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2018/01/04

Foto false nei social network: per propaganda e per spam

No, non è una foto satellitare dei fuochi
d’artificio di fine anno (info).
Oggi molte notizie false vengono confezionate e diffuse non come testo, ma come immagini: qualcuno prende intenzionalmente una fotografia, la manipola, vi aggiunge una didascalia o uno slogan e la dissemina nei social network per fare propaganda o disinformazione o per fare soldi con lo spam pubblicitario.

Un esempio recente è dato dalle foto e dalle riprese video delle folle presenti a raduni o manifestazioni, come quelle diffuse su Instagram, Facebook e Twitter per illustrare i recenti eventi in Iran o i festeggiamenti di fine anno in Italia e nel resto del mondo: molte di queste immagini si riferiscono in realtà ad altri eventi precedenti e vengono usate per gonfiare il numero dei partecipanti.

Un altro esempio è offerto dagli account che pubblicano quelle che loro chiamano “foto storiche” ma sono quasi sempre dei fotomontaggi o delle immagini ottenute con dei sosia: Lady Diana che fa un gesto scurrile al fotografo, Marilyn Monroe che si confronta con Liz Taylor o che abbraccia di nascosto il presidente Kennedy, John Lennon che suona la chitarra con Che Guevara sono alcuni dei loro falsi di maggiore successo.

Questi account diffondono questo genere di foto per attirare seguaci: quando ne hanno accumulati alcune centinaia di migliaia, grazie anche alle condivisioni delle loro immagini fatte da noi utenti comuni, iniziano a inserire fra una foto e l’altra dei messaggi pubblicitari che portano a prodotti-spazzatura. In altre parole, sono delle fabbriche di spam.

La stessa tecnica, purtroppo, viene usata anche da molti account che propongono immagini commoventi oppure foto di straordinari fenomeni astronomici (in realtà fotomontaggi) o ancora fotografie tenerissime di animali, con l’aggravante che spesso gli animali sono stati maltrattati o uccisi per metterli in posa e guadagnare soldi attraverso lo spam.

Per fortuna Internet offre degli ottimi antidoti contro questo genere di disinformazione emotiva: sono gli account e i siti dei cacciatori di foto false, come PicPedant, HoaxEye, CreditsInPics, HoaxofFame e FakeAstroPix, gente che per passione scova la fonte originale delle immagini e la segnala. Ci sono anche siti come Tineye e Karmadecay, o servizi come la ricerca per immagini in Google, che permettono a chiunque di diventare come loro cacciatore di fake news fotografiche.

Frequentando questi esperti, infatti, ci si accorge ben presto che le foto false che circolano sono sempre più o meno le stesse, seguono sempre gli stessi schemi e usano sempre le stesse tecniche. In questo modo si imparano i trucchi per riconoscere le manipolazioni, si sviluppa un fiuto per i falsi e ci si vaccina contro chi vuole ingannarci.

La prossima volta che vi imbattete nella foto adorabile di un coniglietto o di un orsetto neonato, vi accorgerete se si tratta in realtà di un giocattolo messo in posa, e così potrete decidere se condividere la foto e alimentare gli spammer oppure fermarla segnalando ai vostri amici che qualcuno sta cercando di imbrogliarli.

Non è facile, perché spesso le immagini usate da questi specialisti della propaganda sono fortemente emotive e accattivanti, ma possiamo provarci.


Questo articolo è il testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 4 gennaio 2018. Fonti aggiuntive: Adweek, Petapixel, Adland.

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