Un lettore mi segnala di aver ricevuto un e-mail che non era sicuramente destinato a lui (anche perché il firmatario, un certo Lorenzo, lo concludeva con "Ti mando un violento e aggressivo bacio modello sanguisuga sulla bocca").
Casi come questi sono tutt'altro che infrequenti. Internet, benché concepita per motivi di difesa nucleare [almeno così si riteneva all'epoca – Paolo, 2001], non è affatto a prova di errore. E' capitato anche a me, e capiterà anche a voi, di ricevere messaggi che non vi riguardano.
La cosa interessante è che i messaggi arrivano nella vostra casella postale anche se sono _chiaramente_ indirizzati a qualcun altro. Non si tratta di messaggi in cui il mittente ha sbagliato ad immettere l'indirizzo del destinatario e ci ha messo il vostro al posto di quello giusto: il campo "To" dell'intestazione, infatti, riporta indiscutibilmente un indirizzo che non è il vostro.
In altre parole, non è come sbagliare numero al telefono: il "numero" infatti è stato composto nel modo giusto, ed è la Rete che ha sbagliato a instradare il messaggio.
Perché succedono queste cose? Ne ho parlato con vari net.god (i guru della rete) e la risposta è unanime: "quando la Luna è in Ariete, succede". In altre parole, non lo sa nessuno di preciso. Ma succede!
Il problema vero è cosa fare dei messaggi di questo tipo. La Netiquette impone una scelta fra i seguenti comportamenti:
1. rispedire il messaggio al mittente, dicendogli che l'avete ricevuto voi per errore di rete.
2. rispedire il messaggio al destinatario, avvisandolo che fate da tramite e che c'e' stato un errore di rete.
C'e' una cosa da _non_ fare assolutamente: cancellare il messaggio.
Ritrasmetterlo vi costa solo qualche cliccata, per cui non ci sono scuse. Cancellarlo significa che chi l'ha mandato crede che il messaggio sia giunto a destinazione (la Rete infatti non dà messaggi d'errore, perché pensa di aver fatto tutto giusto). Inoltre cancellarlo può portare a disguidi, incomprensioni e danni morali e materiali (pensate a chi sa adesso quali sono i gusti di Lorenzo in fatto di baci...).
Di una cosa non dovete preoccuparvi: la famigerata legge sulla privacy. Infatti non è _assolutamente_ colpa vostra se ricevete il messaggio e lo leggete prima di rendervi conto che non è per voi. Rispeditelo e _poi_ cancellatelo e dimenticatevi dell'accaduto.
A proposito di privacy, incidenti tecnici come questi devono far riflettere sul fatto che l'e-mail non è una comunicazione privata.
Sinceramente non mi interessa cosa dice la legge in proposito: l'e-mail _non_ è equiparabile a una lettera e quindi il segreto epistolare non è applicabile.
Infatti chiunque, con un minimo di competenza tecnica, può leggere la vostra posta in transito. Ci sono poi gli errori tecnici come quello che ho descritto, per cui la vostra posta può diventare pubblica o finire nelle mani sbagliate.
La regola di Internet, che risale a ben prima di Mr. Rodotà e delle demenziali conseguenze della legge italiana sulla privacy, è molto semplice. L'e-mail _non_ è una lettera. E' una cartolina. E come tale va considerata: chiunque la maneggi durante il suo viaggio la può leggere.
Se avete qualcosa di _privato_ da dire, o che diciamo non vorreste vedere affisso in pubblico, non usate l'e-mail normale. Usate uno dei tanti programmi di crittografia che si integrano direttamente nei programmi di e-mail decenti (come Eudora, che offre il PGP integrato). Usare l'e-mail non protetta per affari personali è come scherzare col fuoco! Non dite che non vi ho avvertito.
Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.
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