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2010/02/18

Antibufala: il discorso del primo ministro australiano

Primo ministro australiano: musulmani, andate via. Sul serio? No, è una bufala


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "pierangelo.min****" e "antonio.mi****" e grazie alle segnalazioni di Brain_Use. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ci sarebbe molto da riflettere sui motivi che spingono a far circolare una mail che afferma di riportare un discorso particolarmente tagliente del primo ministro australiano John Howard sul tema dell'integrazione. Ecco il testo che gira:

DISCORSO DEL PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO....LEGGETE!!!

Il Primo Ministro di Australia: John Howard
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l'Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Sembra che il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:

"GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l'INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l'arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d'influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E' quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un'altre [sic] parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un'altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che VI ha accettati."

Il messaggio in circolazione è una bufala su vari livelli. Secondo l'indagine di Hoax-Slayer.com e quella di Snopes.com, non è certo riferito a discorsi recenti: la mail circola almeno dal 2005. Inoltre cita John Howard come primo ministro, mentre l'attuale primo ministro australiano è Kevin Rudd. Howard è stato primo ministro dal 1996 al 2007.

Ma c'è un errore molto più importante: le parole attribuite a John Howard provengono in realtà da un articolo pubblicato in un giornale locale americano, il Bartow Trader, e scritto non da un politico o da un giornalista ma da un semplice cittadino degli Stati Uniti, Barry Loudermilk, veterano dell'aviazione militare, nei giorni successivi agli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle a New York e al Pentagono a Washington e riferito ai sentimenti che circolavano negli Stati Uniti in quei giorni.

La versione australiana ripercorre il testo di Loudermilk quasi parola per parola, cambiando soltanto i riferimenti agli Stati Uniti per adattarli all'Australia. Esiste anche una versione attribuita a un cittadino britannico e che (secondo una variante dell'appello in circolazione) sarebbe stata pubblicata da "un tabloid britannico". Breakthechain.org ricostruisce tutta la vicenda.

È comunque vero che alcune dichiarazioni di passati esponenti politici australiani, come quelle dell'allora ministro del tesoro Peter Costello o dell'allora ministro per l'educazione Brendan Nelson nel programma televisivo australiano Lateline del 23 agosto 2005, avevano contenuti molto simili a quelli dell'appello che circola attualmente; ma si tratta di posizioni non condivise dall'attuale governo australiano. Come dice giustamente Hoax-slayer.com, è improbabile che diffondere informazioni inaffidabili di questo genere possa essere utile; anzi, può contribuire ad esasperare le divisioni culturali e le incomprensioni che appestano il nostro mondo.

Brain_Use mi segnala inoltre che la rubrica delle lettere di Panorama n.6 ha riportato quest'appello e che sul n.8 è stata pubblicata nella stessa rubrica la rettifica dell'ambasciatore australiano. Le vedete qui sotto grazie a Brain_Use stesso ed Elena.


Dalla rubrica delle lettere di Panorama n. 6/2010, 4 febbraio 2010, pagina 148.


Dalla rubrica delle lettere di Panorama n. 8/2010.

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