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2015/11/26

11 settembre, anche Pino Scaccia inciampa nel “dossier di architetti e ingegneri”

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale del 2015/11/26. Ultimo aggiornamento: 2018/05/09 23:00.

Pino Scaccia, firma celebre del giornalismo italiano, ha segnalato su Facebook* un “dossier di architetti e ingegneri” che ha realizzato una “sconvolgente contro-inchiesta sull’11 settembre”. Scaccia dice che “non è complottismo, ma solo analisi tecniche” e aggiunge che “già il governo americano aveva ammesso la presenza di dinamite sotto le Torri Gemelle crollate”.

*2015/11/26 16:10. Il post di Scaccia è stato rimosso. Ne rimane lo screenshot mostrato qui accanto.


Vista così, sembra una storia interessante e credibile. Ma basta fare qualche verifica per capire che Pino Scaccia si è fatto sedurre da una fregatura elegantemente confezionata.

Prima di tutto, Scaccia afferma che il governo USA avrebbe “ammesso la presenza di dinamite sotto le Torri gemelle”, ma è una bufala. Nessuno dei governi che si sono succeduti in questi quattordici anni dagli attentati dell'11 settembre 2001 ha mai dichiarato una cosa del genere: se Scaccia è in grado di presentare le fonti di questa presunta dichiarazione, lo faccia. L'onere della prova è suo, come sempre quando si fa un'affermazione straordinaria, e l'ho contattato privatamente per chiedergli di documentare quello che dice.* **

*2015/11/26 16:10. Scaccia mi ha risposto cordialmente e ha detto che sta cercando le fonti e me le fornirà.

 **2018/05/09 23:00. Per completezza, segnalo che le fonti promesse non mi sono mai arrivate. L’ultimo messaggio di Scaccia è del 26/11/2015 e dice che purtroppo non è ancora riuscito a trovarle.
 

La presunta ammissione governativa citata da Scaccia è una bufala anche per una ragione molto pratica: il crollo delle Torri Gemelle iniziò dall’alto, specificamente dai piani colpiti dagli aerei dirottati, per cui mettere la dinamite sotto le Torri sarebbe stata una cazzata monumentale.

In quanto al “dossier di architetti e ingegneri”, me lo sono procurato (dettagli qui sotto) e me lo sono letto: è un documento ben confezionato, dall'aria seria e credibile e con l’apparente garanzia di un gruppo di esperti tecnici. Copertina seria, titolo non sensazionalista. Ma non è un documento tecnico.

Una vera “analisi tecnica” verrebbe sottoposta al vaglio di esperti esterni, come si fa con ogni pubblicazione scientifica. Se questi architetti e ingegneri avessero davvero qualcosa di tecnicamente credibile in mano, lo pubblicherebbero su una rivista scientifica, come hanno fatto in questi anni i loro colleghi (che però confermano in massa la ricostruzione non complottista). Invece il loro “dossier” è un libretto patinato di 50 pagine, messo in vendita a 11 dollari e 99 cent. Come mai?

E come mai il sito di questi serissimi “architetti e ingegneri” vende tazze, magliette e gadget vari legati all'11 settembre? Non pare l'atteggiamento di gente seria e professionale.


E infine siamo sicuri che questi siano davvero architetti e ingegneri? Mi ci ero iscritto anch’io e mi avevano accettato senza chiedermi alcuna conferma delle credenziali.

Non è così che si fa scienza. Non è vendendo magliette, cappellini e tazzine dedicate a una tragedia con tremila morti che si trova la verità. Confido che Pino Scaccia saprà andare oltre le patinate apparenze iniziali e farà piazza pulita di questi ciarlatani.

E giusto per chiarire perché non uso con leggerezza il termine ciarlatani: questo è il modo in cui Richard Gage, fondatore e direttore dell'associazione, dimostra “scientificamente” le proprie tesi: con due scatole di cartone. Credibilissimo.


Non so voi, ma io prima di dare per buono quello che dice un tipo del genere ci penserei un attimo. Se volete, le ricerche del gruppo Undicisettembre su questi architetti e ingegneri e sulle loro tesi sono a vostra disposizione. Date loro un’occhiata e poi fatevi un’idea.


2018/05/09 23:00 - Come mi sono procurato il libretto senza dare soldi ai ciarlatani


Aggiorno questo articolo a tre anni di distanza perché vorrei tenere traccia di come sono riuscito a trovare il libretto nonostante la mancanza di aiuto da Pino Scaccia e senza dare soldi ai complottisti.

Per prima cosa ho fatto il punto degli indizi che avevo a disposizione per reperire questo libretto. Scaccia parlava di un dossier fatto da “architetti e ingegneri” e ne dava il titolo come “Oltre la disinformazione”. Avendo studiato le tesi di complotto sull’11/9, sapevo dell’esistenza negli Stati Uniti di un’associazione complottista formata da alcuni architetti e ingegneri (“ingegneri” nel senso anglosassone del termine engineer, che non implica una laurea in ingegneria) e ho ipotizzato che il libretto fosse opera loro.

Così ho provato a immaginare quale potesse essere il suo titolo originale: Beyond Misinformation?

Ho fatto una ricerca in Google ed è emersa una pagina del sito dell’associazione che ospitava e vendeva proprio un libretto con questo titolo:


Il libretto, però, era disponibile soltanto a pagamento, e l’idea di dare soldi a dei ciarlatani non mi entusiasmava. Anche se avessi voluto pagare, avrei dovuto attendere la spedizione postale della pubblicazione. I tempi sarebbero stati lunghi, mentre a me serviva sapere il più presto possibile cosa c’era scritto nel libretto.

Così ho fatto una ricerca mirata in Google per vedere se per caso c’era da qualche parte una copia digitale in formato PDF, con la sintassi “beyond misinformation” filetype:pdf. Bingo!


Il primo risultato era un link a un PDF scaricabile:



L’ho scaricato, l’ho letto, ho capito che era la solita incoerente compilation di teorie complottiste senza alcun elemento nuovo, e ho scritto l’articolo che trovate qui sopra. Ho risparmiato una dozzina di dollari e ho chiuso subito il caso.

A fine dicembre 2015 il libretto è stato reso scaricabile gratuitamente anche dal sito dell’associazione (link intenzionalmente alterato), come testimonia questa copia archiviata presso Archive.is.

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