Ho la triste impressione che questa storia delle crepe della navetta si stia trasformando in una bufala: non per malizia, ma seguendo il classico copione che seguono tante analisi fatte a caldo dopo le tragedie.
La cosa che più mi dispiace è che si stanno accavallando dichiarazioni anche apparentemente autorevoli che però si contraddicono, per cui vorrei fare il punto di quello che si sa veramente.
Cominciamo con ordine: anche ammettendo che quelle che si vedono siano crepe, sono sicuramente sulla parte superiore della navetta, non in quella inferiore dove si sospetta sia avvenuto l'impatto al decollo e si sia scatenato il danno che ha poi causato il disastro. Lo si capisce da due considerazioni molto semplici: la prima è che l'intera parte inferiore della navetta è nera (grigio molto scuro, per essere pignoli), mentre la zona mostrata nel filmato è bianca. La seconda è che sullo Shuttle non ci sono finestrini che guardano sotto. Nulla a che vedere, dunque, con i danni sotto l'ala sinistra di cui si parla tanto.
C'è poi una terza considerazione: siccome i finestrini della navetta sono soltanto nella cabina (guardano davanti, di lato, sopra e dietro), il punto di vista dell'immagine deve per forza essere dalla parte anteriore verso la coda. Pertanto quello inquadrato è il lato destro della navetta, sul quale però non c'è alcun sospetto di impatti che potrebbero aver causato danni. Insomma, le "crepe" sono sicuramente situate sopra (non sotto) e sul lato destro (anziché sul sinistro).
E veniamo alle dichiarazioni degli esperti. Con tutto il rispetto per le persone coinvolte, che non sono certo i primi arrivati, ci sono delle contraddizioni piuttosto evidenti.
Ricevo infatti da un lettore (luigi.f***o) questa nota: “Le "fessure" dello shuttle Columbia che si vedono oggi nelle foto delle prime pagine dei giornali di tutto il mondo non sono sull'ala. Ciò per il semplice motivo che da nessun finestrino della navetta è possibile vedere l'ala del veicolo. Lo ha reso noto l'ing. Andrea Lorenzoni, responsabile dell'Agenzia Spaziale Italiana per la International Space Station (ed ex candidato astronauta italiano) dopo che questa circostanza è stata appena confermata dagli esperti delle altre sei agenzie che partecipano alla realizzazione della Iss (la stazione spaziale internazionale): oltre a Nasa e Esa, le agenzie di Canada, Russia, Giappone, brasiliana.”
Una dichiarazione analoga è riportata qui, come segnalatomi da "glucrezi":
http://www.repubblica.it/online/esteri/navettatre/nasa/nasa.html
Lorenzoni ha probabilmente ragione sul fatto che le "crepe" non sono sulle ali, ma attenzione: lui e gli altri esperti citati si sbagliano nel dichiarare che "da nessun finestrino della navetta è possibile vedere l'ala del veicolo". Per verificarlo è sufficiente consultare questa foto dell'archivio NASA, relativa proprio all'ultima missione del Columbia e ripresa dai finestrini posteriori, guardando verso il vano di carico:
http://spaceflight.nasa.gov/gallery/images/shuttle/sts-107/html/s107e05354.html
Attenzione, dunque, nell'accettare ciecamente anche quello che dicono gli esperti.
Ma allora cosa si vede nella foto? E' questo il problema fondamentale: nessuno ha preso in mano un modello dello Shuttle, con il suo carico (lo Spacehab), e ha cercato di ottenere la stessa inquadratura. Per ora ci sono solo ipotesi, ma basterebbe questo semplice esperimento per risolvere il problema una volta per tutte.
Un lettore, dipendente di una società aerospaziale che desidera restare anonimo, mi ha segnalato questa foto:
http://www.esa.int/export/esaHS/SEMQKR39ZAD_research_1.html
che mostra appunto il vano di carico di un'altra missione Shuttle, contenente lo Spacehab esattamente come il Columbia. Guardate la zona appena a sinistra della deriva (per chi guarda), intorno all'emblema "Nasa". Ci sono due strutture nere filiformi, molto simili alla "crepa" ritratta nel filmato, come si può notare in questo dettaglio:
Inoltre c'è lo Spacehab, che ha una guaina termica bianca flessibile composta di tanti pannelli quadrati, a mo' di trapunta, che si spiegazza non poco proprio perché è flessibile. La si vede bene in questa foto NASA:
http://spaceflight.nasa.gov/gallery/images/shuttle/sts-107/html/s107e05353.html
Quella guaina è assai probabilmente la zona "ammaccata" visibile a destra nel filmato delle crepe.
Anche gli astronauti italiani Cheli e Guidoni hanno offerto delle spiegazioni: entrambi dubitano che si tratti di un'immagine di un'ala, ma la spiegazione data per la "crepa" inferiore a mio parere non regge (sarebbe un pezzo di filo tenuto attaccato alla superficie dello Shuttle da due pezzi di nastro adesivo). Suvvia, difficilmente si attaccano i pezzi di filo con lo Scotch all'esterno della navetta. Le due bande bianche hanno più l'aria di essere riflessi di fonti luminose nel finestrino.
Resta anche il mistero intorno all'oggetto a forma di freccia nera in alto nell'inquadratura. Nessuna delle fonti anche ufficiali che ho sentito l'ha saputa giustificare. Può anche darsi che sia davvero una freccia aggiunta graficamente per indicare un dettaglio, e sfuocata a furia di copiare e ritoccare l'immagine.
Grazie a tutti per il materiale che mi avete mandato. Appena si sono calmate le acque, preparo una pagina antibufala, nella speranza di scoraggiare i complottisti che ricameranno su quella foto per anni, proprio come per gli sbarchi lunari.
La radio a colori: truffe telefoniche con SMS e 899
Domani (5/2) dovrei essere in diretta a Radio Rai, nel programma "La Radio a Colori", intorno alle 12.30: si parlerà di quei pestiferi SMS che ti invitano a chiamare un numero dal prefisso 899 e ti spillano cinque euro. Farò nomi e cifre. Si spera intervenga anche Telecom.
Diritti digitali, dietrofront?
Nel frattempo, l'informatica va avanti, e ci sono delle novità interessanti sul fronte dei diritti digitali. Battono improvvisamente in ritirata le principali iniziative di legge per castrare la pirateria video e musicale e con essa i diritti dei consumatori onesti. Intanto si scopre che i peggiori pirati si annidano proprio a Hollywood. Qualcuno si sta svegliando?
Tutti i dettagli qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/02/04/01/200302040101
Ciao da Paolo.
Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.
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