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2015/11/03

Antibufala Classic: la “rotonda magica” in Inghilterra

Questo articolo risale al 28 marzo 2003: lo ripubblico integralmente qui così com’era all’epoca, accorciando soltanto i suoi link, aggiungendo questo videoquesto link a Google Earth, e spostandolo da qui su Attivissimo.net per radunare man mano le mie indagini antibufala sparse in giro.
Indagine iniziale: 28 marzo 2003. Ultimo aggiornamento: 3 dicembre 2004.



Il testo dell’appello


Si tratta di un documento Word contenente un breve testo e delle inquietanti immagini di traffico automobilistico.

Immagina di guidare in Gran Bretagna

Intanto sei già incasinato perché devi guidare al contrario...

Poi, vai tranquillamente pensando al five o’clock tea e ti trovi alle prese con un segnale al quale le tue 200 lezioni di autoscuola non ti hanno preparato...


Cerchi di immaginarti cosa sarà ...

Qualche decina di metri dopo apparirà questo:


La rotonda magica !

Ce ne sono 3 o 4 come questa in Gran Bretagna. Questa è a Swindon, tra Londra e Cardiff, vicino a Southampton.


No comment...


Perché NON è una bufala


La "rotonda magica" esiste davvero: è sufficiente immettere in Google il nome della località (Swindon) e "magic roundabout" (la scritta sul cartello nella prima foto) per trovare pagine Web che la descrivono, come per esempio Netcyclo.co.uk, che presenta foto quasi identiche a quelle dell'appello.

È esatto anche che ci sono altre "rotonde magiche" come questa: una è a Hemel Hempstead, sempre nel Regno Unito, ed è documentata per esempio presso Hemelhempsteadtoday.co.uk. Un'altra, stando al sito dedicato alla rotonda di Swindon, è nella zona sud di Londra.

Prima che consideriate queste immagini come la prova definitiva della totale e inguaribile eccentricità degli inglesi, occorre fare qualche chiarimento. I rondò, o rotatorie che dir si voglia (c'è tutta una terminologia da scoprire in siti come Webstrade.it), sono molto più diffusi all'estero che in Italia.

In Inghilterra fanno addirittura furore i cosiddetti "mini-roundabout", o minirondò, che non sono altro che un normale incrocio in mezzo al quale è dipinto un cerchio bianco, intorno al quale si deve girare. Sono dappertutto, anche in città. Lo so bene, io li ho affrontati tutti i giorni per portare le mie figlie a scuola (ho abitato vari anni in Inghilterra). Per cui gli inglesi sono molto abituati ai rondò, al punto di rispettarli anche se sono costituiti soltanto da una segnaletica orizzontale dipinta sull'asfalto, e quindi questa giostra è per loro più naturale che per un italiano.

La “rotonda magica”, se la guardate con calma, non è altro che la composizione di cinque minirondò disposti ad anello; questo anello forma un sesto rondò più grande, che ha la particolarità di essere bidirezionale.

Il vantaggio di questa soluzione è che un automobilista che arriva da una delle strade collegate dal rondò e deve uscire a quella immediatamente a destra (ricordate, siamo in Inghilterra, i rondò si percorrono in senso orario) non è costretto a impegnare tutto l'anello esterno e quindi fermare il traffico sulle altre strade e fermarsi quattro volte, come dovrebbe fare invece in un rondò tradizionale composto da un anello esterno unidirezionale interrotto da vari rondò secondari: può imboccare il minirondò davanti a sé, uscire a destra e imboccare direttamente il minirondò che sta davanti alla strada sulla quale vuole uscire, come mostrato dalla linea rossa nella foto qui sotto, fermandosi soltanto due volte.


Tenete presente che le foto sono disorientanti, come dice l’appello, anche perché in Italia si guida a destra. Inoltre quando si affrontano queste "rotonde magiche" in auto, non si ha la visione del carosello di auto mostrato nella seconda foto, ripresa da una certa altezza: ci si concentra soltanto sulla propria segnaletica.

Una piantina (tratta da Hemelweb.demon.co.uk) chiarisce forse meglio la situazione.


Ma funzionano queste "rotonde magiche"? Pare di sì, anche se producono un certo caos iniziale, come descritto nei siti sopra citati:

"Its opening attracted the national press and television and the Gazette reported it caused some of the biggest traffic jams ever seen in Hemel Hempstead. It was the first such roundabout to be opened anywhere and it quickly settled down to ease the town’s traffic problems"

"La sua apertura attirò la stampa e la televisione nazionale, e il Gazette riferì che la rotonda creò alcuni dei più grandi ingorghi mai visti a Hemel Hempstead. Era la prima rotonda del suo genere in assoluto, e ben presto si assestò, riducendo i problemi di traffico della cittadina".

Del resto, di tecniche alternative per riunire cinque strade ad alto traffico senza causare code di chilometri non ce ne sono.

Inoltre gli abitanti del luogo si sono affezionati alla "rotonda magica", al punto che è diventata una piccola attrattiva turistica, e che quando gli esperti, negli anni Novanta (questi rondò sono dei primi anni Settanta), proposero di rimpiazzarla con un sistema basato su semafori, si mosse una petizione per salvare il rondò, organizzata dal giornale locale. La rotonda rimane fiera al suo posto.

Il nome "Magic Roundabout" significa "rotonda magica", ma allude anche al titolo di un popolarissimo programma inglese per bambini degli anni Sessanta e Settanta, che tradotto letteralmente significa "la giostra magica".


Indizi sulle origini


Alcune curiosità: nelle proprietà del documento Word si legge "University of Southampton" e uno spezzone in francese: "maginez: vous conduisez en Grande Bretagne et". Con un editor esadecimale, inoltre, il buon Word rivela come sempre altre informazioni nascoste, come nomi spagnoli (José Gabriel Pulido, Antonio Diaz, Marina Mediero, Laura Perez) e tedeschi (Dirk Bohrer), a testimonianza che questa storia ha fatto un bel po' di strada. E rivela anche che Word infila nei propri file informazioni di cui l'utente non è consapevole, con tutti i rischi di privacy che questo comporta. Ma questa è un'altra storia.

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