PI - E se nel PC si trova del pedoporno?: Tribunale di Brescia, maggio 2004. Si decide la sorte di una persona che è stata colta con delle immagini pedopornografiche nel proprio PC, dentro un file compresso protetto da password.
"Da un punto di vista generale il Giudice ha affermato che la mera consultazione di materiale pedopornografico nel web non integra il delitto di cui all'art. 600-quater c.p., essendo necessario ai fini della sua sussistenza lo scaricamento del materiale sul disco fisso del PC."
Quindi guardare va bene, scaricare e conservare no. Che bello.
"..l'Autorità Giudicante, nel valutare la posizione dell'imputato, ha sottolineato come non possa essere ritenuta consapevole la detenzione nel PC di materiale pedopornografico contenuto in un file compresso protetto da password, laddove manchi la prova che il soggetto sia stato in grado di aprirlo e visionarne il contenuto."
Non essere in grado di aprire un file ZIP?
"il trattamento sanzionatorio non è rivolto a chiunque navigando on-line entri in contatto con immagini aventi contenuto illecito, ma solamente a coloro che se ne approprino, salvandole e veicolandole sul disco fisso del PC e su altri supporti tali da consentire la visione e la riproduzione."
"...lo scaricamento dei materiali deve essere consapevole e volontario. Pertanto andranno esclusi profili di responsabilità penale nei casi in cui i materiali rinvenuti nei PC rappresentino la traccia di una pregressa consultazione del web, creata da sistemi di salvataggio automatico del personal computer."
Magnifico. Pedofili, questa ve la dovete segnare: non scaricate, ma sfogliate pure.
Il bello è che la volontarietà dell'uso delle immagini risultava chiara: "Il Giudice... affronta il nodo problematico fondamentale, ovvero la verifica del carattere consapevole e volontario della memorizzazione sull'hard disc del PC dell'imputato delle immagini pornografiche in esso rinvenute, posto che tale attività materiale appariva inconfutabile dalle risultanze processuali."
Inconfutabile.
Come ti scagiono il pedofilo? "il file (denominato xr.zip), contenente le immagini di contenuto illecito, poteva, come sostenuto dalla difesa, essere un file relativo all'aggiornamento di un gioco elettronico, protetto da password; in secondo luogo che sul PC dell'imputato era installato un programma di decriptazione delle password, pur non essendo chiaro se questo potesse essere utilizzato per i file non in formato word o excel ma in formato zip, come quello in questione; ed infine che non c'era traccia delle immagini illecite non solo nella cartella 'file recenti', ma neppure nella cartella 'file temporanei', presso la quale rimane l'impronta -per un periodo variabile- dell'apertura dei file visionati dall'utente, e quindi anche dei file dal contenuto delittuoso."
Capito? Questo è un vero e proprio manuale per l'uso delle foto pedofile. Ringraziamo i giudici e il nostro sistema legale. Scusate, vado a vomitare.
Un blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
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2005/04/19
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