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2014/04/29

Viviamo nel futuro: abbiamo un robot geologo che gira su Marte e si fa autoscatti incredibili

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Credit: Doug Ellison.

Fermatevi a pensarci un attimo: questa foto è stata scattata su Marte.

Su Planetary.org trovate i dettagli tecnici sulla composizione di questi autoscatti, ottenuti elaborando e unendo fotografie multiple come quelle mostrate qui sotto:


 Se vi state chiedendo come mai manca il braccio robotico che regge la fotocamera, la spiegazione è semplice: il braccio è stato spostato ripetutamente e sono state escluse le poche tessere del mosaico d'immagini che ne inquadravano la parte vicina al perno d'articolazione.

Il braccio è imperniato nel punto indicato dalla freccia qui sotto:


Ingrandendo la zona si vede dove sono state combinate le immagini:


Queste sono le due immagini originali usate per creare la zona dell'articolazione: in quella di sinistra il braccio è abbassato (nell'angolo inferiore destro), mentre in quella di destra è alzato (la parte bianca nell'angolo in alto a sinistra). Le immagini vanno ruotate per orientarle correttamente.


Il procedimento è più chiaro se si guarda il video del JPL che ricostruisce la complessa coreografia utilizzata per scattare un'altra autoripresa analoga. Da questo video ho estratto questi due fotogrammi, che mostrano le posizioni del braccio durante gli scatti che riguardano l'imperniamento:



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