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2014/08/09

Credete alle “scie chimiche”? Allora state accusando Alitalia. Vedete un po’ voi

Pochi giorni fa ho preso un volo Alitalia per andare ad Agrigento per il Festival della Scienza (bellissima esperienza, fra l'altro) e ho trovato nella rivista Ulisse della compagnia aerea (numero 357, agosto 2014) la pagina che trovate qui accanto. È firmata da Roberto Germano, direttore delle operazioni di volo di Alitalia, e spiega come si formano le scie dietro gli aerei.

Se credete alle teorie sulle “scie chimiche”, allora dovreste spiegare come mai Germano dice che invece le scie degli aerei sono semplicemente “condensazione del vapore acqueo”. Ve la sentite di accusare il direttore delle operazioni di volo di Alitalia di mentire e di coprire la cospirazione? Alitalia fa parte del megacomplotto?

O magari, dico solo magari, vi siete fatti fregare da una panzana fabbricata da paranoici e alimentata da incompetenti (come RedRonnie su Twitter poco fa) sulla quale lucrano venditori di paccottiglia come Envioshield, la pastiglia contro le “scie chimiche”? Fatevi questa domanda. Non chiedo di più.

Per qualunque ulteriore dettaglio o dubbio, date un'occhiata alle risposte degli esperti che ho raccolto presso Scie-chimiche.info.

Per chi non può leggere l'immagine della pagina di Ulisse, che è cliccabile per ingrandirla, eccone il testo.

LE CODE DEGLI AEREI

Come si formano le scie di vapore

Chissà quante volte vi sarete chiesti, guardando nel cielo le code che lasciano gli aeroplani, come si formano?

Per spiegarlo dobbiamo partire dall'atmosfera e dai motori. L'atmosfera è la massa gassosa che avvolge la Terra, con temperature diverse, poiché i raggi del sole causano un gradiente termico tra i Poli e l'Equatore. I fenomeni meteorologici che si manifestano sono generati da questi moti dell'aria e dalla presenza di vapore acqueo, proveniente dalla superficie degli oceani e dai cicli vitali degli esseri viventi.

Passiamo ora ai motori a reazione che sono composti da:

1. una presa d'aria che cattura e convoglia l'aria esterna;

2. un compressore dove l'aria aspirata raggiunge rapporti di compressione molto elevati;

3. una camera di combustione dove si provoca la combustione (circa 1.000°C) iniettando il kerosene nell'aria compressa;

4. la turbina che sfrutta l'energia dei gas (pressione e temperatura) per l'azionamento del compressore.

I gas che escono dalla turbina vengono poi avviati all'ugello di scarico, qui, subendo un'ulteriore espansione e uscendo a elevata velocità, formano il getto. Questo getto in uscita provoca la spinta in avanti che fa poi muovere gli aerei. È appunto questa massa d'aria calda a formare le “exhaust contrails”. Si tratta di scie che si generano dalla condensazione del vapore acqueo – contenuto nei gas di scarico – al contatto con un'atmosfera estremamente fredda e prossima alla saturazione. La condizione critica per il formarsi delle scie di condensazione è l'alta umidità e la bassa temperatura. Due fattori che troviamo generalmente sopra gli 8.000 metri.

Guardando il cielo, quindi, quando vediamo nello stesso momento un aereo con la scia visibile e un altro senza, lo dobbiamo alla diversa quota di altitudine oppure alle diverse condizioni dell'atmosfera nella quale si muovono.

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