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2020/03/30

Di vespai e di calci

Qualcuno si starà chiedendo perché ogni tanto do calci a qualche vespaio, tipo ieri con questo tweet.

La risposta è semplice: avendo tanti follower, mi arrivano tante richieste di info o aiuto o debunking. Rispondo volentieri, ma preferisco evitare di perdere tempo con le risposte che non verranno ascoltate.

Un tweet da "calcio nel vespaio" fa venire fuori tutti gli hater e i rintronati generici, che posso così Silenziare. Mi permette, in altre parole, di creare una lista di spammer ai quali so di non dover rispondere e che posso tranquillamente evitare di leggere.

Questo mi lascia più tempo per rispondere ai tweet delle persone sinceramente interessate e genera una lista di utenti che chiunque può usare per bloccare imbecilli e ottusangoli vari (l’esportazione diretta in Twitter della lista dei bloccati o silenziati, che una volta esisteva, attualmente non c’è e richiede un giro più complesso).

Ma nel vespaio spesso ci sono anche persone che vengono esposte al debunking e quindi, ogni tanto, cambiano idea. Se non andassi nel vespaio, non verrebbero esposte. Capita raramente, ma capita.

Ciliegina sulla torta, ogni tanto rido di fronte a perle come queste: gli eroi da tastiera che baldanzosi pensano di avermi colto in errore e fanno splat.



La questione dei delfini, se non la conoscete, è spiegata qui.

Inoltre colleziono un repertorio di tweet di odio, firmati con nome e cognome (e spesso anche azienda di provenienza), utile per rispondere a tutti quelli che dicono "Ma se la gente fosse obbligata a identificarsi sui social, ci sarebbero meno hater".

Per chi si chiedesse se vedere così tanto odio e stupidità mi turba, la risposta è no: fra moglie, figli(e), gatti, Star Trek e altre buone letture, vivo bene in un posto splendido. Anzi: vedere tanta stupidità mi fa gradire ancora di più l'occasionale tweet intelligente.

Per apprezzare la luce bisogna aver conosciuto il buio.


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