2008/02/19

Quando la stampante fa la spia, l’UE si sveglia

Stampanti spione: l'UE si muove un pochino


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Ne avevo già fatto un accenno tre anni fa, quando scoppiò il caso, ma ci sono nuovi sviluppi sulla questione delle stampanti laser a colori che rivelano l'identità di chi stampa.

Probabilmente non sapete che il governo degli Stati Uniti ha convinto con molta discrezione i principali produttori di stampanti e fotocopiatrici a colori a modificarne il funzionamento in modo che ogni esemplare generi, in ogni stampa, uno schema di puntini univoco. Questo permette di risalire, per esempio, alla specifica stampante/fotocopiatrice che ha prodotto una tiratura di banconote false, e secondo la Electronic Frontier Foundation consente anche di sapere ora e data della stampa.

Lo schema è costituito da puntini gialli quasi impercettibili. Andrew "Bunnie" Huang ha modificato uno scanner per rivelarli (li vedete tinti di blu nell'immagine qui sopra). La EFF ha pubblicato una lista di stampanti e fotocopiatrici che ha esaminato alla ricerca del segno spione: ci sono tutte le più note marche.

Il problema di questa tecnologia è che può essere usata per scopi ben diversi dall'identificazione dei falsari di banconote. Non ci vuole molta fantasia per rendersi conto che un marchio identificativo segreto annidato in ogni documento stampato è la manna dal cielo per qualsiasi governo che voglia reprimere la diffusione di documenti non autorizzati o sorvegliare i dissidenti.

Anche nei paesi più rispettosi dei diritti umani, c'è un problema anche politico di privacy violata. Una persona che ritiene di essere protetta dall'anonimato nel diffondere notizie scomode potrebbe invece smascherarsi involontariamente se non sa di questa funzione delle stampanti e delle fotocopiatrici.

Il problema è stato sottoposto al commissario Frattini dell'Unione Europea in un'interrogazione parlamentare, la cui risposta (formato DOC, in inglese) dice che la Commissione non è al corrente di leggi nazionali o comunitarie che regolino questi meccanismi di tracciamento, e tende a minimizzare il problema perché "le informazioni... non includono necessariamente dati riguardanti una persona identificata o identificabile".

Tuttavia se si sa da quale fotocopiatrice è stato stampato un volantino dissidente, non ci vuole un'aquila per risalire a chi ha usato o poteva usare quella fotocopiatrice, e questo viene ammesso: "nella misura in cui gli individui potrebbero essere identificati tramite il materiale stampato o copiato usando certi dispositivi, tale elaborazione potrebbe dar luogo alla violazione di diritti umani fondamentali, specificamente il diritto alla riservatezza e alla vita privata. Potrebbe anche violare il diritto alla protezione dei dati personali", prosegue la risposta.

Potrebbe anche darsi che dia piuttosto fastidio, anche a chi non ha nulla da nascondere, sapere di essere sorvegliabile senza saperlo e senza preavviso. Consideratevi preavvisati.

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