2013/12/18

Lo spot degli astronauti in pericolo sulla Luna è una demo di effetti digitali

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alberto_reve*”.

Probabilmente avete già visto lo spot degli astronauti che fanno una fine terribile e indecorosa sulla Luna e avete pensato che si trattasse di una pubblicità per una marca di un certo prodotto commestibile (che non rivelo per ora per non guastare la sorpresa). Se non l'avete ancora visto, eccolo:



ATTENZIONE: spoiler da qui in poi


Ma se lo guardate bene noterete che è fatto decisamente troppo bene per essere uno spot di fagioli in scatola: i riflessi nei caschi corrispondono alla scena, i movimenti del mostro sono fluidi e massicci, la dinamica delle particelle è molto dettagliata e naturale e la fine degli astronauti è un po' cruenta per uno spot pubblicitario.

Infatti la marca di fagioli Haynes non esiste (la grafica e il nome sono una parodia della Heinz) e si tratta di una demo di effetti digitali realizzata dalla Cinesite, che ha trovato un ottimo sistema per farsi conoscere e apprezzare.

Ovviamente nel vuoto il rumore che rivela al mostro la presenza dell'ultimo astronauta non si sentirebbe, e non si può neanche teorizzare che il mostro percepisca le vibrazioni attraverso il suolo, perché allora percepirebbe le vibrazioni prodotte dal battito cardiaco e dalla respirazione dell'astronauta. Ma non è il caso di fare i pedanti: lo spot è divertente e non ha pretese di accuratezza scientifica (anche perché, tanto per fare un esempio, i tre astronauti iniziali hanno tutti la banda rossa da comandante).

Per chi ha notato che il quarto astronauta ha sul braccio la bandiera italiana: prima di pensare che si tratti di una presa in giro degli italiani, tenete presente che il video è stato scritto e diretto dall'animatore Alvise Avati.

Chicca: le montagne sullo sfondo sono almeno in parte quelle reali della Luna. La porzione di destra dell'inquadratura iniziale corrisponde infatti a un dettaglio di questa panoramica della missione Apollo 17. La collina grande a destra è stata abbassata un po', ma le striature e i due craterini che si trovano alla sua base sono caratteristici. Anche la collinetta all'estrema destra corrisponde.

Dettaglio di una panoramica della missione Apollo 17 (1972)

L'inquadratura corrispondente dello spot.
Fra l'altro, il problema della flatulenza nello spazio, specialmente in una tuta sigillata o in una capsula che ha una cubatura molto ridotta e non ha finestrini apribili per cambiare l'aria, non è affatto trascurabile ed è stato esaminato in dettaglio. Slate segnala una ricerca del 1969, intolata Intestinal hydrogen and methane of men fed space diet, sugli effetti delle varie diete in termini di emissioni di metano e idrogeno, che sono un pericolo non tanto per l'olfatto quanto per la sicurezza, dato che sono infiammabili. La ricerca indicò che le diete delle missioni Gemini statunitensi causavano maggiore produzione di questi gas, che secondo le stime poteva raggiungere i 730 ml di idrogeno e i 380 ml di metano al giorno.

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