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2016/09/16

SAWS, il “programma americano segreto” per bloccare le invenzioni sensibili. Tipo i panzerotti


Un lettore, Ivan, mi segnala che circola in Rete la notizia di “un fantomatico software chiamato SAWS” che farebbe parte di un programma americano segreto che blocca le invenzioni sensibili, come per esempio le scoperte eccessivamente innovative nel campo delle energie alternative.

Così, perlomeno, scrive Andrea Rampado su Nexus Italia (copia su Archive.is): ma viene subito un dubbio. Se il programma è segreto, come fa Nexus Italia a sapere che esiste? Se è una rivelazione davvero importante, come mai Andrea Rampado è libero di parlarne su Internet senza che venga zittito dai Men in Black?

Infatti basta un briciolo di ricerca in Google per scoprire che il programma SAWS è cosí segreto che Yahoo ne parlava pubblicamente già dieci anni fa, nel 2006, rivelando che il Sensitive Application Warning System era un sistema per rallentare l’approvazione di brevetti depositati presso l’Ufficio Brevetti statunitense. Non insabbiava le scoperte: si limitava a renderne difficile e lenta la tutela brevettuale.

Una prassi discutibile in termini di libera concorrenza, ma non certo un piano ipersegreto per sopprimere le invenzioni, insomma. Anche perché un inventore non è obbligato a brevettare la propria invenzione: se vuole, può pubblicarne il funzionamento come e quando gli pare. Il brevetto serve soltanto ad avere una tutela legale e un’esclusiva di sfruttamento dell’invenzione.

In altre parole, se lo scopritore di un’invenzione rivoluzionaria si trovasse bloccato nella tutela brevettuale dalla procedura SAWS e temesse che la sua invenzione venga soppressa, è libero di pubblicarne il funzionamento in ogni dettaglio.

Il SAWS aveva anche un altro scopo, che Nexus Italia tralascia: quello di reprimere i brevetti stupidi o assurdi, come quello per la tutela del panzerotto. Lo spiega bene Ars Technica, notando che oltretutto il sistema SAWS è stato disattivato (almeno così dice l'Ufficio brevetti USA) a marzo 2015.

Tutte queste informazioni sono facilmente reperibili in una decina di minuti. Viene da chiedersi come mai Andrea Rampado e la redazione di Nexus Italia non abbiano fatto questa semplice verifica.

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