontare di persona tre nonnetti quasi ottantenni. Temeva che lo pestassero?

E questo, al di là ogni disquisizione sulle presunte prove dei lunacomplottisti, è la misura della loro pochezza.

2009/07/19

Intervista a Buzz Aldrin, primo spezzone

La pernacchietta di Buzz in TV


La RSI ha trasmesso stasera nel telegiornale delle 20 uno spezzoncino della mia intervista a Buzz Aldrin. Il doppiaggio non rende giustizia al tono usato da Aldrin e soprattutto non riproduce la pernacchietta fatta dall'astronauta per sottolineare l'impronta gioiosa della sua risposta, ma le immagini sono un assaggio del resto del materiale che per ora mi è stato chiesto di tenere sotto embargo.

Potete vedere lo spezzone qui in streaming da 18:53 in poi.


Il modello di Saturn 5 che vedete sullo sfondo (ahimè leggermente storto a causa di un incidente di scena – riparabile – di cui non ci siamo accorti nella concitazione del momento) è quello che mi sono aggiudicato alla convention di Star Trek (Sticcon) qualche mese fa. Questo dovrebbe far felice qualcuno che conosco :-)

Ecco quello che dice Aldrin in originale in risposta alla mia domanda: gli ho chiesto se il titolo del suo libro autobiografico Magnificent Desolation fosse soltanto una descrizione della situazione sulla Luna, visto che usò queste due parole come prima impressione appena sceso dalla scaletta, o fosse anche un accenno agli anni successivi della sua vita travagliata:

What I was describing was what I was absorbing of the moment of the achievement of humanity and the arrival at an extremely desolate location. So it's a contrast of great achievement and not very lively inviting.

And as I have looked back on my life, unless there is an understanding, there may be a danger of that title in saying "I was magnificent and now I'm -- [prrt!] -- desolate!" Okay?

Well, I went through all of that, and 30 years ago I began building up to what I think is approaching a relating of a magnificent opportunity for the experience that was gained by the magnificent achievement of Apollo being translated into another optimistic progression that inspires people, of a pathway that allows reinforcement, that allows off-ramps, that allows changes of direction, but at least is a clear pathway to human beings occupying and settling on another planet in the solar system.


Buzz gioca con i miei modelli del LM e del CSM. Boys and their toys.
Foto fuori scena di Rodri Van Click.

2009/07/18

Chi ha bisogno delle fantasie di Voyager quando la realtà è questa?

22.48: passa la Stazione Spaziale Internazionale


Pochi minuti fa è passata sopra il Maniero Digitale la Stazione Spaziale Internazionale. Ecco una foto scattata con una normale fotocamera digitale, un tempo di posa di 8 secondi e un minimo di ripulitura digitale.



E questa è un'immagine degli astronauti al lavoro all'esterno di quella stessa stazione spaziale, catturata da NASA TV nel momento in cui stava passando:



Con realtà magiche come queste, a che servono le fantasie trite dei vari Giacobbo, Ruggeri e Decollanz e di quelli che da cinquant'anni continuano a farsi rapire dagli alieni ma non portano mai a casa uno straccio di Polaroid o un bullone extraterrestre?

Diretta spaziale ora dalla Stazione Spaziale Internazionale

Mentre celebriamo i trionfi di ieri, godiamoci anche i successi di oggi


In una frase che sembra presa di peso da 2001: Odissea nello spazio ma è spettacolare realtà, la navetta spaziale Endeavour ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale e vi si è agganciata. Ora gli equipaggi della ISS e dello Shuttle (tredici persone in tutto, un record) si stanno preparando per permettere a due di loro di compiere una passeggiata spaziale, nel vuoto a 27.000 chilometri l'ora, a 350 chilometri sopra le nostre teste, per montare un altro componente della stazione.

La diretta è su Nasa TV in streaming e ha telecamere dappertutto, dentro e fuori. Questo è un fotogramma di pochi minuti fa: in basso, il vano di carico dello Shuttle; la Stazione è a sinistra.



Come facciano a lavorare con quel panorama incredibile proprio non lo so. Buona visione.

2009/07/17

Prime immagini dei veicoli Apollo lasciati sulla Luna

Sonda automatica fotografa la Luna e trova i veicoli Apollo. Lunacomplottisti, beccatevi questa




Vedete quel puntino bianco, al centro dell'immagine, che getta un'ombra lunga? E' la parte inferiore del modulo lunare dell'Apollo 11, fotografata pochi giorni fa dalla sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter.

La sonda ha fotografato anche le zone degli altri allunaggi Apollo. Per l'Apollo 14 ha ripreso anche le file di impronte lasciate dagli astronauti. E questo non è che l'inizio, perché la sonda non ha ancora raggiunto la propria orbita definitiva e quindi ripasserà sopra i siti di allunaggio a quote molto più basse, realizzando immagini ancora più nitide.

Trovate la serie completa delle prime immagini di prova presso questa pagina di Nasa.gov.

A questo punto, i lunacomplottisti dovranno giustificare queste immagini dicendo che sono state falsificate. Questo li obbligherà ad asserire che ci sarebbe un complotto che non solo vanterebbe uno straordinario, omertosissimo e perfetto silenzio da quarant'anni, ma coinvolgerebbe anche l'attuale generazione di tecnici che hanno realizzato queste immagini nuove.

Mai nessuno che spifferi qualcosa. Mai nessuno che si lasci scappare una parola di troppo dopo una sbronza. Mai nessuno che, arrabbiato per aver perso il posto, vada a raccontare tutto ai giornali. Da quarant'anni.

Per cui la dico chiara e semplice: chi sostiene ancora oggi, con tutta la documentazione pubblica disponibile da studiare, che le missioni lunari sono state falsificate è un cretino fatto e finito. E se mi capita d'incontrarlo, glielo dirò in faccia molto volentieri. Tanto non è un insulto: è una constatazione di fatto.

Vado a festeggiare.

Photowalk, tutti a fare foto insieme domani

Photowalk, fotografia "sociale" coordinata via Internet


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Domani si terrà in tutto il mondo il Worldwide Photowalk: un evento informale e gratuito per far conoscere meglio la fotografia agli appassionati e a chi usa il flash anche allo stadio e riscoprire la propria città attraverso l'occhio di una guida costituita da un fotografo esperto.

Partecipare non costa nulla: si tratta semplicemente di passeggiare per la propria città per un paio d'ore, in gruppi di una cinquantina di persone e fare le foto che più ispirano.

L'elenco delle città partecipanti è qui (Lugano è una delle sei in Svizzera); le risposte alle domande più frequenti sono qui. Ci sarà un premio per le foto migliori, condivise via Internet, e c'è una mezza idea di entrare nel Guinness dei Primati per il maggior numero di foto scattate in uno stesso giorno: l'anno scorso ne furono fatte oltre un milione.

Questo evento a costo zero non sarebbe stato possibile nell'era pre-Internet e pre-fotografia digitale. Una volta tanto, una forma di social networking che invece di inchiodarci davanti al computer ci propone di uscire e incontrarsi faccia a faccia e scambiarsi idee, trucchi e consigli.

I nastri lunari perduti sono proprio perduti

Cancellati i nastri originali della diretta dalla Luna, ci restano le copie restaurate


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Sembra incredibile, ma la NASA ha cancellato i nastri della diretta del 20 luglio 1969 che mostravano lo sbarco sulla Luna. Questo è l'amaro risultato di alcuni anni di ricerca ansiosa negli sterminati archivi dell'ente spaziale, confessato ieri con notevole imbarazzo in conferenza stampa da Richard Nafzger, uno dei tecnici che all'epoca si occupò della delicatissima impresa di ricevere dalla Luna immagini televisive trasmesse da una telecamera miniaturizzata.

Come è possibile che sia stato cestinato un reperto storico così prezioso e irripetibile? Nafzger, insieme a Stan Lebar, il costruttore della telecamera Westinghouse portata sulla Luna, spiega che all'epoca l'idea di poter fabbricare una telecamera che sopportasse le vibrazioni del decollo e gli sbalzi termici nello spazio e sulla Luna e di trasmettere e ricevere un segnale televisivo da 400.000 chilometri di distanza pareva fantascienza. Non ci credeva quasi nessuno. Se si fosse vista qualche ombra indistinta, sarebbe già stato un grande risultato.

Un'immagine d'epoca della telecamera lunare (a destra).

La collocazione della telecamera a bordo del modulo lunare, in un pannello ribaltabile della fiancata della base del veicolo. La telecamera era montata sottosopra; l'immagine veniva rovesciata elettronicamente da terra.

E così fu. Ma per ottenere quella diretta sgranata furono necessarie acrobazie tecnologiche stravaganti, in un'epoca in cui la TV era tutta analogica, senza elaborazioni computerizzate: video a bassa risoluzione (320 linee orizzontali), fuori standard (10 fotogrammi al secondo, quindi slow-scan), convertito piazzando una telecamera standard davanti a un apposito monitor ad alta persistenza d'immagine.

A differenza di quello convertito, il segnale diretto dalla Luna non era videoregistrabile usando apparecchi standard, per cui la NASA lo registrò su una traccia dei nastri di telemetria. E questo fu il grave errore: i nastri contenenti le immagini in massima qualità furono etichettati come normale telemetria e archiviati insieme a tutti gli altri. Per questo furono ritenuti perduti per anni.

Richard Nafzger mostra una delle 200.000 bobine di telemetria archiviate dalla NASA.

La politica della NASA, al pari di tanti enti grandi e piccoli, era di cancellare e riusare le costose bobine di nastro magnetico delle telemetrie dopo che erano passati alcuni anni e il progetto che le aveva generate era terminato. Alla fine del progetto Apollo, la telemetria fu quindi mandata al riciclo, e con essa furono cancellate le immagini della diretta.

Sia chiaro: le immagini cancellate non mostrano nulla che non sia già stato visto. Si tratta semplicemente di una ripresa in qualità nettamente migliore delle immagini già viste. Qui accanto ne vedete un esempio: a sinistra la diretta come fu trasmessa, a destra l'immagine corrispondente così come arrivò dalla Luna, prima delle conversioni e ritrasmissioni. Possiamo fare questo confronto perché uno dei tecnici presenti fece una foto al monitor.

Per fare ammenda, la NASA ha incaricato la società di restauro cinematografico Lowry Digital di rimasterizzare le videoregistrazioni migliori recuperate dagli archivi, e i primi risultati, davvero notevoli (ne vedete un campione qui sopra), sono disponibili per lo scaricamento sul sito della NASA. Il restauro completo sarà pronto a settembre.

Ma c'è una speranza: durante le ricerche è emerso che fu effettuata una registrazione non ufficiale del segnale diretto dalla Luna. Non essendo ufficiale, il nastro non sarebbe stato destinato al riciclo. Ora la caccia si concentra su quella fantomatica bobina. A giorni verrà pubblicato il rapporto tecnico sul restauro e sulla caccia ai nastri lunari.

Ilenia Visca non è un hacker, è una vittima

Aiutiamo Ilenia, vittima di uno scherzo pesante su Facebook?


Ho segnalato pochi giorni fa l'appello-bufala che circola fra gli utenti di Facebook e che segnala il presunto pericolo per una "Ilenia Visca" e per un "Paolo Monasterolo", definiti "hackers" che ruberebbero dati personali.

Non è vero nulla, come al solito, ma la differenza importante rispetto ad altri falsi allarmi che segnalavano untori di questo tipo è che Ilenia e Paolo esistono veramente e stanno subendo un danno professionale non indifferente: i loro nomi, a causa di questa storia, adesso figurano in Google come vandali informatici.

Ilenia mi ha infatti contattato e ha pubblicato un commento in questo blog nel quale ha spiegato di essere "vittima di uno scherzo su facebook fatto da un amico", che evidentemente non s'è reso conto delle conseguenze del suo gesto: "la prima cosa che compare [su] google è che sono un hacker." Aggiunge: "mi hanno inviato insulti, mi han fatto strane proposte di lavoro, mi hanno chiesto di fare magie ai loro computer e allora...stufa di rispondere che io non ero un hacker ma avevo solo un amico poco corretto, mi sono tolta da facebook. tutto questo ovviamente sta accadendo anche al mio compagno."

E chiede aiuto: "Questa situazione mi sta creando non pochi problemi. Come posso fare?"

A parte dare il benservito al suo amico, l'unica soluzione che mi viene in mente al momento, in attesa che l'amico si faccia vivo e faccia un atto pubblico di contrizione, è chiedere a tutti di linkare il più possibile questo articolo nei vostri blog, siti e pagine Facebook, in modo che chi cerca il suo nome in Google trovi la spiegazione della reale situazione di Ilenia e Paolo.

Se avete in mente altre soluzioni che non coinvolgano un grosso bastone nodoso e permettano di contrastare questa stupidata, segnalatele nei commenti qui sotto.

2009/07/16

Diretta TV dello sbarco dell’Apollo 11: primi spezzoni del loro restauro

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento ore 18:10.

Non sono recuperi dei "nastri perduti", ma solo una lieve ripulitura digitale del segnale già convertito. La qualità è comunque buona e decisamente migliore di quella di molte delle versioni d'archivio rispolverate in questi giorni dalle varie emittenti.

Queste sono le prime immagini che sono riuscito a rubare a NASA TV, chi ha di meglio non faccia il timido :-)









Aggiornamento ore 18:00


È appena finita la conferenza stampa di presentazione del restauro. I nastri originali slow-scan sono perduti definitivamente: furono cancellati negli anni Settanta per riutilizzarli. Nessuno pensò di salvarli perché le tracce video erano registrate su nastri multitraccia insieme alla telemetria, per cui furono classificati come telemetria e come tali dopo alcuni anni, visti i costi dei nastri, furono smagnetizzati e usati di nuovo. Ma c'è una vaga speranza che esista, da qualche parte, una copia "pirata" delle registrazioni originali slow-scan.

Quella che è stata presentata oggi è la prima passata di restauro digitale delle versioni già convertite al formato broadcast, molto inferiore qualitativamente rispetto all'originale slow-scan che arrivava dalla Luna. I tecnici hanno recuperato le videoregistrazioni migliori e le hanno ripulite digitalmente. Ecco qui alcuni fotogrammi del restauro.


A sinistra la versione restaurata; a destra l'originale.
L'immagine proviene dal monitor di uno dei restauratori.


Confronto fra originale e restauro di una delle riprese peggiori.


L'originale...


...e il restauro (tranne la fetta di destra).


Restauro della ripresa di Armstrong e Aldrin
mentre leggono la targa commemorativa sul LM.

I dettagli saranno nella puntata di domattina del Disinformatico radiofonico alle 11 sulla Retetre della RSI.

La fiera della fantascemenza: idiozie lunacomplottiste su “Il Giornale”

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento ore 18:15.

Segnalo brevemente un articolo del Giornale di Luigi Mascheroni che spalma nuovo letame sulle missioni lunari sparando le solite scemenze senza dare spazio alle smentite.

"Prove? Più che altro dubbi, a partire dal fatto che risulta davvero difficile credere che la tecnologia dell’epoca - senza computer o quasi, e con tute da astronauti che sembrano uscite da un B-movie degli anni ’50 - potesse depositarci delicatamente sulla superficie lunare (e riportarci a casa indenni, soprattutto)" scrive il buon Mascheroni. Che forse non si rende conto che la tecnologia dell'epoca ci diede il Concorde, un aereo di linea supersonico. Sarà stato fatto in studio anche quello?

"Domande di rito: perché nelle foto e nei filmati della missione Apollo 11 non si vedono le stelle che, in mancanza di atmosfera, dovrebbero essere luminosissime?" Perché è così che dev'essere. La Luna è illuminata a giorno dal Sole. Se regolo la fotocamera per esporre correttamente la superficie della Luna, le stelle sono troppo fioche. Tant'è vero che le stelle mancano anche nello foto fatte nello spazio dal nostro Umberto Guidoni. False anche quelle, oppure sarebbe il caso di studiare le basi della fotografia prima di ripetere a pappagallo certe fregnacce?

"Perché non ci sono crateri sotto il Lem nonostante il getto del motore a propulsione?" Perché il LM si è posato su una distesa di roccia. Dura quasi quanto la zucca dei lunacomplottisti.

"Perché in molte immagini gli astronauti proiettano ombre e sono illuminati in un modo inspiegabile rispetto alla sola fonte di luce possibile sulla luna, cioè il sole?" Perché sulla Luna c'è un'altra fonte di luce: la Luna stessa, che riflette la luce del Sole, illumina gli astronauti e schiarisce le ombre. C'è un corso CEPU di fotografia da regalare a chi scrive certe idiozie?

"Perché Armstrong è fotografato da Aldrin che si vede riflesso nel suo casco senza però avere in mano la macchina fotografica?" Non diciamo scemenze, per favore. Innanzi tutto, la foto non ritrae Armstrong, ma Aldrin. C'è pure scritto il nome sulla tuta, caro Mascheroni. E il suo compagno ha eccome in mano la macchina fotografica. Basta guardare gli originali ad alta risoluzione invece delle cacchine sbiadite pubblicate dai lunacomplottisti.

"A conferma dei dubbi dei cospiratori, la Nasa due anni fa ha dichiarato di aver perso i filmati originali dello sbarco. Che forse però salteranno fuori per questo anniversario." Per l'ennesima volta, no. La NASA non ha perso i "filmati originali". Ha perso una copia di alta qualità della diretta TV, ma ha quella in qualità normale. E le riprese filmate su pellicola 16mm a colori dello sbarco sono pubblicamente disponibili. Ne ho una copia persino io, grazie anche alla colletta dei lettori, e l'ho mostrata qui.

"Alla fine, tanti dubbi e una sola certezza. Che la celebre frase «un piccolo passo per me, un grande balzo per l’umanità» - al netto di qualsiasi prova scientifica così come di qualsiasi teoria complottista - non può che essere uscita dalla penna di un mediocre sceneggiatore. Hollywoodiano." Alla fine, pochi dubbi e una sola certezza. Che un articolo del genere non può che essere uscito dalla penna di un... va be', la frase la lascio completare a voi.


Aggiornamento ore 18:15


L'autore dell'articolo ha pubblicato una parziale rettifica. Resta ancora da pubblicare lo spiegone che sbufali quelle affermazioni lunatiche. Sarebbe interessante anche sapere qual è la fonte di quel dato del 20%: l'ultimo sondaggio sull'argomento che ho visto risale agli anni Novanta e dava il 6%.

Sbarco sulla Luna, partono le rievocazioni online

La prima rievocazione delle missioni lunari nell'era di Internet parte oggi alla grande




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All'epoca della ricorrenza decennale precedente del primo allunaggio, nel 1999, Internet c'era, ma non era così pervasiva come lo è oggi. Questa è quindi la prima rievocazione che può utilizzare la Rete per creare un evento altrimenti impossibile nei media tradizionali. Segnalo, fra le tante iniziative, lo streaming in tempo reale della NASA, che partirà oggi alle 6:32 CDT (che se ho fatto bene i conti dovrebbero essere le 13:32 ora italiana) e presenterà tutto l'audio della missione esattamente alla stessa ora e alla stessa data in cui fu trasmesso quarant'anni fa, a partire da due ore prima del lancio.

Maggiori informazioni sull'Apollo 11 sono disponibili nell'apposita sezione del sito della NASA e nel sito commemorativo del quarantennale.

Un modo alternativo per seguire la missione è Wechoosethemoon.org, con l'audio, un conto alla rovescia e un indicatore grafico delle varie fasi della missione e l'immancabile feed di Twitter.

La NASA ha inoltre messo online le registrazioni e le trascrizioni delle comunicazioni radio private fra gli astronauti, che non furono ricevute dal Controllo Missione ma furono registrate a bordo del modulo di comando Columbia e del modulo lunare Eagle. Maggiori info su queste registrazioni e sulle trascrizioni sono disponibili qui.

La foto qui sopra non è la solita immagine del colossale Saturn V che decolla rigurgitando 13 tonnellate di combustibile al secondo per sollevare le sue tremila tonnellate per diventare l'oggetto volante più pesante mai lanciato: è il punto di vista di tre spettatori molto interessati. Sono la moglie di Neil Armstrong, Janet, e i loro figli Ricky e Mark. Neil è in cima a quel missile, insieme a Buzz Aldrin e Michael Collins, per tentare un'impresa incredibile con un veicolo, il modulo lunare, che nessuno ha mai fatto atterrare prima e che ha margini operativi talmente esigui che non ha neppure i sedili, per eliminare ogni peso sacrificabile.

2009/07/14

Video migliorati dello sbarco lunare debutteranno il 16/7

Arriva il 16/7 una versione "molto migliorata" della diretta dalla Luna di 40 anni fa; facciamo un documentario libero?


Un comunicato della Nasa annuncia per il 16 luglio la presentazione di "immagini video molto migliorate" della diretta di Armstrong e Aldrin dalla Luna.

Non è chiaro se si tratti delle immagini recuperate dai famosi "nastri perduti" sui quali fu registrato il segnale diretto, in un formato fuori standard (qui accanto ne vedete un fotogramma), o se si tratti di un restauro digitale delle immagini già convertite da quel segnale diretto al formato televisivo standard, con forte degrado qualitativo. Ho raccontato i dettagli qui circa tre anni fa.

Verranno rilasciati "15 momenti chiave" utilizzando "quelle che si ritiene essere le copie in formato broadcast dell'escursione lunare, alcune delle quali sono rimaste in archivio per quasi 40 anni." Il fatto che alla presentazione ci sarà il presidente della Lowry Digital (nota società di restauro e rimasterizzazione digitale di film) fa propendere per una ripulitura del materiale video esistente più che per un restauro dei nastri diretti. L'ideale sarebbe una ripulitura digitale dei nastri diretti, ma sarebbe troppo bello per essere vero.

Staremo a vedere: l'evento dovrebbe essere trasmesso online in diretta alle 11 EDT del 16 luglio dal Newseum di Washington.

Facciamo un documentario libero e gratuito?


Nel frattempo posso annunciare con piacere che ho effettuato il primo acquisto dei riversamenti in alta qualità delle riprese lunari realizzati presso Footagevault, come discusso di recente: lo spezzone a colori del primo passo di Neil Armstrong sulla Luna, ripreso in 16mm dall'interno del modulo lunare. Ne vedete qui accanto un fotogramma restaurato.

La ripresa è leggermente sfuocata in originale, per cui non aveva senso acquistare la versione HD. Mi sono accontentato della versione MPEG a 640x360, che costa 38.16 euro. L'importante era verificare che il procedimento di selezione, di acquisto e di scaricamento dei video funzionasse, e in effetti ho tribolato non poco per attivare l'account presso Footagevault. Ora la procedura è collaudata e si può cominciare seriamente a pensare di produrre un documentario, da distribuire gratuitamente, basato su queste riprese praticamente sconosciute al grande pubblico.

La parte legale è a posto: l'acquisto permette l'uso libero ovunque. L'abbozzo d'idea, giusto per cominciare a far pratica, sarebbe di cominciare dall'escursione lunare dell'Apollo 11: tutte le immagini dell'allunaggio e della passeggiata sulla Luna, sincronizzate con l'audio sottotitolato e tradotto delle comunicazioni radio e commentate per spiegare cosa fanno in ogni momento i due astronauti. Niente teorie di complotto: quelle si smontano da sole con la spiegazione degli eventi.

I filmati, specialmente in versione HD, costano cari. Chi volesse contribuire al progetto, intitolato provvisoriamente Moonscape, può contribuire con una donazione anche simbolica tramite Paypal o carta di credito presso Complotti Lunari. Più fondi raccogliamo, più ricco sarà il documentario, da distribuire online, su penna USB, gratuitamente e in alta definizione. Il nome o nick di ciascun donatore sarà citato nei titoli, la contabilità sarà pubblicata online e tutte le donazioni ricevute verranno reinvestite nella produzione del documentario. Che ne dite?

Mi raccomando, non usate il pulsante per le donazioni generiche (quello bianco con la dicitura "Donazione") che trovate qui accanto, altrimenti non saprò che volete contribuire al progetto: usate quello presso Complotti Lunari. E specificate nel campo dei messaggi se volete essere citati con il nick o con il nome e cognome o altro. Grazie!

2009/07/13

Sciopero dei blog il 14/7: perché non aderirò

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2009/07/14.

È meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.
Anonimo

Per domani è stato indetto uno "sciopero dei blog" per protestare contro l'ennesima legge ridicola che secondo alcuni pareri autorevoli rischia di imbavagliare Internet in Italia. Iniziativa lodevole e interessante, ma non parteciperò. Per una ragione molto semplice: perché il silenzio e l'adunata in piazza sono la negazione della cultura della Rete.

La Rete non è mai riuscita a contrastare efficacemente gli attacchi alla libertà andando in piazza e strillando. Perché i politici di ogni schieramento che non capiscono nulla di Internet non fanno fatica a ignorare il baccano in piazza che dura un giorno. Si fa una bella giornata di fraterna lotta al sistema, si fa baldoria insieme, ci si trova con gli amici e ci si sente eroi per un giorno... e il giorno dopo ci si rende conto che non s'è concluso nulla, perché si è rimasti alla mercé degli stessi politici inetti di prima.

No, non è con gli scioperi che si sensibilizzeranno i politici che hanno in mano il pallino delle leggi. Non si può sensibilizzare chi è ottusamente insensibile e manco sa cosa sia ciò su cui vorreste sensibilizzarlo. Tanto varrebbe cercare di sensibilizzare un coccodrillo ai problemi dell'etica kantiana. Provateci pure: vi farà fuori comunque in un solo boccone. E il giorno dopo vi avrà dimenticato.

Non se la ricorda più nessuno la metafora della Rete come organismo vivente che reagisce alle minacce aggirandole ed evolvendosi, invece di tentare un fatuo attacco frontale? Siamo noi le cellule di quell'organismo. Gli internauti francesi si trovano il macigno della legge Hadopi, e cosa fanno, i sit-in? Lanciano baguette contro Sarkozy? No, inventano* il router Hadopi, che cracca le password degli access point che trova in giro e rende tutti "colpevoli", paralizzando per sovraccarico il sistema giudiziario. Astuto.

* Aggiornamento: è emerso che il "router Hadopi" è una mezza bufala, creata come provocazione. "Non esiste; o meglio, non esiste ancora", dice Routerhadopi.fr. Mi sono fidato di Le Monde e ho sbagliato. Ma l'idea di fondo è plausibile, secondo Punto Informatico, e il principio che volevo illustrare con quest'esempio rimane valido. Grazie ai lettori che mi hanno segnalato l'errore nei commenti.

Impariamo le tecniche di anonimizzazione e di occultamento. Impariamo la crittografia, lo scambio di file non tracciabile, la steganografia, il ripping dei nostri DVD e dei Blu-Ray, l'hacking dei dispositivi che ci circondano, il blogging anonimo, l'hosting sicuro. Impariamo a difenderci dai soprusi e a far valere il nostro diritto di esprimerci civilmente, usando le tecniche che il nostro ottuso antagonista non ha speranza di capire. Portiamo la contesa su un terreno che ci è familiare, invece di camminare allegramente sul campo minato dell'avversario.

Il contrasto alla stupidità non si fa adottando le regole degli stupidi. Si fa diventando più intelligenti, più svelti, più preparati. Si fa sfruttando le debolezze dell'avversario. Ma bisogna volerlo fare. Sempre che non pensiate che quando un topolino e un gatto si siedono a discutere in casa del gatto, il topolino possa averla vinta per pura forza dialettica.

Corriere: morti Neil Armstrong e Michael Collins di Apollo 11. Ma anche no

Nuova esilarante perla del giornalismo italiano. Emilia Costantini firma sul Corriere della Sera del 7 luglio scorso un articolo nel quale dichiara che Buzz Aldrin è “l'ultimo astronauta sopravvissuto della missione Apollo 11”. In altre parole, a suo dire Neil Armstrong e Michael Collins sarebbero morti.

Un errore? Una svista? Noooo. Perché poco più sotto il concetto viene ribadito: Buzz Aldrin viene chiamato “il superstite”.

Purtroppo per il Corriere e per la Costantini (una delle persone presenti in sala al RomaFictionFest, di cui potete sentire gli exploit nel video della conferenza stampa alla quale ho assistito anch'io), e per fortuna dei diretti interessati, sia Neil Armstrong sia Michael Collins stanno benissimo, grazie. Tant'è vero che sono attesi per le celebrazioni del quarantesimo dello sbarco sulla Luna. Per saperlo, bastava usare Google News o Wikipedia. O bastava essere almeno vagamente competenti nella materia da trattare e che si è pagati per riferire correttamente ai lettori.

Qui sotto, per gli increduli che fanno fatica a credere che un giornale come il Corriere possa partorire bestialità di questo calibro, c'è la schermata della perla spaziale.


Non mi risulta che il Corriere abbia pubblicato una rettifica per dissociarsi dalla balla spaziale scritta sulle sue pagine dalla giornalista. Questo, perlomeno, si potrebbe fare per salvare la propria dignità. Perché la serietà di una testata non si misura dagli errori che commette, ma da come reagisce quando li commette.

Grazie a Marco per la segnalazione.

Bufalovirus su Facebook

Ilenia Visca e Paolo Monasterolo, nuovi untori bufala su Facebook



Ricevo numerose segnalazioni di quest'avviso circolante su Facebook:

Non accettare l'amicizia di una certa "Ilenia Visca" e " Paolo Monasterolo" sono hackers. Ditelo a tutti sul vostro elenco perchè,se qualcuno li aggiunge,ottengono l'elenco contatti e ID del computer e indirizzo. Quindi copiare e incollare questo testo nella vostra bacheca non siate pigri... fatelo! Per quel che costa..


Niente panico, non contorcetevi davanti al vostro computer! E' semplicemente l'ennesima variante di Bufalovirus mittensis: un falso allarme. Le ragioni e la storia ormai decennale di questi appelli sono raccontate in questo articolo.

Nota: la graziosa damigella mostrata nella foto non è Ilenia Visca.

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