2013/06/04

Il nuovo Star Trek in anteprima a Milano e Roma: recensione (senza spoiler)

Questo articolo è stato scritto inizialmente il 4/6/2013, è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale e vi arriva grazie alle gentili donazioni di “mauroxf*” e “andrea@auli*”.

Star Trek Into Darkness sarà proiettato oggi (4 giugno) in anteprima alle 21, in lingua originale, a Milano e Roma, rispettivamente all'IMAX UCI Cinemas di Pioltello e all'UCI Cinemas Roma Est (con sottotitoli in italiano). Il film uscirà nelle sale il 12 giugno. Io sarò alla proiezione di Milano insieme a un away team di Trekker.

Alla proiezione di Roma sarà presente l'autore di fumetti David Messina, autore di Countdown to Darkness, fumetto prequel del film: è simpaticissimo e sa raccontare il mestiere del fumetto in maniera impagabile. Se potete, non perdetevelo: il film non so come sia, ma David è un grande.

Aggiornamento senza spoiler (2013/06/06)


Ci ho rimuginato un po' su e l'ho rivisto a Lugano all'anteprima per la stampa stamattina, sempre in inglese. Intendiamoci: Into Darkness è divertente, recitato bene (specialmente da un fantastico Cumberbatch, ma anche da Chris Pine, Zachary Quinto e Simon Pegg), ha effetti visivi molto belli e curati, è pieno di azione e (per chi è riuscito a evitare gli spoiler) ricco di colpi di scena.... ma non è Star Trek. Se l'avessero intitolato, in stile wertmulleriano, Film con astronavi che s'inseguono ed esplodono ed eroi vestiti con magliette colorate che salvano l'universo a suon di cazzotti, sarebbe un gran bel film (a parte i faretti puntati in faccia allo spettatore coi lens flare posticci, veramente fastidiosi). Ma chiamandolo Star Trek si deludono i fan di questa saga. In Into Darkness ci sono in particolare un paio di scene (che non vi anticipo) che causano un gastrospasmo d'orrore fra gli spettatori che conoscono lo Star Trek originale e vedono massacrata una delle cose più amate della serie originale. Non vi dico quale, così soffrirete come ho sofferto io.

Lasciamo stare la trama colabrodo (sulla quale scriverò una recensione con spoiler altrove): ci passerei sopra con affetto, come del resto si è sempre fatto per le incoerenze degli altri Star Trek, se ci fosse in questo film l'ingrediente che ha sempre contraddistinto Star Trek da tanta altra fantascienza, ossia il tema. Da Star Trek ci si aspetta che diverta e intrattenga, ma anche che abbia un tema di fondo che faccia riflettere sulla condizione umana, sull'etica, sulle differenze e sulla meraviglia dell'universo. Qui lo spunto di riflessione non c'è proprio, e non appena viene abbozzato dai dialoghi arriva un'esplosione a interromperlo.

Il dilemma, per i fan duri e puri, è se respingere questa versione alternativa di Star Trek, rimaneggiata in tutto (compresa la natura dei personaggi), un po' sessista (donne sostanzialmente relegate a damigelle da salvare o contemplare, in particolare con una scena decisamente gratuita), un po' razzista (gli eroi son tutti belli e bianchi, i traditori e i cattivoni sono quasi tutti scuri), fragorosa e vuota, perché tradisce gli ideali di meraviglia, riflessione e tolleranza del diverso rappresentati da Star Trek, o se abbracciarla comunque perché attira nuovi fan e nuove generazioni: ho visto tanti tweet di chi ha già visto Into Darkness senza sapere nulla dell'universo Trek, l'ha apprezzato e ne è stato invogliato a scoprire tutto il resto della saga, ben più ricca e profonda.

Vale la pena di andare a vederlo al cinema? Dipende. Il 3D, per quanto realizzato in post-produzione, è ben fatto (a parte alcuni movimenti troppo bruschi che impastano l'immagine), non è invadente ed esalta molte delle ambientazioni. Un paio di sequenze, inoltre, sono di puro nerd porn e vanno godute su grande schermo. Se volete passare due ore e rotti a vedere un film d'azione serratissima, Into Darkness non vi deluderà.

Ma non chiamatelo Star Trek.

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