2010/04/23

Vulcano islandese, i Maya lo avevano previsto. Ma sono morti nel tentativo di pronunciarne il nome

Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "tosir" e "paolosca*". L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2018/06/03 12:30.

La spettacolare eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull (eya-fiatya-yökutl, isola-montagna-ghiacciaio), per gli amici Mario, non è riuscita a sottrarsi alla furia di una forza della natura ancora più potente: la fantasia dei catastrofisti.

Sta dilagando su Internet, e in particolare su Facebook, questo annuncio pieno di presagi oscuri: "'A soli 980 giorni dalla quinta era una grande nube nera sulle terre di occidente'....questa la traduzione di VEILIKOVSKY riguardante la celebre profezia MAYA....il 15-04-2010 (data dell eruzione) mancavano 980 giorni al 21-12 2012...". Un'altra versione parla di "980 soli" anziché "giorni", ma la solfa è la stessa.

Cosa c'è di vero? Niente. Neanche il nome del traduttore. "Veilikovsky" è infatti una storpiatura del celebre autore catastrofista americano (di origini russe) Immanuel Velikovski, che negli anni Cinquanta scrisse un libro di grande successo, Mondi in collisione, in cui sosteneva che i miti e le leggende dell'umanità sono memorie distorte di eventi reali: principalmente di collisioni o sfioramenti fra la Terra e Saturno, Mercurio, Giove, Venere e Marte. Praticamente, il nostro mondo avrebbe girato per il Sistema Solare come una pallina da flipper.

Non vi sorprenderà sapere che Velikovski (morto nel 1979) non era un astronomo o un astrofisico, ma un medico psichiatra e psicanalista che, per dirla con lo scrittore scientifico Stephen Jay Gould, "era disposto a riscrivere la scienza della meccanica celeste pur di salvare l'accuratezza letterale delle antiche leggende". Di astronomia sapeva poco o nulla, ma questo non gli impedì di avere uno strepitoso successo di vendite e di pubblico. Questa, secondo l'appello, sarebbe l'autorevole fonte di cotanta profezia.

Ma non è vero neanche questo: infatti a quanto mi risulta, negli scritti di Velikovski non c'è nessuna traduzione di profezie Maya simile a quella citata dall'appello. Qui entra in gioco la Teoria della Montagna di M..., secondo la quale creare una bufala richiede un attimo, ma smontarla richiede un tempo tendente a infinito, per cui l'onere della prova sta a chi la annuncia. Sfido quindi cordialmente tutti coloro che hanno diffuso quest'appello a trovare, nelle pubblicazioni di Velikovski, il brano in questione.

Inoltre, come notano i commenti alla versione iniziale di quest'indagine, i Maya non avrebbero mai definito l'Europa "terre di occidente", perché per loro l'Europa è a oriente.

Infine è fasulla anche la conta dei 980 giorni: innanzi tutto fra il 15 aprile 2010 e il 21 dicembre 2012 ci sono 981 giorni, non 980, e tutto dipende da quando si considera l'inizio dell'eruzione del vulcano Mario: la sua prima eruzione risale infatti al 20 marzo 2010, mentre la successiva, quella che ha causato l'emissione di grandissime quantità di cenere vulcanica, è iniziata il 14 aprile, non il 15, per cui i giorni sarebbero 982, non 980. Se poi si considera che i catastrofisti che sostengono la fine del mondo nel 2012 non sono d'accordo se la data profetizzata sia il 21 o il 23 dicembre, l'errore di conto diventa ancora più grande.

Certo, uno sbaglio di qualche giorno si potrebbe anche perdonare: la profezia non è quel che si dice una scienza esatta. Ma questa rapida verifica mostra il vero meccanismo delle profezie che sembrano avverarsi: basta pescare, nel mare di date riguardanti un evento, quelle che si adattano alla tesi desiderata. In questo modo le profezie si avverano per chi vuole che si avverino.

Sul perché ci sia gente che vuole che s'avveri la fine del mondo ci sarebbe da scrivere ben più di un'indagine, ma mi fermo qui. Rimane aperta la mia scommessa: se qualcuno davvero crede che il mondo finirà o sarà colpito da eventi catastrofici a dicembre del 2012, mi dia una cambiale da mille euro con scadenza 24 dicembre 2012 in cambio di cento euro in contanti subito. Se crede veramente a quello che sostiene, non ha nulla da perdere.

Finora non s'è fatto vivo nessuno.


Aggiornamento


Il fondatore del gruppo Facebook ha scritto in bacheca di essersi inventato tutto per noia.

Complimenti a tutti i polli che hanno abboccato e grazie a Fabio per la segnalazione.


2018/06/03


Su richiesta dell’interessato, ho oscurato il suo nome e cognome nell’immagine qui sopra e tolto i commenti che lo identificavano.

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