Aggiornamento (2006/03/28)
Scusate la concisione iniziale, ma ero collegato in modo decisamente improvvisato... ora sono rientrato alla base (sigh) e posso raccontarvi meglio l'emozione che si prova, come fan di Ritorno al Futuro, a vedersi davanti una DeLorean e avere anche il privilegio di sedervisi dentro (no, non mi hanno portato a farci un giro... il tempo era tiranno e non ero certo l'unico che voleva farsi immortalare).
L'auto è bella anche al tatto: a parte il design di Giugiaro, la carrozzeria è in acciaio inossidabile satinato e non verniciato. Da accarezzare. La posizione di guida (o di viaggio come passeggero) è praticamente sdraiata, tipica delle auto sportive ma sempre sorprendente per chi è abituato alle auto "normali". La visibilità anteriore è ridicola, quella posteriore inesistente, ma questa è una macchina per divertirsi... essere pratici è un concetto secondario.
Chiudere le portiere è come chiudere il tettuccio di un caccia: l'abitacolo è stretto e avvolgente, e la portiera che scende ad ala di gabbiano è massiccia e dà l'impressione di dovermi cadere addosso: invece cala elegante e silenziosa (il rumore che faceva nel film era un effetto sonoro aggiunto). Chiuso dentro l'abitacolo, due posti secchi due, mi viene proprio voglia di girarmi indietro a cercare il flusso canalizzatore. Non avrei mai detto che mi sarei seduto in una DeLorean, e lo sto facendo, per cui oggi tutto è possibile... chissà...
Gli sguardi delle altre persone che stanno aspettando il loro turno mi riportano bruscamente alla realtà. Ed è questo il bello della DeLorean: è un'auto reale, marciante, non un oggetto di scena tratto da un film di enorme successo. Il proprietario, Nicola, l'ha regolarmente immatricolata (imMartycolata?) in Italia, anche se con molta fatica, e l'ha corredata anche di un hoverboard tratto dal terzo episodio della trilogia.
I costi, mi dice Nicola, non sono neanche esagerati: a seconda dello stato di conservazione, si parte da 12.000 euro, ai quali bisogna però aggiungere le spese di omologazione in Italia e il trasporto dagli USA. La sua esperienza è raccontata nel sito Ritornoalfuturo.it e la storia delle DeLorean è presso Outatime.it. Ce ne sono almeno quattro o cinque circolanti o presenti (non immatricolate) in Italia.
È insomma un sogno raggiungibile, dal punto di vista economico, ed è indubbiamente il metodo più a buon mercato per farsi notare con classe in auto (specialmente a una convention di fantascienza). Durante la sessione di foto abbiamo dovuto dirigere il traffico perché la gente passava in auto, avvistava la DeLorean e inchiodava pericolosamente per contemplarla.
Come li capisco. Il fatto che sia un oggetto abbordabile, paradossalmente, la rende ancora più affascinante. A differenza di, che so, una Ferrari, che (almeno di norma) possiamo soltanto sognare di avere, questa è un'auto strepitosa che sappiamo che potremmo permetterci... se solo volessimo fare una piccola pazzia. E questo me la fa sentire più vicina, più reale.
Fra l'altro, Nicola mi dice che il motore, essendo sottopotenziato, è più parsimonioso di quello di certe Alfa Romeo che vanno così di moda adesso: 10 km con un litro (di benzina verde, perché la DeLorean era già catalizzata allora) sono normali.
Sono seriamente tentato.
Strade? E chi ha bisogno di strade? Sono già beato così, da fermo...
Nicola, il fortunato proprietario, in tenuta da Marty McFly.
Il tachimetro non raggiunge le mitiche 88 miglia all'ora. Ma l'auto sì.
Anche mia moglie Elena non resiste al fascino della DeLorean.
Un'ultima foto ed è ora di ripartire. Sigh.
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