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2014/07/03

Recensione: “Rivelazioni” di Massimo Polidoro

È uscito pochi giorni fa in libreria Rivelazioni, di Massimo Polidoro, amico di lunghissima data (sin dai tempi del feed di Scienza e Paranormale su Fidonet; è lì che ci siamo conosciuti) e compagno di tante avventure nella pseudoscienza. L'ho letto in anteprima d'un fiato: è una sorta di Complottopedia, ottima introduzione a tutte le tesi di complotto e di mistero più ricorrenti nei media, con relativo sbufalamento, ma offre anche un'analisi più profonda del perché queste storie così irrazionali e assurde hanno tanto successo, oggi come in passato, insieme a una miniguida alle tecniche per non farsi fregare dai televenditori di paccottiglia pseudoscientifica.

Mi ha fatto piacere, inoltre, trovare dietro quella copertina a dire il vero un po' inquietante (ci torno tra poco) numerose chicche, spiegazioni e tematiche che non conoscevo assolutamente: non vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa.

Il rischio di un mestiere come quello del debunker è che dopo qualche anno si scivola nel già visto e manca il brivido della novità, ma mi sono divertito a scoprire che là fuori ci sono ancora parecchi misteri che ancora aspettano di essere analizzati con la precisione chirurgica della scienza e del buon senso. Rivelazioni è edito da Piemme è disponibile su carta e come e-book.

Ho scambiato due parole online con Massimo: questo è il distillato della nostra chiacchierata.

Allora, Massimo, dopo i libri collettivi che hai curato e ai quali anch'io ho collaborato, come “11/9 la cospirazione impossibile” e “Complotti, bufale e leggende metropolitane”, esce finalmente un tuo libro interamente dedicato ai complotti svelati, compresi i complotti reali.

Come sai, sono anni che seguo questi argomenti. Avevo accumulato molto materiale e ho pensato che era giunto il momento per raccoglierlo in un unico libro.


Hai scelto il momento giusto, fra interpellanze parlamentari sulle scie chimiche e timori fasulli sui vaccini.

Esatto. Tutte queste idee, per quanto comprensibili perché nascono dalla paura e dall'umanissimo timore di trovarsi in una situazione a rischio, non sono solo idee infondate che incantano chi passa la giornata sul web, ma come ben sai possono provocare reali danni sociali.

Non vaccinare i propri figli perché si crede, sulla base di una ricerca truffaldina di un medico radiato dall’albo, Andrew Wakefield, pagato per dichiarare il falso, che possano provocare l’autismo nei bambini, può avere effetti devastanti. Chi rifiuta di vaccinare i propri figli non solo li espone al rischio di malattie che si ritenevano debellate come il vaiolo, la rabbia o il tetano, ma contribuisce alla diffusione dei virus anche nel resto della popolazione.

Alimentare paure infondate come quella per le scie chimiche, che è l’innocua condensa rilasciata dagli aerei, crea angosce ingiustificate. Senza contare che chi dirige la propria rabbia e protesta verso pericoli immaginari, distoglie l’attenzione da minacce autentiche. Ecco allora perché ho voluto capire con questo libro come nascono e si diffondono le teorie della cospirazione, oltre a indagare, e a smontare dove è il caso, alcune delle più celebri bufale.


Però non scrivi soltanto di complotti, veri o immaginari: il tuo libro ha un respiro più ampio, visto che ti sei prefisso di indagare e raccontare tutto (o quasi tutto) ciò che appare segreto. Parli infatti anche dei segreti di Leonardo e delle strane morti dei divi (non solo star come Michael Jackson o Elvis Presley, ma anche personaggi storici come Tutankhamon, Mozart, Napoleone, Hitler e altri). Parli di tesori nascosti e di codici cifrati. Ma è solo questione di smontare freddamente tutto, o dietro questo “accanimento contro il mistero” (come lo chiamano alcuni) c'è un'emozione che ti spinge?

L'idea della segretezza esercita sempre un grande fascino su tutti, me compreso. Viviamo in un’epoca in cui non sembra esserci più spazio per i segreti, dove le nostre telefonate possono essere ascoltate in ogni istante, i nostri movimenti monitorati passo dopo passo grazie al GPS del telefonino, i nostri gusti e le nostre preferenze rivelate dalla navigazione e dai siti che visitiamo su Internet. E viviamo in un tempo in cui siamo letteralmente bombardati da informazioni e notizie di ogni tipo, trasmesse da ogni sorta di media, a ogni ora del giorno e della notte.

Ma nonostante sembri che tutto sia ormai a portata di mano e non resti più nulla da scoprire, i segreti non solo resistono, ma sanno ancora essere seducenti. Pensa al successo di un romanzo come Il codice da Vinci...

[mio facepalm

...che ha venduto oltre 80 milioni di copie perché prometteva di rivelare segreti “proibitissimi” sulla storia della Chiesa. Che poi si trattasse di ipotesi già note e dimostrate false poco importa: il romanzo è riuscito a scatenare polemiche, proteste e dibattiti capaci di far esplodere una curiosità straordinaria.


Come sai, io vedo quasi quotidianamente i danni che la disinformazione crea sul web e fuori dal web e cerco di contrastarla. Tu che ne pensi? La Rete, invece di diffondere il sapere, è diventata una maledizione che amplifica le cretinate?

Penso che Internet sia uno strumento eccezionale,  ma – e questa è sia la sua fortuna che la sua maledizione – è privo di filtri. Vi si può trovare di tutto, dalle ricerche più serie e scientifiche alle assurdità più clamorose. La difficoltà per chi naviga, dunque, è proprio quella di capire se si trova di fronte alle prime o alle seconde. E non è un compito facile. I personaggi carismatici, che propagandano teorie suggestive, riescono ad avere tanto seguito sia perché rispondono al diffuso bisogno di certezze, sia perché chi va in cerca di certezze difficilmente si fa cogliere dal dubbio. Trovare qualcuno che sembra avere capito tutto del mondo e ci vende la sua teoria impacchettata e infiocchettata per molti rappresenta una tentazione irresistibile perché, parafrasando Pasolini, li libera dalla necessita di affrontare da soli un mondo che altrimenti appare del tutto imprevedibile e quindi poco rassicurante.


Sì, però è preoccupante quando vedi che anche in Parlamento (non solo in quello italiano) c'è chi si beve ogni tipo di sciocchezza, come quelli che credono che il governo americano impianterebbe dei microchip sotto la pelle dei cittadini per spiarli, quelli che credono alle scie chimiche o quelli che sostengono che l'AIDS non esiste o che i vaccini fanno male.

È molto preoccupante, sono d'accordo, ma non dobbiamo pensare che in Parlamento siedano solo le persone più capaci, preparate e intelligenti della nostra società. Ci stanno coloro che vengono votati dai cittadini (o, nel Parlamento votato con l'attuale sistema elettorale, ci stanno coloro che le segreterie dei partiti hanno scelto di sistemare lì). Quindi c'è veramente di tutto, c'è la persona con la terza media, che non sa nemmeno parlare, e c'è il professore universitario. C'è l'ex modella e quello che si fa suggestionare da ogni bufala che passa per la rete. E questi, per quanto sprovveduti, sono pur sempre in buona fede. Poi, però, c'è anche chi alimenta e diffonde le false notizie perché fanno più audience o – ed è pure peggio – perché gli fanno comodo: è molto più semplice distrarre le persone con qualche paura fantasiosa, piuttosto che rimboccarsi le maniche e cercare di risolvere i tanti problemi autentici che attendono risposte.


Una delle domande che mi fanno più spesso è se l'attrazione per tutto ciò che è misterioso continuerà ancora a lungo. Io penso che sia inevitabile e anzi indispensabile. Tu che ne dici?

Sono sicuro che il mistero continuerà all'infinito a incuriosirci perché l’uomo è un animale curioso. E meno male che è così! La curiosità è la molla che ha permesso ai nostri antenati di alzarsi su due gambe per esplorare il mondo che li circondava e, quindi, di evolversi. Proprio per questo Albert Einstein diceva che la più bella esperienza che si possa provare è quella del mistero, culla dell’arte e della scienza.

Ma al mistero, ed è questo il punto, è essenziale avvicinarsi con spirito critico. Farsi domande, chiedersi se qualcosa è vera o se può avere spiegazioni alternative, altrimenti si finisce per accettare tutto e credere a ogni sciocchezza solo perché ci piacerebbe che fosse vera. Chi propaganda il mistero senza fornire gli elementi per scoprire la verità alimenta la credulità ed espone i più deboli a truffe e raggiri. È contro questi propalatori di falsità che sia tu, che io che il CICAP combattiamo, non certo contro chi ci crede.


E con questo ti sei aggiudicato un posto d'onore nelle liste degli occultatori e insabbiatori care a tanti guru del complottismo. Un'ultima domanda. Abbi pazienza, ma non so resistere: mi vuoi dire com'è che hai scelto una copertina così... particolare?

A dire la verità, non è quasi mai l'autore a scegliere titolo e copertina del suo libro, ma l'editore. Editor, ufficio marketing e grafici si mettono insieme e studiano la copertina migliore per ogni libro, quella che più facilmente può catturare l'interesse del lettore. Così è stato anche nel mio caso, anche se puoi immaginare la mia reazione quando l'ho vista la prima volta...


Gìà. Io ho pensato che avessi deciso di darti al crimine per finanziare il CICAP. In effetti è un po' malandrina. Non è la solita copertina da libro di debunking. Di certo andrà a pescare anche tra i molti che non hanno le idee chiare e che, dopo avere letto il tuo libro, potrebbero ritrovarsi un po' meno inermi di fronte alle bufale. In effetti è a loro che dobbiamo cercare di fare arrivare le informazioni; è inutile che predichiamo ai convertiti, per così dire. Ma devo anche dire che in questi giorni sul web si sono sprecati i paragoni con il personaggio di “Mistero”, Adam Kadmon, che si presenta per l'appunto con una maschera in viso.

Vero, ma per fortuna dai commenti che ho letto ho visto che l'ironia è stata capita e apprezzata.


Miracolo. Comunque mi assicuri che non vi siete messi d'accordo?

Assolutamente! Non lo conosco e nemmeno so se esiste realmente.


Sì, certo. E poi magari scopriamo che tu e lui siete la stessa persona...

Be', questo sì sarebbe un vero complotto!

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