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2010/10/04

“Scie chimiche”, l’epico dibattito. Faccia a faccia spettacolare, peccato il finale.

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale e vi arriva grazie a uno sponsor. Ultimo aggiornamento: ore 22:50.


Scia di condensazione a livello del suolo, da Airliners.net.

Sono disponibili su Youtube i video del preannunciato dibattito sulle cosiddette "scie chimiche" tenutosi il primo ottobre a San Mauro Pascoli fra il chimico Simone Angioni, esperto del CICAP sulle teorie riguardanti le "scie chimiche", e il biologo Giorgio Pattera, sostenitore dell'esistenza di queste scie, organizzato dal parlamentare Sandro Brandolini, sottoscrittore di ben tre interrogazioni parlamentari sull'argomento. Il video dell'intero dibattito è scaricabile da Megaupload. Il resoconto commentato di Angioni è qui.

Cercherò di commentarne le varie parti man mano nei prossimi giorni: nel frattempo non perdetevi la spettacolare videorosicata di Rosario Marcianò, che insulta ripetutamente il parlamentare Brandolini, dice di essere accusato di prendere soldi dai servizi per screditare i ricercatori seri (dice proprio così) e se la prende con tutto il mondo e gli ex compagni di lotta che uno dopo l'altro lo hanno abbandonato. Ah, e naturalmente noi del CICAP secondo lui siamo ammanicatissimi con tutti i mezzi d'informazione e i servizi segreti.

È un delirio a due che meriterebbe di essere trascritto e contiene una frase che implora di essere rimontata a ritmo techno: siamo ai livelli dei mitici gigabyte di watt (già messi in musica qui). Paranoia allo stato puro, insomma: se non fosse per lo spreco di tempo e le ansie inutili che ha creato in questi anni, ci sarebbe da averne pena.


Prima parte


Link al video. Presentazione del dibattito, moderato da Giuliano Marrucci, giornalista della redazione di Report (Raitre). Inizia Giorgio Pattera. Spiega (a modo suo) il funzionamento di un motore a reazione. Ripete le tre condizioni classiche di formazione delle scie di condensazione presentate dagli sciachimisti come fatti (temperatura inferiore a -40°C, umidità relativa non inferiore al 70% e quota di almeno 8000 metri).

Una scia di condensazione generata al suolo, a circa 2950 metri sul livello del mare, da un LC-130 alla base di Amundsen-Scott a South Pole (polo sud geografico). Foto panoramica composita scattata nel 2003 da Paolo G. Calisse, astronomo.

Peccato che non sia affatto così e che i documenti tecnici che cita come fonte non dicano affatto così, come spiegato dalla FAQ 1.05 di La bufala delle scie chimiche. Inizia a parlare dell'asserita impossibilità della persistenza delle scie di condensazione.


Seconda parte


Link al video. Pattera continua a leggere la propria presentazione e afferma che una scia di condensazione (come quelle normalmente prodotte dagli aerei) non può essere molto lunga e non può essere molto larga: può durare al massimo un paio di minuti. Descrive le interrogazioni parlamentari presentate da Brandolini (che è presente), Di Pietro e da altri colleghi di altri paesi. A 4 minuti presenta una comunicazione privata di Di Pietro a una persona anonima, che attribuisce a Di Pietro frasi inequivocabili come "Le scie chimiche sono una vera e propria minaccia per la nostra salute". Parla di cannoni antigrandine negli anni Cinquanta e cita una risoluzione ONU del 1976 che proibisce l'uso ostile delle "modificazioni tecniche del clima". Questo, secondo lui, dimostra che la tecnologia di modificazione del clima esiste già.


Terza parte


Link al video. Pattera cita un documento Enel che parla di tecnica di inseminazione dei cieli con ioduro d'argento (che non c'entra nulla con la modificazione del clima, ma è roba notissima che serve per una modificazione locale, su scala molto ridotta e per brevissimi periodi, del tempo atmosferico, non del clima); FAQ 6.01.

Cita poi il documento statunitense Owning the Weather in 2025 del 1996 che "prevede entro il 2025 di cambiare completamente il clima". Una bufala già smontata nella FAQ 6.02: la nota introduttiva al testo di "Owning the Weather 2025" dice chiaramente che si tratta di un documento che fa congetture di possibilità militari desiderate ma immaginarie.

Pattera parla dell'accordo di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici, la cui interpretazione pro-"scie chimiche" è sbufalata dalla FAQ 6.04: semplicemente, le università di tutto il mondo collaborano per svolgere esperimenti su piccoli appezzamenti di terreno (roba da 30 x 30 metri) per vedere quali effetti potrebbero avere i cambiamenti climatici naturali sulle piante. Le "scie chimiche" non c'entrano nulla. Poi Pattera parla degli esperimenti militari sui civili in USA, Regno Unito e sui soldati in Kosovo per ricordare che i governi non sempre dicono la verità. Fine della relazione.

Domanda di Marrucci a Pattera: la NASA allora dice che le scie di condensazione non possono durare più di un paio di minuti? Risponde Pattera: quei dati sono presi dai diagrammi di Appleman e per "scia persistente" si intende, nella documentazione tecnica, una scia che dura non più di due minuti. Le "scie chimiche", secondo Pattera, "durano ore, giornate, a volte anche due, tre, quattro giorni". Di documentazione di quest'affermazione di durata straordinaria non ne viene presentata.

Marrucci ad Angioni: ma è un dato accettato dalla comunità scientifica che le scie di condensazione durano al massimo due minuti e che quindi tutte quelle che durano di più sono anomale? No, risponde Angioni, e oltretutto non è vero neanche quello che ha detto Pattera sull'umidità relativa: lo stesso grafico presentato da Pattera indica che una scia di condensazione può formarsi anche con lo 0% di umidità relativa. Autogol formidabile di Pattera.


Quarta parte


Link al video. Prosegue Angioni: il 70% di umidità relativa è un parametro per la persistenza, non per la formazione delle scie. Cento anni di letteratura scientifica documentano che le scie di condensazione possono durare per ore e non c'è nessun limite di due minuti.

Marrucci presenta formalmente Simone Angioni, che poi parte con la propria relazione. Presenta il famoso file PowerPoint "Alza la testa" che gira da qualche anno in Rete. Sottolinea un concetto molto semplice: quando un profano ha un dubbio, lo deve porre agli esperti. In questo caso ai meteorologi. Elenca le interrogazioni parlamentari fatte in Italia: una media di tre all'anno dal 2003.

Micidiale il sondaggio circolante su Internet, in cui emerge che secondo la vox populi le scie chimiche sarebbero generate dai gesuiti. L'organigramma dello SMOM, redatto da Rosario Marcianò (Tanker Enemy) e a suo tempo co-conferenziere di Pattera, è spettacolare nella sua assurdità. Foto di esempi di scie di condensazione.


Quinta parte


Link al video. Angioni prosegue la relazione con la dimostrazione che le scie di condensazione non sono affatto un fenomeno recente: sono documentate anche nel 1937 e nei documentari di guerra come The Memphis Belle (1944). Mostra la copertina di Life che nel 1944 presenta una foto di scie persistenti nel cielo (altro che "due minuti").

Sottolinea l'ssurdità metodologica dell'idea delle analisi fatte a terra per dimostrare un ipotetico rilascio a 10 chilometri di quota ed evidenzia gli errori dilettanteschi nell'interpretazione delle analisi.

Cita un commento online di Rorro David, candidato alle elezioni amministrative: le scie chimiche sono invisibili. Angioni viene interrotto da qualcuno che gli chiede chi l'ha autorizzato a pubblicare la citazione. Strano che la stessa domanda non sia stata fatta a Pattera quando ha mostrato la comunicazione privata di Antonio Di Pietro. Angioni risponde che la citazione è pubblica su Facebook e su altri siti, non c'è bisogno di autorizzazioni.

Marrucci presenta Antonio Sarpieri, assessore del Comune di Savignano e promotore di una mozione comunale, e il deputato Brandolini, e chiede loro su che basi hanno deciso di interessarsi al fenomeno e quali sono stati i risultati.


Sesta parte


Link al video. Intervento dell'assessore Sarpieri. Parla di un anno di studio prima di fare la mozione. Interesse al tema stimolato da Rebus in TV: descrive la trasmissione come "scientifica". Definisce "rigorosa" e "seria" la propria mozione. Parla delle analisi dei campioni di acqua piovana e terra fatte su richiesta di privati dal CNR. Non dice se prima di fare la mozione ha chiesto chiarimenti a qualche esperto direttamente competente, per esempio a piloti o meteorologi.


Settima parte


Link al video. Intervento di Brandolini (a sinistra qui accanto). Ringrazia per la serenità della serata fin qui. Menziona l'animosità che contraddistingue l'argomento e la distruzione del proprio sito a causa del suo interesse. Trova non convincenti le risposte date dalle autorità alle sue interrogazioni.

Dice che le scie ci sono di più nelle regioni dove ci sono aeroporti militari (bella forza, ci sono aeroporti militari un po' ovunque). Si è rivolto a un ex generale come consulente per formulare l'interrogazione.

Lavora al tema da due-tre anni. Dice che comunque dietro le "scie chimiche" ci sono cose che non possono essere pubbliche però ci sono. Parla dei cosiddetti "aerei invisibili" nella ricerca militare. Ipotizza un nesso fra le "scie chimiche" e la ricerca militare per rendere gli aerei invisibili ai radar.


Ottava parte


Ottava parte. Brandolini parla di mutamento climatico e degli accordi di cooperazione per studiarlo. Nulla di concreto e pertinente. Marrucci riporta il dibattito sul tema centrale: ma queste "scie chimiche" esistono o no? Sottolinea che è scorretto ragionare che siccome c'è interesse intorno a una cosa, allora quella cosa esiste (ossia siccome ci sarebbe interesse militare per modificare il clima, allora esiste la tecnologia per modificarlo). Per esempio, io avrei molto interesse a una macchina che genera focaccia dal nulla, ma questo non vuol dire che esista. E domanda: le scie che durano più di due minuti sono necessariamente chimiche? Interviene Pattera, ma non è chiaro cosa dica.

Brandolini interviene ma le sue parole non sembrano avere un filo coerente, a parte l'idea di segnalare che in due minuti un aereo di linea fa venti chilometri (per essere precisi, quasi trenta: 800 km/h sono 13 km/minuto). Inizia un po' di rissa verbale con interventi del pubblico. Marrucci chiede chiarimenti sulle analisi al suolo, poi va a prendere le domande del pubblico.

Domande del pubblico: una scia di condensa può durare quattro ore? Una persona del pubblico dice che per lavoro commissiona da oltre dieci anni analisi del suolo e del sottosuolo e nota che i cambiamenti nelle analisi ci sono stati, ma non sono quelli teorizzati dai sostenitori delle "scie chimiche": non si trova quasi più il piombo, in compenso si rilevano additivi.


Nona parte


Link al video. La persona del pubblico che fa analisi per lavoro dice che può assicurare che i sali di bario e le altre sostanze che per gli sciachimisti sarebbero dovute a irrorazioni aeree sono dovute all'inquinamento generato al suolo da fabbriche e privati cittadini. Chi lamenta la presenza di alluminio sa di cosa è fatta l'argilla dei campi? È fatta di silicio, alluminio e magnesio. Dice che se ci fossero queste irrorazioni, lui se ne accorgerebbe dalle analisi.

Un'altra persona (l'organizzatore del convegno sull'11/9 di Milano di settembre scorso al quale ho partecipato come relatore e di quello sulle "scie chimiche" di aprile 2009 bloggato qui) chiede ad Angioni delle dichiarazioni dei governi cinese e russo che "ammettono candidamente l'uso di scie chimiche per impedire la pioggia".

Risponde Pattera: le scie di condensazione "cosiddette normali" non durano più che 30 secondi o due minuti. Risponde Angioni: certo che una scia di condensazione (ghiaccio d'acqua) può durare ore, perché le nuvole d'alta quota sono condensazione (ghiaccio d'acqua) e durano ore. La letteratura scientifica da sessant'anni non dice affatto che le scie durano fra 30 secondi e due minuti. In quanto e Russia e Cina: dichiarano di usare le stesse tecniche di controllo locale della pioggia citate da Pattera stesso (i razzi antigrandine), che sono note da decenni e non hanno affatto l'aspetto di scie.

Angioni fa anche una precisazione importante su un concetto che sembra sfuggire a molti: è la dose che fa il veleno. Qualunque cosa, a dosi sufficienti, è tossica. Anche l'acqua e il sale da cucina.

Pattera racconta che gli abitanti di una cittadina in Canada (non ne dice il nome, non se lo ricorda) ha protestato e allora il NORAD non l'ha più fatta sorvolare dagli aerei "chimici" e quindi lì non si vedono più scie. Mi chiedo che senso abbia dire, in altre parole, che per sventare un complotto megagalattico basti una protesta di una cittadina qualunque. Se è vero quello che dice Pattera, allora basta che tutti i comuni d'Italia facciano una protesta e il problema delle "scie chimiche" sparirà.


Decima parte


Link al video. Una persona del pubblico dice qualcosa a proposito del cielo della mattina precedente, lamentando che era pieno di scie, e viene sommerso dagli applausi. Lamenta che il governo non fornisce risposte precise. Parla di differenze d'altitudine fra "scie chimiche" e scie di condensazione. Dice di aver visto una volta con i propri occhi un aereo che rilasciava qualcosa, ma non dai motori. Un'altra persona chiede come mai un aereo fa una scia corta e due minuti dopo un altro aereo ne fa una lunga e persistente.

Pattera lamenta che vorrebbe rispondere alle domande, ma non funziona il proiettore che vuole usare per mostrare un video. Il moderatore interviene per chiedere aiuto tecnico. Una persona del pubblico chiede se è possibile andare a fare raccolta di campioni d'aria delle presunte "scie chimiche".

Pattera risponde che raccogliere campioni in aria stando dietro un presunto aereo "chimico" non si può, perché arriverebbero subito i caccia per scortarlo. La persona del pubblico obietta che se le "scie chimiche" durano ore, come dice Pattera, non c'è bisogno di andare subito dietro l'aereo sospetto. Pattera obietta che comunque ci vorrebbe un aereo adatto e un'autorizzazione. Persistono i problemi con il proiettore.

Angioni risponde che ci vogliono prove concrete: una testimonianza di cielo a quadretti indica semplicemente che ci sono molti aerei che volano sulla zona, non che si tratta di aerei "chimici". Confusione e voci che si sovrappongono dal pubblico. Angioni spiega come si procede: si va da un pilota e da un controllore di volo, come ha fatto lui, e si chiedono chiarimenti. E i chiarimenti ci sono: sì, gli aerei di linea volano normalmente secondo rotte che s'incrociano. Qualcuno dal pubblico dice che questa non è una prova scientifica (davvero? Allora se la parola degli esperti di settore non vale nulla, chi dovremmo interpellare, i dilettanti? Un biologo come Pattera?). Il pubblico rumoreggia e fa confusione.


Undicesima parte


Link al video. Angioni spiega che le stime di quota degli aerei sono imprecise, a occhio non si possono fare. Riprende a funzionare il videoproiettore. Parla Pattera: racconta che l'assessore Del Lungo ha ricevuto minacce via mail per aver organizzato una conferenza sulle "scie chimiche". Chiede al pubblico "se siamo pazzi, perché minacciarci?". Semplice, Pattera: chi va in giro a seminare pazzie e paranoie attira la compagnia dei pazzi. Interviene qualcuno dal pubblico a proposito di queste minacce, spiegando che è facile per la polizia rintracciare il responsabile: Pattera risponde irritato.

Afferma che le scie mostrate da Angioni in tempo di guerra sono le "trecce di Berenice" (vortici prodotti dalle estremità alari) e dice che "non siamo quelli che scambiamo lucciole per lanterne". E invece sì, perché Angioni ha mostrato delle scie che si formavano dietro i motori, non alle estremità alari (come quelle che mostra lo stesso Pattera e che vedete qui accanto). Qualcuno del pubblico interrompe Pattera dicendo che non lo sta convincendo. Viene zittito dal resto del pubblico.

Pattera dice che sul bordo delle ali degli aerei di linea ci sono "delle specie di lancette che danno il segnale in cabina se l'alettone è gelato oppure no... quando le lancette si muovono è segno che l'alettone è libero perché non c'è ghiaccio; quando sono immobili è segno che sono ghiacciate e allora provvedono termicamente a sgelarle". Questa è una scempiaggine colossale: qualunque pilota di linea potrà confermare che le "lancette" sono gli scaricatori o dispersori statici, che servono per scaricare l'elettricità statica accumulata dall'aereo, e non c'entrano nulla con il ghiaccio o la segnalazione del ghiaccio. È come se Pattera avesse detto che la leva del cambio in automobile serve ad aprire il bagagliaio.

Torna sulle tre condizioni di formazione delle scie e tira in ballo l'altitudine: mostra un'immagine di "altocumuli" e sostiene che una scia mostrata sta sotto la nube e quindi è più bassa della nube. Qualcuno dal pubblico gli chiede come mai, allora, sulla nube c'è l'ombra della scia. Pattera dice che non c'è nessuna ombra, nonostante sia chiaramente visibile persino nel video. Il pubblico gli fa notare oltretutto che si tratta di cirrostrati, non di altocumuli. Pattera sfotte l'interlocutore dicendo che gliel'ha detto "un maresciallo o un maggiore", mica ne vorrà sapere di più la persona del pubblico. Il battibecco prosegue e si fa molto animato. Interviene il moderatore.

Pattera presenta uno spezzone di previsioni meteo della televisione tedesca ZDF del 14 gennaio 2009. È lo stesso che mostrò al convegno di Milano e che era già stato sbufalato all'epoca: il meteorologo, Gunther Tiersch, dice che ci sono delle "linee serpeggianti" prodotte da aerei militari che "non hanno niente a che vedere col tempo". Ma non si tratta di scie misteriose: Tiersch stesso dice che si tratta di chaff (un prodotto antiradar in uso da decenni, che ha la particolarità appunto di creare falsi echi radar che sembrano enormi nuvole sugli schermi dei radaristi). Pattera dimostra di ignorare concetti aeronautici militari di base, ma lo dimostra solo a chi questi concetti li sa. Il resto del pubblico non ha gli strumenti per rendersi conto che Pattera ha preso un granchio spettacolare.

Pattera mostra poi un aereo che rilascia una scia e dice di aver analizzato delle cose che cadevano dall'aereo, e di averlo fatto "mentre cadevano". Il filmato prosegue senza interruzioni e mostra un filamento che svolazza. Pattera dice che si tratta di "polimeri". Qualcuno del pubblico chiede come sia possibile che il filamento sia già arrivato a terra da chilometri di quota se l'aereo che lo ha rilasciato sta ancora passando in quel momento.

Analisi di acqua piovana ad Ancona: 980 milligrammi di alluminio, "bario 54, silicio 2781". Marrucci lo interrompe e gli chiede di fermarsi su una singola analisi per capire meglio.


Dodicesima parte


Link al video. Pattera spiega l'origine delle analisi (un privato impensierito dalle scie degli aerei le ha pagate di tasca propria). Marrucci passa la parola ad Angioni e gli chiede di commentare in particolare le analisi. Angioni si accorge che Pattera ha detto milligrammi, ma in realtà le analisi scrivono chiaramente microgrammi, ossia quantità mille volte inferiori a quelle dichiarate da Pattera, che quindi ha commesso esattamente lo stesso errore che Angioni ha fatto notare prima nelle altre analisi. Pattera ammette: "Microgrammi, d'accordo".

Così Angioni fa l'affondo: 0,98 microgrammi di alluminio sono un dato assolutamente normale. Idem per il bario e il silicio. Sono i componenti della polvere sospesa in aria. Il 27% della crosta terrestre è silicio. Pattera, insomma, ha presentato come prova inquietante un dato che è invece perfettamente comune ed è ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Pattera contesta.

Angioni parla del filamento e obietta che se fosse davvero caduto dall'aereo ripreso, sarebbe arrivato a terra a una velocità incredibile. Dice che come chimico ha analizzato i filamenti e ha ottenuto gli stessi risultati di Pattera, ossia che sono filamenti di seta. Pattera interrompe dicendo che si tratta di "polimeri sintetici". Angioni chiede se lui e Pattera sono d'accordo o no sul fatto che sia seta, Pattera dice che non si tratta di seta come la può intendere il pubblico. Ma Angioni presenta documenti scritti da Pattera nel 2008, nei quali Pattera dichiarava che le analisi indicavano dati compatibili con fibre di origine animale, "nello specifico della seta". Ops. Altro autogol di Pattera, che non sembra sapere quello che scrive.

Angioni spiega che quei filamenti compaiono durante i periodi dell'anno in cui migrano i ragni, benché Pattera abbia più volte detto che i ragni migratori non esistono. Qualcuno del pubblico chiede quanto sono grandi questi ragni e polemizza. Polemizza anche Pattera, sfidando Angioni: "Voi trovateci i ragni".

E così Angioni cita il documentario della BBC The Living Planet che mostra la raccolta di questi ragni a 6500 metri di quota (qui trovate il documentario e i riferimenti alla letteratura scientifica). Il pubblico (mi sembra di riconoscere la voce del mitico Vibravito) interrompe con domande inutili sulla lunghezza dei filamenti usati da questi ragni per farsi portare dal vento. Grande confusione, di cui Pattera approfitta per non ammettere di aver detto l'ennesima fesseria e di aver contraddetto le sue stesse dichiarazioni precedenti scritte.


Tredicesima parte


Link al video. Una persona del pubblico invece di fare una domanda fa un comizio. Si va verso la rissa verbale fra membri del pubblico. Un altro membro del pubblico fa un altro comizio e riparla del "contratto" fra Italia e USA per il "dominio del clima". Parla di "microparticelle" e di "micrometalli" usati per monitorare gli uragani e dice che questo è un "fatto". Tira in ballo persino il transumanesimo wireless, i microtransponder, le nanoparticelle, gli RFID.

Finalmente qualcuno del pubblico fa una domanda: ci sono analisi di scie effettuate in quota? Un'altra persona parla di controllo non completo dei cieli da parte delle autorità e di aerei che s'incrociano in cielo. Battibecchi deprimenti fra il pubblico. La sala s'è vuotata parecchio. Marrucci rivolge ad Angioni la domanda sulle analisi in quota (Pattera vi ha già risposto prima dicendo che era impraticabile effettuarle).


Quattordicesima e ultima parte


Link al video. Angioni spiega che la sua posizione non è che le scie chimiche sicuramente non esistono: semplicemente, le prove presentate fin qui non sono per nulla convincenti (e, aggiungo io, si sono rivelate spesso delle bufale dilettantesche). Tutto qui. Portateci delle prove, signori. Non mi sembra una richiesta irragionevole.

Angioni spiega che le analisi in quota si possono fare eccome e si fanno. Le presenta: le analisi dicono che la scia analizzata è acqua e CO2. Il pubblico interrompe obiettando che quelle analisi sono state fatte su scie di condensazione, non su "scie chimiche". Sfugge il concetto di base: le analisi di una scia (chimica o meno) si possono fare, e quindi Pattera ha detto un'altra fandonia. Angioni chiede come si stabilisce quale scia è chimica e quale no: il pubblico dice "quelle che non escono dai motori ma da serbatoi che sono posizionati di fianco ai motori".

Pattera mostra una foto di un Boeing 747 che secondo lui rilascia un aerosol in fianco allo scarico del motore, ma Marrucci dice giustamente che è un pennacchio che non dimostra nulla. Qualcuno del pubblico fa una domanda fondamentale: dove sarebbe stivato, sugli aerei, tutto questo materiale che verrebbe irrorato? Ma è ora di chiudere, e la registrazione finisce qui.


In conclusione


Ancora una volta si è visto chiaramente che senza una moderazione di ferro, il pubblico è talmente accanito sulla questione delle "scie chimiche" che qualunque dibattito finisce in rissa e alla fine non conclude nulla. Il problema è che questo accanimento ha fatto passare completamente in secondo piano un fatto fondamentale: Pattera ha fatto una serie di errori tecnici clamorosi e non ha portato nulla che possa somigliare a una prova, ma soltanto congetture e frasi ambigue.

Parliamoci chiaro: chi sostiene la tesi delle "scie chimiche" sta accusando di strage volontaria l'intera categoria dei piloti d'aviazione, civili e militari, i controllori di volo e i meteorologi. Sta accusando tutte queste persone di essere complici omertosi. È un'accusa gravissima e potente, e per un'accusa del genere ci vogliono prove altrettanto potenti e schiaccianti. Altrimenti si dimostra di essere ancora fermi al "dagli all'untore" manzoniano. Finora, invece, i sostenitori delle "scie chimiche" hanno portato soltanto immagini e documenti che nel caso migliore si prestano a due interpretazioni opposte e nel caso peggiore sono panzane dimostrate.

Per chi volesse saperne di più senza risse, per chi vuole capire anziché credere fideisticamente, c'è il blog La bufala delle "scie chimiche" con le risposte documentate alle domande e ai dubbi più frequenti, i rimandi alla letteratura tecnica e le dichiarazioni degli esperti di settore italiani e stranieri. Che puntano tutte in una sola direzione, che riassumerò con le parole non certo eleganti ma molto schiette di un pilota di linea che ho consultato in proposito: le "scie chimiche" sono una stronzata pazzesca.

Non vi dirò come ha definito quelli che ci credono. Questo è un blog per famiglie.

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