English AbstractThe appeal listed below to find a home for seven Italian Golden Retriever puppies is genuine but quite obsolete (it dates back to 2001). I've written this page in an attempt to stop the incessant circulation of this appeal in newsgroups and e-mail chain letters. The puppies found a home years ago and the people involved no longer wish to be contacted for help. Thank you.
Il testo dell'appello
Circola con virulenza da qualche settimana, ma risale almeno a marzo del 2007, quest'appello per piazzare degli adorabili cuccioli di cane, a volte indicati come "cuccioli di labrador":
Oggetto: Fw: MI FAI DA PASSAPAROLA
E' IMPORTANTE : Chi ne prende uno gratis?
Altrimenti i proprietari li faranno sopprimere entro la prossima settimana.
Anche se non lo prendi, mi aiuti a spargere la voce?
Contattare: cristina@graphicworld.it
P.S. Non costano nulla e sono uno più bello dell'altro!
GRAZIE
L'appello è accompagnato da queste tenerissime immagini:
Ma attenzione: l'appello è obsoleto e i cani sono stati piazzati anni fa. I nominativi indicati attualmente dall'appello non sono quelli dei proprietari dei cani, ma quelli di persone che hanno aderito al passaparola senza sapere che è obsoleto. L'indirizzo di e-mail cristina@graphicworld.it non esiste più.
Si tratta infatti di un appello lanciato anni fa e trasformatosi man mano, acquisendo referenti sempre diversi ma sempre sbagliati. Esistono moltissime varianti di quest'appello, datate addirittura 2002 e anche prima, che presentano le medesime foto e fanno riferimento ad altre persone. Eccone qualche esempio:
Cucciolata di 7 Golden Retriever. Chi ne prende uno? Altrimenti i proprietari li faranno sopprimere entro le prossime due settimane.
Anche se non lo prendete voi, spargete la voce.
CHI FOSSE INTERESSATO O CONOSCESSE QUALCUNO DI FIDUCIA CONTATTI MIARI ELISABETTA AL N. 02-3264278
P.S. non costano nulla e sono uno piu [sic] bello dell'altro!
Un'altra variante, che risale allo stesso periodo e mostra sempre le stesse foto:
“ciao, cucciolata di 6 golden retriever.
Chi ne prende uno?
Altrimenti proprietari li fanno sopprimere entro le prossime due settimane.
Anche se non lo prendete voi, spargete la voce.
contattare Sara Matteucci qui sotto
sara.matteucci@gmacio.com”
Perché è una bufala
La cosa più drammatica di questo appello non è la minaccia che incombe sulle bestiole, ma il fatto che continui a circolare nonostante contenga in bella vista l'elemento fondamentale che consentirebbe di verificarla facilmente, se non si fosse collettivamente così lazzaroni: il numero di telefono o l'indirizzo di e-mail della persona da contattare.
Basterebbe pigliare in mano il telefono e comporre quel numero, o mandare un e-mail prima di inoltrare l'appello, per sapere se i cuccioli sono ancora disponibili o in pericolo di vita. Macché, l'utente bufalato non si pone questo problema: intenerito dalle foto, prende il messaggio e diligentemente lo invia a tutti quelli che conosce, senza porsi minimamente il dubbio che quelle “prossime due settimane” possano essere già trascorse da un pezzo.
Infatti è proprio così: i cuccioli sono stati piazzati e a quest'ora sono probabilmente grossi come vitelli.
Nel 2002, quando mi occupai di questa bufala per la prima volta, bastava telefonare al numero indicato per ascoltare la voce registrata di Elisabetta Miari che diceva: “Sono Elisabetta Miari, se state chiamando per i cuccioli, vi ringrazio, sono già stati assegnati, se potete fare il passaparola è utile. Grazie mille, buongiorno”. Fine della storia.
Oggi come allora, basta mandare un e-mail a cristina@graphicworld.it per sapere che l'indirizzo non esiste più (si ottiene via mail la risposta "Sorry, no mailbox here by that name"). Ma non lo fa quasi nessuno, a giudicare dalla furia con la quale quest'appello inutile circola in Rete ancora adesso.
Origini
Ricercando nei newsgroup si scopre che a marzo 2002 circolavano le smentite (“Boh, sono *mesi* che circola questo appello: i cuccioli sono nati il 6/10/01 e credo godano ottima salute”, da it.discussioni.animali). Il messaggio sulla segreteria della Miari era già presente ad aprile 2002, visto che in quel periodo in it.discussioni.animali.gatti un utente scriveva “ho chiamato il numero indicato, un messaggio registrato dice che i cuccioli sono già stati assegnati”. E nel newsgroup it.discussioni.animali.cani un utente segnalava che “la prima segnalazione su IDAC è del 2/12 u.s. e diceva che i cuccioli erano nati il 6/10”.
Effetti
Insomma, l'appello è probabilmente nato con le migliori intenzioni, ma è come al solito sfuggito di mano a chi l'ha incautamente lanciato. Per arrivare al punto di dedicare un messaggio sulla propria segreteria, la Miari si è evidentemente trovata bersagliata da infinite chiamate di chi, leggendo il suo appello, voleva offrire aiuto anche quando ormai l'aiuto non serviva più.
Lo stesso è successo a Sara Matteucci, il cui indirizzo sara.matteucci@gmacio.com è stato soppresso, probabilmente perché sommerso da infinite richieste di aiuto o informazioni su questi benedetti Golden Retriever. E Cristina dev'essere stata altrettanto bersagliata, tanto da dover eliminare il proprio indirizzo.
Niente cuccioli da salvare, dunque, ma un classico esempio di cosa non bisogna fare se si decide di lanciare un appello in Rete, sempre ammesso che sia saggio disseminare ai quattro venti ogni sorta di richiesta (ma per queste cose non ci sono gli annunci economici?). Bisogna perlomeno datarlo, affinché non continui ad appestare Internet in eterno e si ritorca contro chi l'ha innocentemente lanciato.
Come ulteriore esempio dei danni involontari causati da quest'appello e dalla Sindrome dell'Inoltra A Tutti, cito Panorama di fine aprile 2003, che racconta cosa succede a chi gioca con i fiammiferi – pardon, con le catene di sant'Antonio.
Sabrina Lozzo di Roma, per esempio, si è commossa per le foto di sette cagnolini arrivate via internet. "Adottate questi cuccioli di golden retriever" diceva il testo che le accompagnava "o saranno soppressi entro due settimane". Per abbreviare la catena, nel caso di una risposta positiva, la signora ha aggiunto al messaggio il proprio nome e numero di telefono. È stata tempestata di centinaia di chiamate. "C'era chi voleva adottare i cuccioli" racconta "e chi mi insultava pensando che fossi io a volerli uccidere". Altri devono aver fatto lo stesso errore, perché foto identiche circolano in rete con vari recapiti. "Tanto amore per gli animali" continua Lozzo "fa piacere, però io ho proposto a quelli che telefonavano di adottare dei bastardini e nessuno li ha voluti". Per forza, un golden retriever costa circa 900 euro. È inverosimile che qualcuno ne regali sette o li sopprima, buttando via più di 6 mila euro. Nei siti animalisti sono infatti apparse delle smentite. "I golden retriever" si legge "sono nati il 6 ottobre del 2001, stanno tutti bene e non sono più cuccioli da un pezzo".
Vittime
Patrizia mi segnala che la testata gratuita Leggo del 7 novembre 2007 è incappata in questa bufala, come documentato da questa scansione:
Un lettore (igor, che ringrazio) nota nei commenti qui sotto che Leggo ha poi pubblicato una smentita il giorno successivo, ma prestare un pochino di attenzione in più, prima di pubblicare queste storie e quindi donare loro nuova vita, davvero non guasterebbe.
Nel 2012 quest'appello si è riaffacciato in Canton Ticino, coinvolgendo Cristina B., una signora che l'ha inoltrato mettendo in calce i propri dati personali (nome, indirizzo postale di Ponte Capriasca, numero di cellulare, indirizzo Skype e indirizzo di mail crisbono@ticino.com) ed è così stata scambiata per la persona da contattare. Ha ricevuto una cinquantina di telefonate al giorno e si è rivolta alla radio nazionale per chiedere di bloccare l'appello.
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