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2011/01/30

Le cose che non colsi - 2011/01/30

Egitto, Shuttle, Marte e altro in breve


Aerei di carta dallo spazio (o quasi). Portati a 36 km di quota da un pallone sopra la Germania, sembra che gli aeroplanini di Project Space Planes abbiano viaggiato fino in America e Sud Africa con i loro messaggi caricati su schedine SD da 8 giga. In attesa di conferme, godetevi il video: comunque sia, l'immagine di un aereo di carta contro il cielo nero e la curva dell'orizzonte è notevole.

Password di Amazon, occhio. Amazon accetta anche variazioni della password (se non è stata cambiata da tempo) e non gli importa se la si scrive in maiuscolo o minuscolo. Soluzione: cambiate la vostra password su Amazon (Wired.com).

Panorama dalla superficie di Marte. Da sette anni, un robot fedele esplora il pianeta rosso per noi. Questa è una delle più belle immagini che ci ha mandato Wall-E, ehm, voglio dire, Opportunity (APOD).


Venticinque anni fa il disastro del Challenger. Sette astronauti morti al decollo con il loro Shuttle, lanciato nonostante le raccomandazioni dei tecnici che sapevano che il freddo della notte danneggiava le guarnizioni dei motori laterali a propellente solido. Msnbc e Boston.com hanno delle fotografie struggenti; Gizmodo ha il video della diretta TV e del discorso di Reagan. Per chi ha lo stomaco di vedere la cabina di pilotaggio precipitare ancora intera dopo la deflagrazione e capire in dettaglio cosa andò storto, Airboyd.tv ha un'impietosa, clinica e meticolosa analisi video.

Egitto, rivoluzione via Internet. Fa impressione notare che il governo egiziano ha così tanta paura di Internet da disattivarla completamente in seguito alle sommosse popolari antigovernative. Chi può s'ingegna con connessioni dial-up vecchio stile e guarda Al-Jazeera. Dal paese escono foto e video impressionanti. C'è chi si chiede se poi toccherà alla Libia, grazie al contributo di Wikileaks che sta rivelando la corruzione della famiglia Gheddafi.

Rimborso per Windows indesiderato, parte la class action in Italia. L'ADUC ha depositato l'atto di citazione presso il Tribunale di Milano: il consumatore ha il diritto, indicato dalla licenza, di rifiutare Windows e ottenere un rimborso, ma questo diritto viene ostacolato in mille modi (HWfiles, ADUC).

Rapidshare nuovo covo di pirati? Non proprio. Rapidshare respinge l'accusa di Markmonitor e RIAA di essere la più grande piattaforma online di pirateria audiovisiva e di essere il rimpiazzo del P2P: Rapidshare rimuove i contenuti vincolati da copyright non appena ne riceve segnalazione, esattamente come fanno tutti i fornitori di servizi analoghi, compreso Youtube, come previsto dalla legge (The Inquirer). Prassi confermata anche in Germania nella causa intentata da Atari contro Rapidshare (Ars Technica). Interessante. Concordo su una cosa: chi usa il P2P è indietro e rischia e tribola inutilmente.

Worm per iPhone. Lo segnala Sophos, ma è solo per iPhone jailbreak-ati. Bah.

Anche Mac e Linux sono vulnerabili ai virus. Siamogeek fa il punto della situazione sulla diffusione di Jnanabot/Koobface/Boonana, malware scritto in Java che s'insedia su qualunque sistema operativo dotato di interprete Java, e mette in guardia contro i falsi e vecchi miti riguardanti il malware.

Stuxnet. Wikileaks pubblica un documento riservato in cui gli USA si preoccupano perché la Siemens continua a esportare in Iran prodotti sensibili usabili per produrre uranio adatto a bombe atomiche. F-Secure pubblica un dossier che suggerisce che Stuxnet sia il risultato di uno sforzo congiunto USA-Israele per sabotare in modo incruento le ambizioni nucleari iraniane e definisce Stuxnet il malware probabilmente più significativo del decennio. Fa il punto della situazione anche in video. Il manuale dei dispositivi Siemens colpiti da Stuxnet è online grazie a Cryptome.

Wikileaks e Svizzera. Rudolf Elmer rivelò a Wikileaks documenti scottanti sulle attività offshore della banca dove lavorava, la Julius Baer, i cui clienti evadevano il fisco. Ora è sotto processo per violazione del segreto bancario: sanzione (sospesa) di circa 6000 franchi. Wikileaks pubblicherà prossimamente i nomi degli imprenditori e politici che hanno usato la Julius Baer per evasioni fiscali. Giusto per ricordare che Wikileaks non è nata con i recenti documenti diplomatici trafugati e non fa sconti a nessuno (BBC).

Esaurimento degli indirizzi IP. Finiranno il 2 febbraio, scrive il Messaggero sulla base di una previsione piuttosto arbitraria. Ma niente panico. L'8 giugno Google, Yahoo e Facebook faranno una giornata di collaudo dell'IPv6. Tenetevi forte.

Cellulari spia, nuove tecniche. Complessa ma originale ed elegante l'idea del baseband hacking, che sfrutta bachi nel modo in cui il firmware dei chip presenti in molti cellulari comunica con le reti GSM (Computerworld).

Fotoacustica, scienza che pare fantascienza. Vedere l'interno del corpo umano senza usare i raggi X, ma soltanto grazie a impulsi luminosi che causano un minutissimo riscaldamento: l'espansione dei tessuti che ne consegue genera un'onda d'urto captabile da appositi microfoni ed elaborabile per generare immagini (Ars Technica).

Mappa dell'intero universo di Guerre Stellari. Non serve altro, se non il link.

PDF sempre più insicuri. Julia Wolf spiega al Chaos Communication Congress come annidare dentro un documento PDF uno scanner di reti che si attiva quando viene stampato, come inserire un virus dentro un file PDF e altre simpaticissime tecniche d'intrusione basate sulle falle di questo formato, nato come idea intelligente per la compatibilità universale dei documenti e oggi malato di gigantismo (H-Online).

Antimateria nei temporali? Forse. Interessante, ma da confermare. I lampi di raggi gamma emessi dai temporali sono noti, ma il telescopio spaziale Fermi in orbita intorno alla Terra ha rilevato il tipico segnale dell'annichilazione di elettroni e positroni in relazione ai temporali. Che bisogno c'è di UFO e pseudoscienze, quando la scienza vera ci mostra che l'universo è già pieno di fascino e di cose incredibili, come i raggi di antimateria lanciati verso lo spazio dai temporali terrestri? (Discover Magazine).

Facebook sfrutta gli utenti con Sponsored Story. Se un Facebookiano clicca sul "Mi piace" di un prodotto, Facebook diffonde l'evento alle pagine dei suoi amici, presentandola come una "Storia sponsorizzata" pagata dagli inserzionisti. Non c'è modo di evitarlo. Praticamente Facebook fa diventare l'utente un testimonial pubblicitario involontario (The Inquirer).

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