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2017/01/19

Soccorsi in Abruzzo: Ministro della Difesa, ANSA e giornalisti li illustrano con una foto del 2014

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/01/20 00:50.

“Personale e mezzi specializzati dell'@Esercito già operativi nelle province di Teramo e Chieti per #emergenzabruzzo. #AlserviziodelPaese” ha twittato (Archive.is) il Ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti (PD). Ma la foto principale che accompagna il tweet è falsa: circola in Rete almeno dal 2014. Ed è lì da un giorno intero senza che nessuno la rimuova, nonostante il fiume di segnalazioni [2017/01/20 00:50: ci sono aggiornamenti in proposito più avanti in questo articolo].

Non solo: anche varie testate giornalistiche, compresa l’ANSA, l’hanno pubblicata spacciandola per una foto dei soccorsi attuali.

Non voglio assolutamente sminuire il lavoro encomiabile che sta svolgendo l’Esercito in queste ore in Abruzzo, e so perfettamente che in un momento d’emergenza conta che i soccorsi ci siano e non che siano fotografati in lungo e in largo; ma pubblicare una foto falsa, e soprattutto ignorare completamente il fiume di commenti dei cittadini che se ne sono sono accorti, è un pessimo segnale in termini di credibilità, lanciato proprio in un momento in cui si parla tanto di fake news.

Stavolta non si può dare la colpa del falso al popolo di Internet: questo è un falso pubblicato da un ministro, dall’ANSA e da altri giornalisti. Prima di tuonare altezzosamente contro le false notizie diffuse dal popolo della Rete, sarebbe dignitoso se le cariche dello Stato e chi fa giornalismo per lavoro si dessero un minimo da fare per non pubblicarne.

Verificare che la foto del soldato spalatore non si riferisce ai soccorsi odierni è semplice: basta scaricarla e darla in pasto a Google Immagini. Si ottiene questo:


Il secondo risultato porta alla stessa foto pubblicata il 5 febbraio 2014 su Youreporter.it in un articolo sull’impegno dell’Esercito “nelle zone del Veneto, dell’Emilia e del Lazio colpite dall’eccezionale ondata di maltempo”. Già questo semplice controllo, che richiede dieci secondi, sarebbe bastato a scartare questa foto per un annuncio che vuole sottolineare l’immediatezza dei soccorsi (“già operativi”).



La stessa foto dello spalatore è sul sito CongedatiFolgore.com in un articolo datato anch’esso 5 febbraio 2014 e in un articolo di RaiNews (assurdamente privo di una data visibile) che parla sempre dell’intervento in Veneto, Emilia e Lazio.



Molti critici del Ministro della Difesa si sono fermati qui, criticando soltanto Roberta Pinotti, ma la medesima foto è stata usata anche da altre fonti che dovrebbero vigilare sull’autenticità di quello che pubblicano: di nuovo, non utenti anonimi, ma giornalisti, e su testate giornalistiche.

La stessa ricerca per immagini in Google, infatti, alla seconda pagina porta a questo articolo dell’ANSA datato 17 gennaio 2017 (Archive.is): la foto non ha alcuna indicazione del tipo “repertorio” o altro che ne riveli la vera natura vintage.



La stessa foto è stata usata anche da altri siti di notizie, come Geos News qui, che cita la fonte L’Eco dell’Alto Molise - Vastese (testata registrata che l’ha pubblicata qui); la si trova anche qui su Sansalvo.net, che indica come fonte l’ANSA. Geos News, stando ai commenti ricevuti dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo, è un aggregatore automatico. Però ha la correttezza di citare la fonte, cosa che molti “aggregatori umani” (i giornalisti copiaincolla) non fanno.

Lo scenario più probabile, insomma, è che il Ministro della Difesa si sia fidato dell’ANSA (cosa che in teoria si dovrebbe poter fare) e abbia pubblicato la foto avendola trovata sul sito dell’agenzia di stampa. La colpa sarebbe quindi dell’ANSA che avrebbe spacciato per attuale una foto del 2014. Resta il fatto, molto criticabile, che il Ministro della Difesa, pur allertata, non ha rettificato.

Lo so che viene facile prendersela con un politico, ma non bisogna mai fermarsi al primo risultato di ricerca che soddisfa il livore. Con buona pace delle proposte barocche di Beppe Grillo, questa è la differenza fra giornalismo e giuria popolare nel fare debunking.


2017/01/19 12:50

Ho ricevuto poco fa questo tweet dal Ministro della Difesa:




2017/01/20 00:50


Il Ministro della Difesa ha pubblicato alle 19:45 del 2017/01/19 questo tweet di ulteriore chiarimento, che conferma la mia ipotesi sulla dinamica dell’accaduto: il ministro si è fidato dell’immagine perché l’ha trovata sulla stampa (presumibilmente sull’ANSA).




Fonti aggiuntive: Il Giornale.

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