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2016/10/20

(AGG 2023/01/21) Le Tesla fabbricate adesso sono già predisposte per la guida totalmente autonoma: video impressionante. Ma falso

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Stanotte (ora italiana) Elon Musk ha annunciato a sorpresa, con un post su Tesla.com e una conferenza stampa telefonica (ora rimossa), il nuovo hardware che viene già ora installato a bordo di tutte le auto Tesla che lasciano la catena di montaggio e che verrà installato anche sulle future Model 3 (come quella che ho prenotato ad aprile scorso):

  • otto telecamere con copertura su 360 gradi, sia grandangolari sia a teleobiettivo (disposte e nascoste in questo modo);
  • un radar frontale con elaborazione migliorata, “in grado di penetrare pioggia intensa, nebbia e polvere e persino guardare oltre l’auto che sta davanti” (è già successo, salvando un conducente);
  • dodici sensori a ultrasuoni migliorati (fino a 8 metri di portata);
  • un computer di bordo molto più potente, basato su GPU Nvidia;
  • software riscritto per tenere conto delle nuove risorse hardware.

Questa nuova dotazione hardware e software consentirà, dice Musk, di saltare la fase di miglioria iniziata con l’Autopilot 2.0 (il software di guida assistita, non autonoma), che avrebbe portato le Tesla prodotte fin qui al Livello 3 o 4 di autonomia secondo i criteri SAE, e di offrire direttamente la guida totalmente autonoma (Livello 5): il “conducente” non dovrà fare altro che impostare la destinazione desiderata.

Contemporaneamente Tesla ha pubblicato il video qui sotto, girato nei dintorni di Palo Alto e nel parcheggio della casa automobilistica (secondo le deduzioni di Electrek). Attenzione: è accelerato rispetto alla realtà. Presumo che sia stato girato in condizioni particolarmente favorevoli, che non corrispondono nemmeno lontanamente alla realtà di una congestionata città europea, ma vi sfido a guardarlo senza angosciarvi a ogni incrocio e senza restare a bocca aperta quando il “conducente” scende dall'auto e l’auto va da sola a cercarsi un parcheggio (saltando, fra l’altro, il parcheggio per disabili perché, dice Musk, ha letto il cartello stradale). Cose già viste in tanti prototipi di altre case automobilistiche, ma qui si parla di fornirle in un’automobile di serie.

La guida autonoma mostrata nel video non sarà disponibile da subito sulle Tesla predisposte: per ora viene solo installato l’hardware adatto a consentirla. Il software, dice Tesla, verrà aggiornato man mano che la flotta di auto acquisisce esperienza di guida in condizioni reali.

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2023/01/21: Sette anni dopo la pubblicazione di questo video, è emerso che si trattava di una messinscena. E infatti, a sette anni di distanza, la guida autonoma mostrata in questo video non è ancora pubblicamente disponibile. I dettagli sono in questo mio articolo.

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The Register nota che l’annuncio precisa che l’attuale Autopilot (sistema di guida assistita usato fin qui) non sarà abilitato nelle nuove Tesla: anzi, inizialmente queste nuove auto non avranno neanche la frenata automatica d’emergenza, l’allarme di collisione, il mantenimento di corsia e il cruise control attivo (almeno fino a dicembre 2016, secondo il sito di Tesla). Le “vecchie” Tesla già circolanti, invece, continueranno ad avere l’attuale Autopilot (se i proprietari lo hanno acquistato e lo abilitano).

Le nuove Tesla Model S e X, in altre parole, saranno all’inizio inferiori a quelle oggi circolanti, ma le funzioni di sicurezza attiva (per esempio manovre anticollisione e frenata d’emergenza) verranno attivate in seguito, intorno a dicembre 2016 tramite aggiornamenti software distribuiti tramite la rete cellulare.

Chi acquista oggi una Tesla ha come opzione un Enhanced Autopilot (guida assistita, con adattamento della velocità al traffico circostante, mantenimento di corsia, gestione degli svincoli e delle uscite autostradali, cambio di corsia e parcheggio automatico), che in Italia costa 5700 euro (6800 se attivato dopo la consegna) e una Full Self-Driving Capability (guida autonoma), che costa altri 3400 euro (4500 post-consegna) in aggiunta al costo dell’Enhanced Autopilot.

La differenza fra una Model S o X elettrica “manuale”, con le funzioni basilari di assistenza alla guida, e la stessa auto in versione pienamente autonoma ammonta insomma a ben 9100 euro nel migliore dei casi. Una cifra non trascurabile, anche se le Model S e X sono auto di lusso da 80.000 euro e passa. Sarà interessante scoprire il costo di quest’opzione sulla Model 3, ben più economica (da 35.000 dollari in su).

Va detto, inoltre, che Tesla sottolinea che le funzioni di guida autonoma “dipendono da una validazione estesa del software e dell’approvazione normativa” e che “non è possibile sapere esattamente quando ciascun elemento di queste funzioni verrà reso disponibile”.

Entro la fine dell’anno prossimo, dice il Wall Street Journal, Tesla intende dimostrare un viaggio totalmente autonomo da costa a costa negli Stati Uniti (da Los Angeles a New York). Affascinante.

L’altro aspetto interessante dell’annuncio di oggi è che specifica che “usare una Tesla a guida autonoma per condividere l’auto e per trasportare amici e familiari va benissimo, ma farlo a scopo di lucro sarà permesso solo sul Tesla Network, di cui verranno resi noti i dettagli l’anno prossimo”.  Tesla, insomma, sta già pensando a un futuro nel quale le automobili autonome saranno usabili come fonte di reddito: invece di restare ferma in garage a svalutarsi, l’auto potrà essere usata da altri come taxi, a pagamento, quando non ne abbiamo bisogno, come descritto da Elon Musk nel suo Master Plan Part Deux. E Tesla vuole detenere il monopolio nell’uso commerciale delle proprie auto in modalità autonoma.

Chiarisco alcuni dubbi che stanno emergendo dai commenti e propongo alcune riflessioni:

  • le Tesla hanno un’app che permette di localizzarle e (nella futura versione mostrata qui sopra) chiamarle a distanza dal loro parcheggio fino a dove si trova il proprietario. Non so cosa succeda in caso di parcheggio in zona non servita dalla rete cellulare (per esempio un parcheggio sotterraneo). Verranno installati ripetitori cellulari ovunque?
  • Se non trova parcheggio, in teoria l’auto può allontanarsi fino a trovarne uno oppure continuare a orbitare. Potrebbe anche andare a un punto di ricarica a induzione (senza contatto), per esempio, e ricaricarsi.
  • Il software dovrà essere in grado di gestire i codici della strada differenti dei vari paesi e stati e i loro aggiornamenti. E le Tre Leggi della Robotica :-)
  • La segnaletica stradale dovrà essere mantenuta con estrema attenzione e studiata per evitare ambiguità. Come si comporterà un’auto autonoma in caso di segnaletica orizzontale temporanea per lavori in corso?
  • Sì, ci sono degli ostacoli legislativi enormi sulla responsabilità in caso di incidente.
  • Ha molto senso introdurre hardware e software per la guida autonoma prima che il legislatore abbia creato il quadro normativo: infatti le nuove Tesla opereranno in “shadow mode”, ossia osserveranno la guida dei conducenti nelle condizioni più disparate (non solo nelle situazioni ideali da video promozionale) e ne estrarranno dati di esperienza indispensabili per convincere l’opinione pubblica e il legislatore che un’auto autonoma non è più pericolosa di un essere umano alla guida (e probabilmente è meno pericolosa della maggior parte dei guidatori). Serviranno milioni di chilometri per avere dati sufficienti, e cominciare adesso consente a Tesla di avere una miniera di dati che gli altri costruttori semplicemente non possono avere. Questo è un vantaggio competitivo enorme.
  • Per i disabili e gli anziani un’auto a guida totalmente autonoma è una rivoluzione di mobilità totale.
  • Se ci saranno le auto autonome, chiamabili quando servono, avrà ancora senso essere proprietari di un’auto personale?
  • Sì, nasceranno nuovi servizi basati su questa capacità e le nostre città dovranno essere ripensate in funzione di questa nuova opportunità, esattamente come fu necessario ripensarle quando arrivarono le automobili a sostituire le carrozze dei ricchi (e i tram, i piedi e le biciclette dei poveri).
  • Se i tassisti avevano avuto paura di perdere il posto quando è arrivata Uber, ora saranno nel panico totale. È ora di trasformarsi, magari in proprietari e gestori di una piccola flotta di auto autonome.
  • Vedere un’auto che guida da sola ci fa capire cosa provavano i nostri nonni quando furono introdotti gli ascensori con le porte automatiche e senza operatore.

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